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Январь
2025

Germania, dall’attore Daniel Brühl al presidente del St. Pauli fino ai sopravvissuti ai lager: la società civile contro il voto Cdu-AfD

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Il voto congiunto di Alternative für Deutschland e Cdu sui migranti permesso da Friedrich Merz ha portato mercoledì sera circa 1.000 dimostranti – rispondendo al richiamo di diverse organizzazioni, tra cui Amnesty International – sotto la sede dell’Unione Cristiano-Democratica a Berlino al motto “muro antincendio, anziché incendiari”. Giovedì sono diventati decine di migliaia, tanto che il partito ha fatto uscire i dipendenti prima per sicurezza. E Luisa Neubauer, portavoce di Friday for Future Germania, ha reso noto che sono già state indette almeno 90 manifestazioni di protesta in tutto il Paese. Tra le altre ce n’è stata una giovedì promossa dall’alleanza “München ist Bunt!” (Monaco è colorata) all’esterno della sede della Csu con il motto “Sii un muro antincendio!”. E domenica un’altra, su iniziativa dell’organizzazione elettorale Campact, insieme alla Federazione tedesca dei sindacati di Berlino-Brandeburgo e a Fridays for Future, attraverserà il quartiere governativo di Berlino.

Ma le reazioni hanno coinvolto anche il mondo dell’arte e della cultura. In una lettera aperta a Merz, Cdu, Fdp e Bsw “sulla caduta del muro antincendio – contro ogni collaborazione con l’AfD”, visibile nell’edizione tedesca di Vogue, centinaia tra attori, musicisti, registi, autori ed altri operatori del mondo dello spettacolo si sono schierati perché non venga meno la barriera di separazione con l’estrema destra da parte dei partiti democratici. I promotori, l’attrice Luisa Céline Gaffron e l’attore e regista Jonathan Berlin, hanno raccolto le firme di un’infinità di nomi noti al pubblico tedesco, tra gli altri l’attore Daniel Brühl, il musicista Bela B. e il presidente del club di calcio St. Pauli, Oke Göttlich, il regista Oliver Hirschbiegel, la capa dei podcast di Spotify Germania Saruul Krause-Jentsch, l’avvocatessa ed autrice Christina Clemm, il cantante pop Johannes Oerding e lo scrittore Tobi Katze, solo per citarne alcuni. “Questo patto con l’AfD rappresenta la violazione storica di un tabù” si legge nella lettera. L’Unione Cdu/Csu è pronta a “rompere con il consenso storico del ‘Mai più’ nella settimana della Giornata della Memoria dell’Olocausto”. E si legge ancora: “La storia si ripete e questa volta non distoglieremo lo sguardo”.

Anche il pubblicista e moderatore televisivo Michel Friedman lo percepisce come una cesura, lasciando la Cdu in cui militava dal 1983 fino a entrare a metà degli anni Novanta nel comitato esecutivo federale del partito. Friedman non ha usato mezzi termini, quello che si è consumato in Parlamento è “un punto di svolta catastrofico per la democrazia della Repubblica Federale” e un “imperdonabile gioco di potere”. Ex vicepresidente dell’Unione delle comunità ebraiche tedesche, ha rimarcato che con il voto è stato aperto a livello federale il “vaso di Pandora” per la normalizzazione dell’AfD e avrà un impatto anche sulla politica nelle città e nei comuni. Sulla sua stessa scia Albrecht Weinberg, sopravvissuto ai lager nazisti di Auschwitz, Mittelbau-Dora e Bergen Belsen, dopo il voto di mercoledì ha annunciato che restituirà la croce al merito di cui era stato insignito nel 2021 al Presidente Frank-Walter Steinmeier, seguito nell’esempio dal fotografo e cineasta Luigi Toscano, anch’egli impegnato nella commemorazione delle vittime del nazismo. “Sono stato tradito nei miei valori democratici”, ha detto Toscano all’agenzia di stampa tedesca Dpa. Anche Eva Umlauf, sopravvissuta ad Auschwitz, in una lettera aperta a Merz ripresa anche dalla Süddeutsche Zeitung, invita il leader della Cdu a non fare politica con l’approvazione dell’estrema destra “perché è proprio così che inizia, è così che normalizziamo i nemici della democrazia”.

E dire che la direzione degli uffici berlinesi della Chiesa evangelica in Germania (EKD) e la Conferenza episcopale tedesca ancora prima del voto, commentando le intenzioni del gruppo Cdu/Csu in una lettera indirizzata a tutti i deputati del Bundestag, ricordava che tutti i gruppi parlamentari avevano concordato di non procedere ad alcuna votazione in cui i voti dell’AfD sarebbero stati determinanti, ammonendo: “Temiamo che la democrazia tedesca subirà un danno enorme se questa promessa politica verrà abbandonata”. A cocci rotti anche il Comitato centrale dei cattolici tedeschi (ZdK), la massima istituzione laica cattolica, nella persona della sua presidente Irme Stetter-Karp, ha dichiarato all’Augsburger Allgemeine che Friedrich Merz (CDU) “sulla questione del diritto d’asilo lascia consapevolmente il terreno della Costituzione”. L’Unione Cdu/Csu serve “gli stereotipi nutriti dall’AfD, secondo cui tutti i problemi della Germania sono causati dai migranti”.

L'articolo Germania, dall’attore Daniel Brühl al presidente del St. Pauli fino ai sopravvissuti ai lager: la società civile contro il voto Cdu-AfD proviene da Il Fatto Quotidiano.




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