Sorelle morte in casa a Roma: si indaga per omicidio e su un testamento milionario
La morte di Angela e Amelia Gammieri, inizialmente attribuita alla solitudine, è ora al centro di un’indagine. Un testamento da quasi un milione di euro, l’ipotesi di avvelenamento e i sospetti su un uomo, né parente né amico, a cui sarebbe stato destinato l’ingente lascito hanno spinto la procura di Roma ad aprire un fascicolo per omicidio. Un atto dovuto per consentire approfondimenti. Le indagini, coordinate dal sostituto procuratore Mario Dovinola, hanno subito una svolta dopo il ritrovamento di un biglietto che rimanderebbe a un testamento olografo, scritto a mano, datato e firmato, dal valore di un milione di euro composta da denaro sui conti correnti depositati in banca e immobili di pregio. L’atto, però, non è ancora stato rinvenuto, così come il beneficiario, la cui identità resta al vaglio degli inquirenti.
La vicenda iniziata il 21 gennaio è quella delle sorelle Gammieri, rispettivamente 93 e 87 anni, dopo la morte dei genitori e la scomparsa degli altri due fratelli, erano rimaste sole in un appartamento del quartiere Delle Vittorie a Roma. Riservate e poco inclini ai contatti sociali, uscivano raramente e non ricevevano visite, fatta eccezione per il garzone del supermercato che portava loro la spesa. Intorno al 10 gennaio, un inquilino del palazzo ha segnalato all’amministratore un odore persistente proveniente dal loro appartamento. Inizialmente sembrava un problema alle fognature, ma con il passare dei giorni la puzza è diventata insostenibile. A quel punto, è stato lanciato l’allarme e sono intervenuti i vigili del fuoco.
All’interno dell’abitazione, le due sorelle sono state trovate prive di vita, quasi nude e distese sul pavimento. I corpi, in avanzato stato di decomposizione, indicavano una morte avvenuta almeno due mesi prima. La casa appariva in ordine, a eccezione di qualche cassetto aperto ma non rovistato. In una stanza, vicino ai cadaveri, è stato scoperto il misterioso biglietto. L’autopsia, condotta all’ospedale Gemelli, ha escluso segni evidenti di violenza. Tuttavia, per accertare un possibile avvelenamento, si dovrà attendere l’esito degli esami tossicologici, che richiederanno circa 80 giorni. L’ipotesi di un testamento in favore di un estraneo solleva interrogativi: le due donne probabilmente sono state vittime di una truffa. L’indagine, al momento contro ignoti, permetterà di analizzare tabulati telefonici e immagini delle telecamere di sorveglianza per fare luce sulla vicenda.
Gli abitanti della zona non sembrano toccati dalla notizia dell’apertura di un fascicolo per omicidio. Infatti, in tanti raccontano come le due donne fossero dei fantasmi nel quartiere. “Con loro solo due parole al massimo, le ho aiutate un paio di volte chiamando loro con il cellulare un taxi. Non davano confidenza a nessuno” racconta il signor Franco Fratini, sul marciapiede davanti al supermercato di viale Angelico. Anche i commercianti nei dintorni le conoscevano “solo di vista: fino a 10 anni fa la più giovane guidava ancora e si vedevano in giro. Poi, sempre meno. Io personalmente non le vedevo da ottobre“, racconta Felice Salvatore, il cui ristorante confina con il condominio dove vivevano le Gammieri.
“All’inizio i Gammieri erano quattro, tre sorelle e un fratello: vivevano tutti insieme perché nessuno di loro aveva famiglia. Poi, due sono morti ed erano rimaste solo Angela e Amelia. Vivevano molto ritirate: si facevano portare la spesa a casa e solo con la portiera dello stabile Liliana avevano un minimo rapporto”, conclude Salvatore. “Mia moglie -dice Antonio, il marito della signora Liliana- lavorava al mattino e con loro scambiava al massimo due parole, non di più. Erano riservatissime“.
(foto d’archivio)
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