Stop al trattenimento dei migranti, Schlein: “Fallimento Meloni, buttato un miliardo”. Da destra riparte l’attacco ai giudici
Un fallimento, con un clamoroso spreco di soldi pubblici per le opposizioni e un nuovo attacco alla magistratura da parte della maggioranza. Il terzo stop al trattenimento di migranti portati in Albania porta Pd, M5s, Avs e Italia a concordare sul “disastro politico” e a ricordare che tantissimi soldi vengono e sono stati utilizzati per l’operazione. “Un miliardo” secondo la segretaria del Pd Elly Schlein, mentre il ministro per gli affari europei, le politiche di coesione e il Pnrr Tommaso Foti definisce “sconcertante” la decisione dei giudici accusati di sostituirsi “al decisore naturale che è invece il Governo”. Il capogruppo di Fratelli d’Italia al Senato, Lucio Malan parla di “grande stupore”.
Il partito della premier reagisce attaccando le toghe: “Con la sospensione di parte degli immigrati trasferiti in Albania, si assiste a un atteggiamento di resistenza da parte di un pezzo della magistratura italiana nei confronti delle misure adottate per garantire la sicurezza e contrastare l’immigrazione irregolare – dichiara in una nota il capogruppo di FdI alla Camera, Galeazzo Bignami – Ancora una volta ci troviamo di fronte a una presa di posizione che sembra andare oltre l’ambito giuridico, assumendo una connotazione politica e ostacolando l’azione del governo Meloni. Il centrodestra guidato da Fratelli d’Italia – aggiunge – non si lascerà intimidire e proseguirà il percorso intrapreso che è ben chiaro agli italiani e non può essere fermato da chi cerca di bloccare, con pretesti giudiziari, interventi necessari per il bene della Nazione”. Compatti nelle critiche anche Forza Italia e la Lega.
Schlein – Giorgia Meloni si rassegni, i centri in Albania non funzionano e non funzioneranno, sono un clamoroso fallimento. Aumentano a dismisura le risorse pubbliche sprecate a causa dell’ostinata volontà del governo di non rispettare le leggi e le sentenze europee – commenta Elly Schlein, segretaria del Pd – I diritti non possono essere modificati con stratagemmi come quello di spostare i giudizi dai tribunali per l’immigrazione alle corti d’appello, nel tentativo del governo di scegliersi i giudici. La legge era ed è chiara e per questa ostinazione nello spreco di risorse pubbliche si configura il rischio del danno erariale. Chiederemo di avere il resoconto di tutti i costi sostenuti dallo Stato in questa missione”. “Il governo continua a perpetuare politiche fallimentari che violano i diritti umani delle persone, come queste 44 persone innocenti sbalzate da una parte all’altra del Mediterraneo per la loro propaganda. Secondo le nostre stime, siamo ormai a oltre un miliardo di euro che poteva essere investito per assumere infermieri e medici nei reparti svuotati della sanità pubblica. Per non parlare degli esponenti delle forze dell’ordine costretti a badare una prigione vuota mentre manca organico in tutto il Paese”.
Fratoianni e Bonelli – “Come qualsiasi persona dotata di buonsenso avrebbe immaginato anche l’ennesima deportazione di migranti in Albania è finita in un nulla di fatto, in attesa della Corte Ue. Un finale già scritto ma che il governo Meloni ha voluto a tutti i costi non considerare privilegiando la solita propaganda – afferma Nicola Fratoianni di Avs – Ora Giorgia Meloni non utilizzi anche questo episodio per fare la vittima e per accusare la Magistratura del nostro Paese. Devono smetterla di fuggire dalle loro responsabilità di fronte al Parlamento e al Paese”.
Sulla stessa linea anche Angelo Bonelli co-portavoce di Europa Verde e parlamentare AVS: “La decisione della Corte d’Appello di Roma smonta per la terza volta la propaganda del governo Meloni e certifica il fallimento dell’accordo con l’Albania. Dopo le pronunce di ottobre e novembre, anche oggi i giudici hanno sospeso il trattenimento di una ventina dei 43 migranti bengalesi ed egiziani portati nel centro di Gjader, rimettendo la questione alla prossima pronuncia della Corte di Giustizia europea sui Paesi sicuri. L’effetto immediato è che i richiedenti asilo saranno portati in Italia e liberati, confermando ancora una volta l’illegittimità dell’operazione. A questo disastro politico si aggiunge uno spreco inaccettabile di denaro pubblico: Meloni ha speso quasi un miliardo di euro per allestire i centri in Albania, fondi che potevano essere investiti per assumere medici e potenziare la sanità pubblica. Il governo continua a ingannare i cittadini con la sua retorica anti-migranti, ma la realtà è che le sue politiche sono inefficaci, costose e umilianti per l’Italia. Meloni venga in Parlamento a spiegare il fallimento della sua strategia migratoria, che sta diventando un boomerang giudiziario ed economico”.
Più Europa e Italia Viva – “Tutti i 43 migranti detenuti nel centro in Albania torneranno in Italia: la Corte d’Appello di Roma non ha infatti convalidato i trattenimenti, in attesa della sentenza della Corte di Giustizia Ue sui Paesi sicuri – dichiara il segretario di Più Europa Riccardo Magi – la conferma che i centri di detenzione in Albania operano nella totale illegalità, è la pietra tombale sulle politiche migratorie messe in atto finora da Giorgia Meloni tra forzature giuridiche e colpi di mano parlamentari come avvenuto con la cancellazione delle sezioni speciali e il trasferimento dei poteri alle Corti d’Appello, o la fantasiosa lista dei Paesi sicuri. A Meloni non resta che dichiarare fallito questo sadico esperimento ed evitarci le sue solite vagonate di vittimismo”. “Avevano presentato lo sbarco dei 49 migranti (spediti per mare dalla Libia di un certo Almasri) con una copertura mediatica tale da farlo apparire un secondo D-Day. Doveva essere il primo atto del “fun-zio-ne-ran-no!!!”. È finita come l’ennesima (e costosa) retromarcia in terra albanese. Il ‘modello Albania’ fa acqua da tutte le parti. Ps: sappiamo già il copione, anche stavolta è colpa di qualche complotto, statene certi…” commenta il senatore Enrico Borghi, capogruppo al Senato di Italia Viva.
M5s – “Errare è umano, perseverare è una prerogativa del governo Meloni – affermano i capigruppo del M5S nelle Commissioni Affari Costituzionali Camera e Senato, Alfonso Colucci e Alessandra Maiorino – Hanno partorito un decreto flussi, un decreto paesi sicuri, hanno spostato la competenza dai giudici di Tribunale ‘politicizzati e di sinistra’ verso i giudici di Corte d’Appello, hanno riportato in Libia il ricercato Almasri con l’aereo di Stato e la bandiera italiana piegati al ricatto migratorio della Libia, ci hanno subissati di annunci vuoti utili solo alla propaganda di governo. L’unica costante sono i fallimenti del governo di Fdi, Lega e FI che si ostinano a non voler rispettare la Costituzione e le regole europee. Pensavano forse di aggirare le norme spostando la competenza dai tribunali alle Corti d’appello? Con la mancata convalida del trattenimento dei 43 migranti trasportati in Albania che ora dovranno salpare in direzione Italia, riparte l’assurdo gioco dell’oca del governo Meloni a spese dei contribuenti italiani”.
Il presidente dei senatori di Fi, Maurizio Gasparri invece punta il dito contro le toghe: “Continua l’opera di boicottaggio della magistratura italiana alle politiche di sicurezza per contrastare l’immigrazione clandestina. La sfida è politica, temeraria ed appare ostile ai principi fondamentali dell’ordinamento. Ma bisogna andare avanti perché il disegno è troppo politico per essere subito passivamente”.
Fi, Lega e Fdi – “Sconcerta la decisione dei giudici della Corte d’Appello di Roma di sospendere il trattenimento dei migranti trasferiti in Albania, vanificando l’iniziativa del governo Meloni volta a garantire una gestione più efficace dei flussi migratori – dichiara Tommaso Foti, ministro per gli affari europei, le politiche di coesione e il Pnrr – Siamo di fronte all’ennesima riaffermazione, di una parte della magistratura, di volere stabilire quali Paesi siano o meno sicuri, sostituendosi al decisore naturale che è invece il Governo. In attesa della pronuncia della Corte di Giustizia dell’Ue sulla questione dei Paesi sicuri, il governo Meloni proseguirà con determinazione nell’attuazione delle riforme promesse ai cittadini, nel pieno rispetto del mandato ricevuto dagli italiani”. “Dai giudici ennesima invasione di campo, decisione che danneggia l’Italia e che fa felici le sinistre e i clandestini” dice il vicesegretario della Lega Andrea Crippa.
“La Corte d’Appello di Roma libera ancora dei migranti irregolari che potevano essere rapidamente rimpatriati, rimandando di nuovo alla Corte di Giustizia Europea sulla questione dei paesi sicuri. Ma la Corte di Cassazione – sostiene in una nota il capogruppo di Fratelli d’Italia al Senato, Lucio Malan – aveva chiarito che questa è una competenza del Governo. Evidentemente alcuni tribunali italiani considerano irrilevanti i principi fissati dalla Suprema Corte. Di fronte a questo non posso che esprimere profondo stupore”.
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