Arriva il cerotto che cura il cuore
Leggendo il titolo ci si potrebbe confondere. È arrivata la soluzione per le pene d’amore? Dispiace deludere ma no. Per quelle servirà ancora sfogliare un bel libro, sfogarsi con un amico, annegare nelle lacrime mentre si guardano vecchie foto. Ma non disperate. La notizia è seria e apre la strada a importanti sviluppi nel mondo della scienza. La novità riguarda tutti coloro che soffrono di insufficienza cardiaca, ancora oggi una delle principali cause di morte al mondo. Secondo l’Istituto Mario Negri, specializzato in ricerche farmacologiche, solo in Italia ne sono colpite 1milione di persone. Non solo. Ad oggi l’insufficienza cardiaca è il primo motivo di ospedalizzazione per gli over sessantacinque, tanto da essere considerata un problema di salute pubblica.
Tuttavia, uno studio apparso sulla rivista scientifica Nature potrebbe rappresentare il punto di svolta. Un cerotto fatto di cellule staminali sarà in grado di riparare il cuore rigenerando il tessuto muscolare perduto. La scoperta si deve a un gruppo di ricerca del Centro medico universitario di Gottinga, in Germania. Il tutto è stato testato su una donna di 46 anni. Quest’ultima aveva sviluppato una grave insufficienza cardiaca a seguito di un infarto ed era in attesa di un trapianto. Come si legge su Nature, i chirurghi hanno prima praticato un’incisione sul torace; poi hanno posizionato ben dieci cerotti sulla superficie del cuore, fissandoli con alcuni punti di sutura. Dopo l’operazione, arriva il grande risultato. Le cellule impiantate si erano infilate in minuscoli vasi sanguigni, il che significava che stavano ricevendo ossigeno e nutrienti. “Ora è possibile aggiungere muscoli al cuore malato e possiamo farlo senza problemi di sicurezza”, ha sentenziato Wolgfram-Hubertus Zimmermann, uno dei principali autori dello studio.
E c’è chi parla di scoperta decisiva per il futuro. Va comunque ricordato che il cerotto non andrà a sostituire l’opzione del trapianto di cuore. Ciononostante, sarà un alleato prezioso per tutti coloro che soffrono di insufficienza cardiaca grave. Nel mondo se ne arrivano a contare circa 60 milioni. Il problema rimane sempre lo stesso: mancano i donatori. Inoltre, affidarsi a meccanismi di pompaggio artificiale richiede costi maggiori, oltre al sottoporsi a interventi chirurgici estremamente invasivi. L’idea di Zimmerman e della sua squadra è stata quella di far crescere le cellule staminali direttamente nel muscolo cardiaco e nel tessuto connettivo. Prima della donna di 46 anni, gli esperimenti erano stati condotti su un gruppo di sei macachi. Il lavoro è durato diversi mesi: le scimmie hanno mostrato un ispessimento della parete cardiaca fino a 6 millimetri e un aumento del sangue pompato. Insomma, una scoperta che fa ben sperare per l’avvenire e che potrebbe ridurre di molto la mortalità. Staremo a vedere.