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Sponsorizzazioni e diritti TV: Il motore economico del calcio

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Che piaccia o no, il calcio moderno si regge ormai quasi esclusivamente su due pilastri economici fondamentali: le sponsorizzazioni e i diritti televisivi. Questi due elementi possono essere considerati realmente il motore economico del calcio, in grado di sostenere in maniera importante le finanze dei club, consentendogli di aumentare la propria competitività e di attrarre nuovi talenti. Ma quali sono i numeri legati a questo business?

I numeri delle sponsorizzazioni in Serie A

Solo per quel che riguarda la stagione di Serie A 2024/2025, è stato registrato un totale di 180 milioni di euro generati dalle sponsorizzazioni delle maglie. Al primo posto tra i club italiani c’è l’Inter, i cui introiti si aggirano intorno ai 41 milioni di euro. Ad inizio anno, infatti, i nerazzurri hanno siglato un accordo con Betsson, popolarissimo portale di betting che offre bonus ricarica scommesse.

Segue poi il Milan, che nel 2023 ha rinnovato la propria partnership con Emirates arrivando ad incassare ben 30 milioni, più i 5 milioni di MSC, il cui logo compare sulla manica della maglia rossonera. Al terzo posto, sorprendentemente compare la Fiorentina, la quale sta cominciando a godere dei profitti derivante dalla partnership con Mediacom: 25 milioni di euro, a cui si aggiungono gli 1,6 milioni di Holding Lamioni.

Cala al decimo posto la Juventus, ancora in attesa di uno sponsor da inserire sulla facciata frontale della propria maglia. Lo storico accordo da 45 milioni con Jeep, infatti, è scaduto a giugno 2024, motivo per cui, al momento, la società bianconera può fare affidamento soltanto sulla sponsorship con Cygames, che vale circa 4 milioni di euro annui.

Il peso dei diritti TV sulla Serie A

Come già accennato, anche i diritti televisivi costituiscono una fonte di reddito piuttosto importante per i club italiani. La ripartizione dei diritti TV, per quel che riguarda la Serie A, viene elaborata secondo criteri specifici. Una fetta pari al 50%, infatti, viene suddivisa equamente tra i club, e rappresenta l’introito fisso che ciascuna società riscuote.

Il 22% del totale, invece, viene assegnato ai club in base al radicamento sociale. In questo caso si considerano fattori quali il numero di spettatori paganti, di visualizzazioni streaming e i livelli di audience televisiva. Il 28%, infine, si basa esclusivamente sui risultati sportivi. Nella tabella in basso è possibile consultare gli incassi di tutte le squadre di Serie A nel 2024.

Anche in questo caso, insomma, si parla di introiti milionari che hanno sicuramente un’influenza diretta sulla competitività dei club. Un giusto equilibrio tra le entrate derivanti dalle sponsorizzazioni e quelle generate dai diritti televisivi, permette quindi ai club di aumentare i propri ricavi, oltre che di investire in infrastrutture e nuovi giocatori talentuosi.

Per quanto riguarda la stagione 2023/2024, è stata l’Inter ad incassare il quantitativo più elevato dai diritti televisivi. In quell’anno, infatti, le performance della squadra nerazzurra e la conseguente vittoria dello scudetto hanno senz’altro giovato alle finanze dell’intera società.

Youtube Link: “Finisce qui, l’Inter è CAMPIONE D’ITALIA”, la festa nerazzurra al triplice fischio | DAZN

Gira tutto intorno al denaro?

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In effetti sono tantissimi i tifosi e gli appassionati di calcio che lamentano la connessione sempre più stretta tra sport e incassi, la quale avrebbe la colpa di rendere gli eventi asettici ed estremamente prevedibili rispetto al passato. Senza dubbio, il sistema calcistico che negli ultimi 10 anni si è venuto a consolidare rende i profitti dalle sponsorizzazioni e dai diritti TV linfa vitale per i club.

“Senza soldi non si canta messa”, recita un antico proverbio, e allo stesso modo si deve considerare il fatto che senza una buona base economica un club potrebbe difficilmente rendersi competitivo e acquistare giocatori talentuosi sul mercato. Nonostante ciò, sembra che questo trend stia andando leggermente a modificarsi, e l’ascesa del Napoli negli ultimi 2 anni sembra esserne una testimonianza palese.

Il campionato di Serie A, infatti, sembra stia ritrovando un eccezionale equilibrio tra i club in gara, merito soprattutto delle idee degli allenatori e della determinazione dei singoli calciatori. Dopo quasi un decennio in cui era la Juventus a dominare la classifica italiana, ecco che oggi emergono finalmente “underdog” come Napoli, Bologna, Atalanta o Lazio. Segno, questo, che ormai non è solo la disponibilità economica a garantire il successo di una squadra.

La rischiosa dipendenza dagli introiti fissi

Ragionando sugli incassi derivanti dalle sponsorizzazioni e dai diritti televisivi, sarebbe opportuno chiedersi anche quanto sia saggio per i club dipendere da una singola fonte di reddito. Il calo degli introiti della Juventus, ad esempio, è una valida dimostrazione di quanto questa dipendenza possa esporre le società a rischi finanziari non di poco conto.

Nel giro di un anno, infatti, i bianconeri sono passati dall’incassare oltre 40 milioni di euro all’anno a percepire poco più di 4 milioni. Questo crollo è stato causato dalla scadenza di una partnership con Jeep, che ha accompagnato la Juventus fin dalla stagione 2012/2013. Ecco perché la società sta ora cercando con la massima urgenza di sottoscrivere una partnership con un nuovo brand da inserire come main sponsor sulle maglie bianconere.

Per quel che riguarda i diritti tv, almeno, la meritocrazia dei club continua ad avere un peso piuttosto rilevante. Grazie anche all’intervento della legge Melandri del 2008, infatti, i diritti vengono distribuiti in percentuale a ciascun club, tenendo conto anche dei risultati ottenuti nel corso del campionato e della presenza di spettatori fisici allo stadio.

I due motori economici del calcio moderno

In conclusione, si può affermare certamente che il sistema delle sponsorizzazioni e dei diritti televisivi sono due motori importanti nel calcio moderno. Gli incassi che ne derivano, per i club, rappresentano una vera linfa vitale, fondamentale per rimanere a galla e compiere buoni acquisti durante le fasi del calciomercato.

Fa sicuramente piacere, tuttavia, considerare che non è solo il denaro a muovere il mondo del calcio. E l’emergere di squadre che sicuramente non godono di supporto economico da parte di istituzioni né giovano di incassi milionari, ne è di fatto una testimonianza. Si può senz’altro affermare che lì dove non arriva la disponibilità economica, arriva invece il talento dei giocatori, la visione degli allenatori e le competenze specifiche di tutti i membri di una società.




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