Coppa Davis, a volte ritornano: Darian King è la fenice che non ti aspetti
Tennista part-time, ambasciatore del proprio Paese, idolo di X. Una fenice munita di racchetta che risorge dalle proprie ceneri. Volendo, potremmo provare a descrivere così l’iconico atleta barbadiano, Darian King. Già, perché l’ultimo turno di Coppa Davis ha riacceso i riflettori su un atleta che ha sempre rappresentato una sorta di personaggio sui generis (nella migliore accezione possibile del termine, naturalmente) all’interno del circuito ATP. Classe ’92, il caro vecchio Darian, nel corso del tempo, è diventato un punto di riferimento per l’isola dei Caraibi, nonché un vero e proprio orgoglio per una comunità che si affaccia sempre con grande entusiasmo alla massima competizione per nazioni del tennis mondiale.
King, infatti, non è stato solamente il primo tennista delle Barbados a vincere una partita a livello ATP (in una vittoria in tre set al Memphis Open contro Bernard Tomic), ma anche il motore portante, a livello locale, di un universo – quello del magico mondo della racchetta – che affascina sempre di più lo stato insulare dell’America Centrale (e non solo). Certo, magari non avrà la fama di Rihanna (soprattutto al di fuori del proprio Paese), ma Darian resta uno dei giocatori più riconoscibili del circuito.
La Coppa Davis, dicevamo. Una sorta di kryptonite per tutti quegli Stati che, magari, non sono mai apparsi sulle mappe principali del tennis. Un teatro regale in cui King, negli ultimi giorni, ha dato il meglio di sé. Sì, perché il nativo di Bridgetown, ex numero 106 del mondo (suo best ranking raggiunto nel maggio del 2017), è stato uno dei mattatori nella sfida – persa 3-2 contro la Colombia – che ha trascinato i sudamericani al prossimo turno della prestigiosa competizione tennistica internazionale. E in tal senso, sono numerosi i video sbucati sui social (e più in particolare, tra le pieghe del suddetto X), che nelle ultime ore hanno immortalato le giocate decisive del Nostro.
Darian King, infatti, si è dapprima sbarazzato di Soriano Barrera – con un 6-2 6-4 che non ha lasciato spazio a recriminazioni di sorta – e, successivamente, del ventiquattrenne e n.214 al mondo Nicolas Mejia (6-3 6-4), sciorinando un tennis di grande solidità e piuttosto divertente da guardare. Detto questo, la sconfitta (senz’appelli) del connazionale Lawrence e quella subita nel doppio, hanno compromesso il cammino di Barbados. Quel che resta, però, è l’entusiasmo degli appassionati barbadiani e di tutti quei Paesi che, pur non avendo un blasone tennistico elevatissimo, contribuiscono a rendere la Davis una competizione decisamente accattivante.
Insomma, altro che tennista part-time. Darian King continua a tirare il carro in maniera più che dignitosa. Per la gioia del suo Paese e dei molti utenti social che nelle ultime ore continuano ad esaltarne lo spirito battagliero. E no, non si tratta di mero folclore, ma dell’atavica magia del tennis.