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Mps-Mediobanca, Meloni: "Progetto ambizioso". Gualtieri: "Grande opportunità"

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L’andamento di Piazza Affari resta segnato dall’ operazione Monte dei Paschi. Dopo l'annuncio dell'Offerta Pubblica di Scambio su Mediobanca, i mercati hanno reagito con un susseguirsi di rialzi e ribassi. La giornata di venerdì ha visto Mps cedere terreno, chiudendo in netto ribasso, mentre Mediobanca ha registrato consistenti rialzi.

La situazione si è mantenuta volatile anche oggi anche se con oscillazioni meno accentuate: Mps in calo di circa 1,6% a 6,36 euro, Mediobanca stabile intorno a 16,4 euro. Il mercato però resta positivo sul titolo. Gli analisti di Equita hanno alzato il target a 18,6 euro tenuto dell’aumento di valore di Generali (oggi +2%) e soprattutto per la consapevolezza che Mps, se vorrà conquistare il fortino di Piazzetta Cuccia, dovrà alzare considerevolmente il valore dell’offerta. Tutti gli occhi sono concentrati sul cda di domani di Mediobanca che dovrà esaminare l’offerta arrivata da Siena.

A fronte dalla pausa in Borsa c’è da registrare l’effervescenza della politica. Su questo fronte la strada si sta spianando per Mps. La prima benedizione arriva da Bruxelles. “Mps, dopo che il Mef ha completato la cessione della maggior parte della quota detenuta nella banca - dice un portavoce della Commissione all’agenzia Adnkronos - non è più vincolata” ad astenersi da acquisizioni e può dunque "intraprendere" le operazioni societarie che ritiene "opportune".

Nessun ostacolo dunque da Bruxelles. A Roma addirittura si sta formando un fronte “bipartisan” che sponsorizza l’iniziativa. Si era già espressa domenica il premier Giorgia Meloni esprimendo apprezzamento per l'evoluzione della banca senese, “ora in grado di intraprendere operazioni ambiziose” come la costruzione del terzo polo creditizio accanto a Intesa e Unicredit. Oggi a prendere la parola è stato un esponente di primissimo piano del Pd come Roberto Gualtieri, sindaco di Roma ed ex ministro dell'Economia. Gualtieri ha evidenziato il successo del risanamento di Mps ,”un obiettivo -ha detto- che ha coinvolto diversi governi e ha visto l’importante contributo del management della banca e del Mef”. L'ex ministro ha anche sottolineato che l'idea di un'aggregazione tra MPS e Mediobanca non è affatto nuova, ma un progetto che era già sul tavolo da almeno un paio di anni.

Secondo Gualtieri, la formazione di un terzo polo bancario potrebbe rappresentare una grande opportunità per il sistema bancario italiano, in particolare per rafforzare la presenza di istituti finanziari nei territori del centro-sud, che storicamente hanno visto un indebolimento della presenza di grandi banche. Per il sindaco della Capitale, un’operazione di mercato di questo tipo sarebbe una buona notizia non solo per MPS, ma per l'intero paese, favorendo uno sviluppo economico più sano ed equilibrato, soprattutto per le aree meno servite dai grandi gruppi bancari.

Un plauso è arrivato anche dal mondo sindacale. Per il segretario della Fabi, Lando Maria Sileoni l’’unione tra Mediobanca e Mps rappresenta “una combinazione vincente” che crea valore e nessun esubero considerando la complementarietà dei due istituti.

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