Dal dry january allo zebra striping: i trend del beverage che spopolano tra i più giovani
Intorno ai tavolini è un continuo vociare. La musica di sottofondo, quasi impercettibile, aiuta camerieri affannati a servire cocktail colmi di ghiaccio. Siamo a Milano, ma potremmo benissimo immaginarci a Parigi, Londra o all’ombra dei grattacieli di Manhattan. Si fugge dagli uffici e ci si ritrova nei locali. La contrapposizione tra lavoro e tempo libero è tipica della modernità. Vita diurna e vita notturna: la prima addomesticata e convenzionale, la seconda “una compensazione con caratteri proibiti e peccaminosi”. Lo scriveva il filosofo Julius Evola nel 1938, restituendoci scorci di umanità al calar del sole. E oggi invece? Cosa spinge alla socialità? Una risposta interessante viene fornita da Diageo, multinazionale britannica che opera nel settore delle bevande alcoliche e che ha dato alla luce il report “Distilled 2025”. Si tratta di un lavoro complesso e ricco di dati in grado di intercettare le tendenze dei consumatori per l’anno che verrà. In particolar modo emerge come lo stare insieme sarà caratterizzato sempre di più dalla ricerca di esperienze uniche o “one night only”. “Tempo e risorse saranno destinati a prodotti ed eventi irripetibili”, ha dichiarato Cristina Diezadinho, Chief Marketing Officer di Diageo. Tuttavia, la parte originale del lavoro riguarda i comportamenti dei più giovani. Sembra di trovarsi di fronte a una nuova forma di edonismo, in cui il divertimento si concentra in poche e significative occasioni senza mai trascurare il benessere psicofisico.
In particolar modo è il rapporto con l’alcol che contraddistingue le nuove generazioni. Sul tema le notizie sono per certi versi ambivalenti. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha più volte richiamato l’attenzione sul consumo eccesivo che avviene tra gli adolescenti: una tendenza che è esplosa in concomitanza del lockdown del 2020. Tuttavia, grazie all’utilizzo dei social stanno prendendo piede una serie di iniziative di segno opposto: nate come sfide tra coetanei, si pongono l’obiettivo di aumentare la consapevolezza sui rischi legati all’alcol. E a volte riescono a trasformarsi in vere e proprie campagne istituzionali sostenute dai governi dei vari Paesi. L’inizio dell’anno si era aperto con il dry january: il traguardo era astenersi da ogni tipo di bevanda alcolica. Adesso sta spopolando lo “zebra striping”. Di cosa si tratta? Nonostante il nome, non ha nulla a che vedere con il mondo animale né con viaggi in posti esotici. Si tratta di un nuovo modo di affrontare gli aperitivi o qualsiasi serata al pub: ai drink alcolici vengono alternate soluzioni no-low alcol per favorire una maggiore idratazione e permettere al corpo di recuperare al meglio, evitando l’insorgere dell’ubriacatura. Così dopo la birra si potrà gustare un analcolico; atteggiamento schizofrenico che potrebbe disturbare le papille gustative. Ma niente paura: sarà il fegato a trarne il maggiore beneficio. Le tendenze contenute nel report di Diageo sono confermate anche da altri dati provenienti da oltremanica. La società inglese “Kam”, specializzata nel beverage, riporta come sono soprattutto gli under 24 ad adottare uno stile di vita più sobrio: otto su dieci dichiarano di abbinare nella stessa occasione drink alcolici e analcolici. Mentre nella fascia adulta della popolazione, il fenomeno riguarda solo il 25 % degli intervistati. È chiaro che per le nuove generazioni il divertimento deve sempre di più far rima con la tutela del benessere e della propria salute.