Valchiusella, sotto i mille abitanti risorse azzerate dal Governo
Val di Chy
Sono il tema del giorno, tra gli amministratori pubblici della Valchiusella, i tagli delle risorse economiche destinate ai Comuni sotto i mille residenti decisi nella Legge di bilancio 2025. Due sole, le amministrazioni comunali valchiusellesi che si salvano dalla penalizzazione voluta dal Governo e approvata dal Parlamento: quelle di Val di Chy e Valchiusa, sorte rispettivamente dalla fusione dei Comuni di Alice Superiore, Pecco e Lugnacco e di Meugliano, Trausella e Vico. Per i Comuni con meno di 1.000 abitanti, il contributo annuale di fondi per investimenti, nel giro di due anni è passato da 80mila euro a 58mila, e ora a zero euro.
Tuona l’ex presidente dell’Unione Comuni montani Valchiusella e, nella scorsa legislatura sindaco di Val di Chy, Michele Gedda: «È chiaro che la strategia decisa dall’alto è quella di stringere sempre di più la morsa attorno ai piccoli Comuni fino a costringerli a fondersi in un unico ente. Qui in Valchiusella funzionerebbe benissimo un solo Comune con una popolazione intorno ai cinquemila abitanti che, tradotto, significherebbe un solo segretario comunale, un solo bilancio e via risparmiando. Oltretutto si eviterebbe, come mi pare stia accadendo, che nei vari uffici comunali del territorio si parlino lingue diverse».
Punta il dito contro fusioni e Unioni montane, Marco Puglisi, sindaco di Traversella, il Comune meno popoloso della Valchiusella, con poco più di 300 abitanti. «Finora le fusioni si sono dimostrate un fallimento. Non si tratta di Comuni più o meno grandi. Quello che conta, esaurite le risorse di cui godevano, è la mentalità e le capacità di gestione degli amministratori facendo sintesi di quello che si ha. Stesso discorso vale per le Unioni montane. Basta vedere come funziona quella della Valchiusella, formata da tre Comuni, due dei quali sono ostaggio del terzo e che non è in grado di costituire una giunta di tre persone. Inoltre – aggiunge Puglisi – in un territorio come il nostro, con la burocrazia che ci sta paralizzando, cambierebbe poco tra un Comune con mille ed uno cinquemila abitanti. Inoltre, ciascun Comune ha le proprie peculiarità. Le necessità di un Comune come quello di Traversella non sono le medesime di quelle, tanto per dire, di Vistrorio o Vidracco».
Dice Marco Bussone, presidente nazionale dell’Uncem: «Una fusione toglierebbe potestà ai Comuni, invece un’Unione montana ben organizzata e strutturata garantirebbe capacità politica e operativa ai singoli enti. Purtroppo quella valchiusellese funziona male perché non è sostenibile che alcuni Comuni non ne facciano parte. E proprio in questi giorni abbiamo chiesto alla Regione di essere più dura e rigida sull’argomento, facendo sì che si costituiscano unioni più grandi e solide, senza la possibilità che qualche Comune ne stia fuori. E poi: non facciamo tifoseria da stadio, fusioni sì, fusioni no. E non perdiamoci in uno e mille litigi, altrimenti qualcuno più bravo di noi, dall’interno o dall’esterno, ci fregherà. E così resteremo con il cerino in mano».