Giorno del Ricordo, inizia il tour nelle scuole. Menia: “Raccontare la storia che non c’era è la mia missione”
Prende avvio il lungo tour nelle scuole di tutta Italia del padre della legge istitutiva del Giorno del Ricordo, il senatore di Fratelli d’Italia Roberto Menia. Triestino doc, andrà personalmente negli istituti scolastici italiani a raccontare quella tragica pagina di storia. Menia porterà all’attenzione il tema delle foibe accompagnandolo con la terza edizione del suo libro “10 febbraio – Dalle foibe all’esodo” (I libri del Borghese). È un racconto di tante storie, che insieme fanno la Storia, quella che per troppo tempo ha relegato il dramma italiano nella serie B del nostro passato.
Giorno del Ricordo, il Tour nelle scuole, Menia: La mia missione
“Ho raccolto storie che non ho vissuto – osserva il senatore Menia – per accendere un fascio di luce su un buio doloso; foraggiato da chi con un tratto di penna ha voluto cancellare volti e braccia. Il tutto nel tragico e pluridecennale silenzio da parte delle istituzioni italiane. Questa terza edizione del libro specifica- irrobustita con altre storie, è il simbolo della mia missione: ricordare chi è stato trucidato e dimenticato; chi ha visto dissipato un intero patrimonio storico, personale, culturale sull’altare di interessi antitaliani”.
Tour nelle scuole: i dettagli nella conferenza stampa al Senato
Questo percorso nelle scuole italiane verrà dettagliato in tutti i particolari durante una conferenza stampa – giovedì 6 febbraio alle 13- nella Sala Caduti di Nassiriya del Senato. Oltre a Menia saranno presenti il direttore del Secolo d’Italia, Antonio Rapisarda, del Tempo, Tommaso Cerno, Massimiliano Lacota presidente dell’Unione istriani, Francesco De Palo editorialista di Formiche. Le storie saranno un tramite efficace per dialogare con gli studenti. ”Mi auguro che tramite queste pagine le prossime generazioni sappiano conservare nel profondo del loro cuore il profumo della terra dei padri e delle madri; e la ricchezza dolce e magnifica della nostra lingua. Vorrei che gli italiani imparassero nuovamente a dire Fiume e non Rijeka, Pola e non Pula, Zara e non Zadar. Vorrei che le verità per troppi anni infoibate fossero tramandate”. Fitto il programma di lezioni nelle scuole, nei Comuni e nei teatri, presentazioni praticamente in tutte le regioni d’Italia.
Sarà un bel dialogare, un bel ragionare sul nostro passato evidenziando le pagine buie e dolorose per troppo tempo strappate dai testi scolastici. Sarà una risposta alle iniziative riduzioniste e giustificazioniste che stano prendendo il via sotto l’egida dell’Anpi, di cui abbiamo dato notizia giorni fa. Con l’indecente alzata di scudi dell’associazione partigiani per una statua in memoria di Norma Cossetto, diventuta un po’ il simbolo di tutte le barbarie compiute dai partigiani di Tito.
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