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FIBA Europe Cup #Game5 Group L 2024-25: la sgambata tra deluse la vince la Dinamo Sassari, dominando Le Portel, e a sorpresa si regala il grande ritorno di Rashwan Thomas

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Sassari, 28 gennaio 2025 – In una serata in cui la sfida tra Dinamo Sassari e i francesi di Le Portel ha avuto la stessa importanza della partitella del giovedì, visto che entrambe le squadre sono già eliminate dalla fase successiva della FIBA Europe Cup, l’88-60 con il quale i sardi hanno regolato i transalpini viene eclissato dalla vera notizia arrivata nei minuti successivi alla sirena: il ritorno sull’isola della grande ex Rashwan Thomas.

Ufficialità che giunge come un fulmine a ciel sereno dopo una vittoria inutile, la prima dopo quattro sconfitte di questa seconda fase, accrescendo ancora di più l’euforia dopo il grande exploit di domenica scorsa contro la corazzata Virtus Bologna

Sì, perché il nome di Rashwan Thomas non è un nome come tanti, almeno in Sardegna, per colui che in appena dodici mesi in biancoblu, era la stagione 2018-19, è entrato di diritto nella storia della Dinamo: portando a casa il primo trofeo europeo dello sport sardo, proprio quella FIBA Europe Cup che stanno salutando anzitempo quest’anno, e una cavalcata playoff esaltante, conclusasi solamente in finale Scudetto a Gara 7 contro Venezia.

Rashwan Thomas torna alla Dinamo Sassari dopo sei anni

Uno dei giocatori più amati dalla piazza sassarese in questi anni, elemento di un’autentica banda di pazzi, capaci di zoppicare pesantemente in LBA fino ai primi giorni di febbraio di quella stagione, ma che dopo l’esonero di coach Vincenzo Esposito, a poche ore dalla Final Eight di Firenze e il successivo arrivo di Gianmarco Pozzecco in panchina, è totalmente rinata e deflagrata all’improvviso.

Una squadra dalla qualità tecnica clamorosa, soprattutto se si paragonano con gli ultimi roster allestiti dalla società sassarese, a cominciare da Dyshawn Pierre, Jack Cooley, per non parlare degli italiani Spissu e Polonara, che proprio in quella Coppa Italia diedero un primo assaggio di quello che poteva accadere da lì a pochi mesi, con la pazzesca rimonta proprio su Venezia nei quarti, sotto di 21 punti al 25° minuto e usciti poi vittoriosi con la lacrima allo scadere di Cooley.

Squadra che da quel momento si trasformò e mise su una striscia vincente clamorosa di 22 vittorie consecutive, tra campionato e coppa europea con annessa vittoria in finale a Wurzburg, proseguita anche durante i playoff e nel 3-0 storico in semifinale, inflitto dai sardi alla grande Milano di coach Pianigiani e delle stelle Mike James e James Nunnaly. Serie che terminò proprio nella sfortunata Gara 1 di quella finale Scudetto estenuante contro i lagunari.

Stagione incredibile che valse a Rashwan Thomas il balzo in una big del basket europeo, un biennale con il Partizan Belgrado allenato allora da coach Andrea Trinchieri, che lo scelse per la squadra che avrebbe dato l’assalto all’Eurocup quell’anno e di conseguenza un posto nell’Eurolega di quello successivo. 

Annata magica per Thomas, diventato uno dei pilastri di quel Partizan, dominatore della TOP16, nel girone proprio della Virtus Bologna, e già qualificato ai quarti di finale, salvo poi dover fare i conti con lo scoppio della pandemia di Covid e conseguente annullamento di tutta la stagione.

Parentesi serba ed europea che per Rashwan Thomas si chiuse nell’estate del 2021, accettando la pioggia di denari dell’estremo oriente: prima un anno in Corea del Sud, diventando MVP della stagione con la canotta degli Ulsan, poi nel biennio 2022-24 in Giappone con il Sendai 89ers ed infine in questa stagione in Cina con il Fujian.

Il nativo di Oklahoma City, con il suo atletismo e verticalità dentro l’area, risponde in toto a quelle caratteristiche che mancano in maniera atavica a questa Dinamo, specialmente dopo l’infortunio di Renfro e il rientrante Sokolowski, con quest’ultimo che andrà però testato nel lungo periodo per accertarne il completo recupero. 

Infatti, nonostante la grande vittoria sulla Virtus Bologna di domenica scorsa, non bisogna dimenticare gli enormi problemi a rimbalzo di una squadra che, numeri alla mano, resta la peggiore di tutta la LBA. Proprio con gli emiliani questi problemi sono stati nascosti sotto il tappeto, complice l’enorme gara fatta da Halilovic, che ora finalmente potrà avere un ricambio come si deve e non il solo Vincini.

Certo Thomas non è proprio un centro, sarebbe più un 4, utile anche come cambio dello stanco Bendzius, ma grazie al suo atletismo riesce a camuffare più che bene i deficit di centimetri con centri avversari più alti e statici. In più l’americano riesce ad essere pericoloso anche dall’arco, dando così un’arma in più all’attacco di coach Massimo Bulleri.

Ora, in attesa di ricevere il visto dalla Cina, l’ex Partizan tornerà in Sardegna solamente la settimana prossima e il grosso punto di domanda rimane sul suo stato di forma, dopo quasi tre anni giocati in campionati dove la parola “agonismo” non si trovava di certo sul vocabolario.

In attesa della nuova aggiunta, la Dinamo è tornata alla vittoria in Europa, stasera contro Le Portel e dopo quattro sconfitte consecutive nella seconda fase della coppa minore della FIBA.

Una partita che di fatto non c’è mai stata, con i sardi che hanno preso le redini del match fin dall’avvio, con gli ospiti in balia della maggiore verve dei biancoverdi, grazie ad un Giovanni Veronesi in grande spolvero dopo le ultime prove opache (19 punti) e un Brian Fobbs (16 punti) diventato ufficialmente il fromboliere della squadra dopo il successo sulla Virtus.

Una vittoria mai in discussione, con i sassaresi capaci di dare la sgasata decisiva nella ripresa, con gli uomini di coach Eric Girard con la testa già al volo di ritorno, toccando anche il +24 nel finale di partita.

Un successo e soprattutto una prestazione che dà morale in vista della delicata sfida di Veroli di domenica pomeriggio, in campo neutro contro una Scafati che non vince da sei gare consecutive, ma in tre di queste è riuscita comunque ad andare sempre ai supplementari.

Dimostrazione tangibile di come le insidie per questa Dinamo Sassari, in decisiva ripresa nelle ultime due gare ma comunque ancora troppo fragile nelle proprie certezze, si nascondo copiose dietro l’angolo.

Soltanto un successo darebbe nuove certezze ad un Banco di Sardegna che non vede l’ora di riabbracciare il figliol prodigo, di ritorno dall’oriente.

Dinamo Banco di Sardegna Sassari – ESSM Le Portel 88-60

Parziali: 27-25; 19-18; 21-12; 21-15.

Progressione: 27-25; 46-43; 67-55; 88-60.

Le Pagelle

Dinamo Banco di Sardegna Sassari

Alessandro Cappelletti 6: ritmo blando e il play umbro si adatta alla perfezione. Non c’è bisogno di strafare e confeziona una gara solida che permette ai sardi di lasciare l’ultimo posto nel gruppo.

Justin Bibbins 6: si vede che dopo l’infortunio ha bisogno di ritrovare il ritmo e una sgambata come questa per lui è una manna. Per tutto il tempo tiene le marce al minimo, attaccando il meno possibile. Si innervosisce per alcuni contatti di troppo, specialmente per una vigoria non richiesta e non giustificata, data la scarsa importanza del match.

Stefano Piredda s.v.: messo dentro per cercare gloria personale, i primi punti europei della carriera, ma il tentativo si ferma sul ferro.

Stefano Trucchetti 6.5: in realtà sarebbe un senza voto, visto che mette piede sul parquet negli ultimi tre minuti, ma il 6.5 è per la tripla realizzata alla prima azione e il successivo sguardo truce, mentre rientra in difesa, lanciato al coaching staff che l’ha lasciato ad ammuffire in panca, nonostante l’inutilità della sfida. Il ragazzo ha carattere a carrettate e si vede!

Miralem Halilovic 6: il livello di intensità è quello che è e il bosniaco di certo non fa nulla per alzarlo, giustamente. Dopo lo show contro la Virtus fa il minimo indispensabile, ma tanto basta per sono strapazzarsi troppo in vista di Scafati.

Brian Fobbs 7: la vittoria con la Virtus sembra averlo stappato. È già la seconda gara, infatti, in cui si riscopre cecchino implacabile dall’arco. Anche stasera una serata da realizzatore top, 18 punti e un 6/8 da tre di grande impatto. Se riuscisse a mantenere questo livello da qui alla fine della stagione, la Dinamo rischierebbe di svoltare realmente quest’annata tendente all’orrido. MVP di serata.

Matteo Tambone 6.5: è di fatto un allenamento, ma a Tambone non interessa. Difende come sempre, mangiandosi costantemente il proprio avversario. Chiude con la solita tripla d’ordinanza.

Giovanni Veronesi 7: dopo un paio di mesi complicati, torna a fiorire in Europa, come già successo in autunno. Attacca il ferro in maniera feroce, trovando diverse soluzioni, sia vicina al ferro che dall’arco, dove sembra aver ritrovato un feeling che sembrava essersi smarrito. Top scorer di serata con 19 punti.

Eimantas Bendzius 6: l’exploit contro Bologna ha fatto capire che se il capitano riesce a riposarsi durante la settimane, la domenica è capace di ribaltare le gare quasi da solo. Stasera è presente, ma fa di tutto per non strapazzarsi in alcun modo. Poi ovviamente i campioni son così e la sua tripla mandata a segno la deve sempre mettere a referto.

Luca Vincini 6.5: queste sono le partite che gli servono per aumentare il proprio contachilometri. In avvio sbaglia qualcosa di troppo, ma durante l’incontro riesce a dare un contributo importante, con 9 punti e 3 rimbalzi. La ciliegina sulla sua serata è la stoppata barbara inflitta a Nunge, che all’andata aveva brutalizzato tutta la Dinamo. Ben fatto ragazzo!

Erten Gazi 7: l’aria europea riesce a scuotere anche il turco. Domenica è stato l’unico negativo in una serata magica per tutti i suoi compagni, ma stasera la faccia è di quelle cattive. Certo i 16 punti che mette a referto hanno un’importanza relativa, ma qualora riuscisse a trovare quella continuità di condizione che finora non ha mai avuto, tra piccoli infortuni e virus vari, potrebbe avere anche lui un ruolo importante in questa Dinamo: Rashwan Thomas permettendo.

Giovanni Olmeo

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