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La partita del tifo (Inter)

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Una rubrica a cura di Claudio Freccia

Partita che, se non è un classico testacoda, gli somiglia parecchio quella che va in scena questa sera, domenica 19 gennaio 2025 alle h. 20,45, al “Giuseppe Meazza-San Siro”, valida per la 21esima giornata, seconda del girone di ritorno, del massimo campionato italiano di calcio 2024/2025. Si gioca al cospetto di 61.230, anche se in realtà sono forse qualcosa meno, causa la fredda serata. L’Empoli viene dalla miseria di un punto nelle ultime cinque partite, il pari a Venezia, ed è in piena crisi. I nerazzurri di casa vengono invece da ben tredici punti nello stesso arco di partite. L’Empoli parte piuttosto bene, l’approccio è buono, concede poco agli avversari per tutto il primo tempo si può dire. L’Inter va poi in vantaggio al 55° con Lautaro Martinez che si inventa una bellissima conclusione. L’Empoli lotta ma sbanda anche un po’, al 79° Dumfries chiude la partita con un perentorio colpo di testa. Il tecnico empolese D’Aversa ridisegna la squadra azzurra con vari cambi, si rivede dopo tantissimo tempo Zurkowski all’83° e, un minuto dopo, neanche a farlo apposta, segna Sebastiano Esposito, subentrato una ventina di minuti prima, cresciuto nelle giovanili dell’Inter, e che infatti non esulta. L’Empoli prova a crederci, non si arrende. Ma una sciagurata punizione di Sambia, con gli azzurri troppo sbilanciati in avanti, favorisce il più classico dei contropiede, con l’Inter che così fa il 3-1 con Thuram all’89°. Nel finale i padroni di casa potrebbero fare anche il quarto gol, ma sarebbe stato veramente troppo per un Empoli che ha tenuto comunque bene il campo.

Una presenza piuttosto sparuta quella dei tifosi empolesi a San Siro, pressoché tutti ultras. Esattamente il contingente azzurro conta 89 unità. Non molti per la verità, anzi piuttosto pochi, anche se ci sono delle attenuanti congenite, come il fatto che si giochi di domenica sera, che Milano non è proprio dietro l’angolo, che gli ospiti al “Meazza” li sistemano al terzo anello, da dove la visibilità è scarsa e improbabile, che ormai lo stadio è sì bellissimo ma non rappresenta più una novità per tanti tifosi empolesi, che molti sono stati scoraggiati anche perché il divario tra le due squadre è troppo (discorso poco “ultras” ma c’è tanta gente che ragiona così) e, ultimo ma non ultimo, il freddo cane da patire. Comunque sia, forse mai come in questa circostanza, vale il discorso “Pochi ma buoni”, visto che i presenti hanno intonato moltissimi cori, sforzandosi di farsi sentire nella bolgia dello stadio. Hanno cantato a squarciagola, con poche pause, più o meno i soliti cori, dei quali forse quello riuscito meglio è stato “E quando andiamo in trasferta portiamo dietro il nostro orgoglio di essere empolesi…”. Nessuno presente dei gemellati. Tra gli striscioni presenti ricordiamo “Desperados Empoli”, “Ultras Empoli”, “Chicas Desperados”, “Diffidati con noi”, “Cannoli Azzurri”, “Tanto tornano”, “Empolesi on Tour”. Una nota di merito va ai “Cannoli Azzurri”, che annoverano tra le loro fila ragazzi della lontana Sicilia, che, seppure in poche unità, presenziano quasi sempre. Insieme ai cori, bei battimani e sventolio di almeno tre bandieroni. Ripetiamo: non è facile farsi sentire, ma loro ci hanno provato ed al fischio finale del signor Feliciani di Teramo, i giocatori dell’Empoli sono andati verso il settore ospiti a ricevere gli applausi. Tutto sommato piuttosto buono il livello del tifo empolese.

Parte forte il tifo di marca nerazzurra, la Curva Nord è spoglia di striscioni per il famoso caso delle infiltrazioni criminali scoperte alcuni mesi fa in curva; sembra comunque si stia riorganizzando abbastanza bene. Accesi molti fumogeni/torce all’inizio del primo tempo e della ripresa. Molti i cori, come ad esempio “Noi abbiamo l’Inter nel cuore” e “Canterò per te forza nerazzurri alé…”. Alcune pause ci sono ma di breve durata, sventolano molti bandieroni. Ovviamente alcuni cori vengono peggio, altri meglio, come “Alé alé alé Inter alé, alé alé alé Inter alé…”. Quando esce L. Martinez viene intonato il coro “Lautaro Martinez eh eh oh oh…”. Tanti cori di sfottò anche verso i cugini milanisti, in vista del derby di domenica 2 febbraio prossimo alle 18, come “Milanista pezzo di merda”. Dopo il gol del 3-1 segnato da Marcus Thuram, la Nord canta il coro “Siam venuti fin qua, siam venuti fin qua, per vedere segnare Thuram…”. La Curva Nord si sta piano piano riprendendo dal terremoto giudiziario in cui è incappata tempo fa. E’ un vero peccato non vedere più gli striscioni dei Gruppi ultras, la ringhiera della Nord è disadorna. Alcuni cori della curva vengono seguiti anche dal resto dello stadio, cosa senz’altro positiva. Il popolo nerazzurro sogna il suo secondo scudetto consecutivo, ma si deve riguardare soprattutto dal Napoli, oltreché dall’Atalanta. Il livello del tifo interista è da considerarsi oggi molto buono.

Uno sguardo altrove: L’anticipo del venerdì alle 20,45, che inaugura la 21^ giornata di campionato, è ROMA-GENOA. Sui 400-450 i genoani, con gli ultras che arrivano a partita iniziata e sistemano gli striscioni sulla balaustra in basso. Il settore infatti si colora in ritardo, fino a giungere al massimo con lo sventolio di una ventina di bandiere di medie proporzioni per tutta la partita. Eseguono davvero un bel tifo, sempre massicci. Esposta la scritta “Sporco romano”. I romanisti sono alla prima partita post derby e, sponda Lazio, sono stati dati talmente tanti gli argomenti che è un pullulare di striscioni, molti dedicati al falconiere della Lazio, che si è fotografato dopo un intervento al pene per poi essere cacciato dal presidente Claudio Lotito (“Juan tieni…duro”), sia alla Nord laziale che insiste a scrivere di aver sgamato la coreografia giallorossa nel derby, quando la sequenza degli striscioni gli dà del tutto torto. Il tifo a tratti va molto bene, a tratti va stimolato. Presenza degli amici sambenedettesi. Tra gli striscioni “Scusate il ritardo c’era un veliero in doppia fila”, riferito alla coreografia dei laziali nel derby, e “5.1.25: se continui co’ st’andazzo, tra poco ce dirai che Cristoforo Colombo era della Lazio!”. Si assiste a un’altra vittoria della Roma in casa. Alle 15 del sabato si svolge BOLOGNA-MONZA. I brianzoli non sono tantissimi, ma son molto colorati, con pezze, striscioni, stendardi e bei bandieroni. In Monza-Fiorentina del 13 gennaio scorso, esposti gli striscioni “Rispetto per i tifosi che avete al vostro cospetto, dignità ed onore per lo stemma che avete sul petto” e ”La non intitolazione ci può stare ma per quello che avete detto vi dovreste vergognare, ora come sempre in tribuna a leccare? Sinistrati mentali”. I bolognesi fanno il loro solito buon tifo e sono come sempre piuttosto colorati, con tanti bandieroni e una bella sciarpata. Festeggiano per un’importante vittoria. 23.381 spettatori ufficiali. Al sabato alle 18 va in scena il big-match JUVENTUS-MILAN, coi milanisti che riempiono il settore ospiti ma sono tifosi “normali” perché come tante tifoserie anche gli ultras del Milan preferiscono non presenziare allo “Stadium” dato il regolamento vigente al suo interno, il biglietto troppo caro e l’obbligo di registrarsi online al sito della Juve per comprarlo. Discreto il tifo della Sud juventina, comunque niente di particolare, è semmai da sottolineare il continuo sventolio dei bandieroni, alcuni davvero di ottima fattura. Bella e convincente vittoria juventina. 40.784 spettatori ufficiali.

L’anticipo del sabato sera alle 20,45 è un’altra partita di cartello, ATALANTA-NAPOLI. La trasferta è vietata ai tifosi napoletani residenti in Campania. A Bergamo comunque, nonostante manchino gli ultras, i presenti cantano, ballano e tifano riempiendo il settore. Cantano addirittura “Siete ospiti, siete ospiti…”. Gli ultras, per goliardia, avevano fatto circolare un volantino ironico con la scritta “Causa appartenenza, chiedo cambio di residenza. Dichiarazione sostitutiva della certificazione di residenza”. I napoletani caricano la squadra alla partenza per Bergamo all’aeroporto al grido “Salutiamo la capolista!” in vista della difficile partita, che finirà 2-3 per il Napoli. Al ritorno dalla città orobica, un fiume di tifosi napoletani accoglie la squadra trionfante per la vittoria nello scontro diretto. All’aeroporto di Capodichino è festa grande con tantissime torce accese e molti bandieroni. Il tecnico Antonio Conte fa il capopopolo col megafono! I bergamaschi eseguono un buon tifo, un po’ come sempre, ed espongono lo striscione in Curva Nord “Carica ragazzi”. 22.874 gli spettatori ufficiali. In Atalanta-Juve del 14 gennaio scorso, organizzata una bellissima coreografia con la scritta “Atalanta Bg” in giallo, su sfondo nero e azzurro. Esposti gli striscioni “Koopmeiners: Bergamo ti odia” e “Koop fuck off”. Il giocatore olandese Teun Koopmeiners si è lasciato male con l’Atalanta. Il lunch-match tradizionale della domenica alle 12,30 è FIORENTINA-TORINO. I torinisti si spartiscono i 300 biglietti che quest’anno, causa motivi di sicurezza per il rifacimento dello stadio, sono i soli a disposizione dei tifosi ospiti al “Franchi”. La presenza torinista è dovuta soprattutto per onorare lo storico gemellaggio tra le due tifoserie, un patto d’acciaio, ed a rendere onore a Massimiliano Mearini, per tutti “Ciccio”, punto fermo della tifoseria gigliata, scomparso causa incidente stradale la sera del 9 gennaio scorso a soli 56 anni, uno degli ultrà storici della Fiorentina, fondatore e presidente del Viola club Fiorenza. I granata gli dedicano lo striscione “Ciccio ultras per sempre”. Le due curve cantano all’unisono “Chi non salta è bianconero”. I torinisti si fanno sentire abbastanza, hanno con loro diversi bandieroni e stendardi. I fiorentini dopo l’1-0 eseguono cori come “Oh forza viola alé forza viola alé…” e “Saltellando insieme a te forza viola alé…”. Bordate di fischi del “Franchi” dopo il deludente 1-1 finale, specie se si pensa che il Torino ha giocato in dieci dal 33° per l’espulsione di Dembelè. Molti striscioni in Curva “Fiesole” per “Ciccio”: “Ciao Ciccio anche da lassù continua a gridare con noi viva Fiorenza!”, “Firenze e la Fiorentina la tua essenza ora e per sempre Ciccio Fiorenza”, “Fiorentino vero dallo spirito guerriero sarai per sempre il nostro condottiero ciao Ciccio”, “Vola in alto presidente!! I tuoi ragazzi del Fiorenza”. Alle 15 domenicali si gioca CAGLIARI-LECCE, coi leccesi che riempiono tutto il settore ospiti e che sono protagonisti di una bella presenza, anche piuttosto colorata. Forti i cori “Combattete per noi!” e “Quando saremo tutti in Curva Nord come una bomba il tifo esploderà, il Lecce è qui il Lecce è là, il Lecce e forte e vincerà…”. Cagliaritani e leccesi appaiono tifoserie in piena forma, ed intanto si assiste a scambi di sciarpe come se piovesse: rinnovata l’amicizia tra le due tifoserie. C’è un bel clima all’’Unipol Domus’. Simpatico lo stendardo “Ridotti a stozze”, presenti pure gli striscioni “#Sitivivi?c’è” e “Lecce club Sardegna”. Parte forte il tifo cagliaritano, con cori come “Chi noi siamo ve lo diciamo!”. Esposte le pezze “Carota”, Assenti presenti” e “Sconvolts ‘87”. Spinge molto la Nord cagliaritana, da dove partono tanti cori, tipo “Alé alé alé Cagliari alé…”. Bellissima la sciarpata. della Nord di casa. Il Cagliari stravince 4-1 e lo stadio è una polveriera. 16.306 spettatori ufficiali.

Alle 15 della domenica si gioca anche PARMA-VENEZIA. I veneti non sono tantissimi ma neanche pochi, si sistemano nel curvino e si fanno comunque sentire e vedere coi classici bandieroni, specie sullo 0-1. Esposto in Venezia città, sul caso dell’interista aggredito nel centro storico dopo Venezia-Inter del 12 gennaio scorso, l’eloquente striscione “Criminalizzare l’ultras ti fa tanta pubblicità, parlerai mai dei veri problemi di queste città? Giornalista verme!!!”. Bellissima la coreografia parmense in onore di Cristian “Ciccio” Ghezzi, con a centro curva lo striscione coprisettore “Ciccio ‘cè’ (come il simbolo della birra Ceres, n.d.r.)”, subito sotto lo striscione coprisettore “Boys”, scritta blu su sfondo giallo, con ai lati stelle gialle e l’anno di nascita “1977”, su sfondo blu. Tutto questo su sfondo di plastiche bianche. Sotto lo striscione “Boys” plastiche gialle, sopra invece il plastificato è blu. Sul tutto in basso si può leggere la bella frase “Ciao Ciccio guerriero crociato, per sempre Boys per sempre ultras”. Nella norma il tifo parmense. Spettatori ufficiali: 15.865. Preserale, alle 18 della domenica, c’è HELLAS VERONA-LAZIO. Vietata la trasferta dal Casms ai tifosi biancocelesti residenti nella regione Lazio, nonostante l’amicizia che intercorre tra le due tifoserie, dopo quanto accaduto prima dell’inizio del Derby della capitale di due giornate fa. I tifosi della Lazio presenti nel settore ospiti tifano comunque e fanno festa per lo 0-3 finale. Curva Sud veronese tutt’altro che piena, ma comunque viva con tanti bandieroni e qualche fumogeno acceso, Tifano anche sotto di alcuni gol. 25.747 spettatori ufficiali. Il posticipo del lunedì sera alle 20,45 è COMO-UDINESE. I friulani sono tutt’altro che pochi, se pensiamo soprattutto alla distanza della trasferta e alla collocazione infame della partita. Si confermano una curva molto vivace, con tanti stendardi, accendono alcune torce, sventolano tante bandiere, espongono tanti striscioni, sia di Clubs che di Gruppi ultras. Le due tifoserie confermano di attraversare un buon periodo. I comaschi riempiono tutta la loro curva, molto bella davvero la sciarpata che eseguono, sono molto colorati, accendono fumogeni, sventolano molti bandieroni. Fanno festa per la rotonda vittoria (4-1) molto importante.

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