Aumentano i soldi per le scuole paritarie: nel 2024 investita la cifra record di 750 milioni
Il governo Meloni stanzia 750 milioni per le scuole paritarie ed è subito polemica. La cifra, la più alta degli ultimi anni, è stata annunciata in pompa magna dal ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara che ha firmato due decreti con un incremento rispetto all’anno scorso anno di cinquanta milioni di euro. Le risorse sono così ripartite: oltre cinquecento milioni di euro sono destinati a tutte le paritarie; 163 milioni e 400mila euro per il sostegno agli studenti con disabilità, con un aumento di cinquanta milioni di euro rispetto al 2024 e novanta milioni alle Scuole dell’infanzia. Numeri mai vista prima. Basta vedere l’andamento degli ultimi anni per capire: nel 2012 il finanziamento era di 286 milioni. Nel 2017 di 500 milioni. Il governo Draghi nel 2021 lo ha portato a 556 milioni mentre nel 2022 è arrivato a 626 milioni. Nel 2023 la Destra ha regalato alle paritarie ulteriori 50 milioni giungendo a 676 milioni. Quest’anno il record.
Una decisione che ha mandato su tutte le furie la Uil Scuola: “Ancora una volta assistiamo a un’ingente destinazione di risorse alle paritarie. Bisognerebbe invece investire soprattutto a favore della scuola statale che garantisce uguali opportunità a tutti anche ai bisognosi e meritevoli. Si tratta di una scelta politica chiara, ma inaccettabile” ha detto Giuseppe D’Aprile, il segretario generale del sindacato di categoria. Una scelta di campo che divide nettamente il Paese.
Valditara è più che convinto della necessità di investire in questa direzione: “Con questo stanziamento, il ministero – ha spiegato il professore leghista – conferma il proprio impegno a sostenere e valorizzare le scuole paritarie, che rappresentano una componente fondamentale del nostro sistema educativo nazionale. Il nostro obiettivo è garantire a tutti gli studenti l’opportunità di una formazione di qualità, indipendentemente dall’istituto in cui studiano. In particolare, le risorse destinate alle scuole dell’infanzia e agli studenti diversamente abili confermano la nostra attenzione a rendere l’educazione accessibile e inclusiva per tutti”.
Diversa e lontana la posizione di D’Aprile che controbatte al ministro: “Un quarto di queste risorse – 180 milioni di euro l’anno – potrebbero servire per stabilizzare gli oltre 230mila precari della scuola, per assicurare loro un futuro certo oltre a garantire la continuità didattica degli alunni. Il governo farebbe meglio a pensare anche alle sue scuole in quanto ogni euro sottratto alla scuola statale, nazionale e laica di questo Paese è un modo per renderla più debole”.
Sul tema sono intervenuti anche i deputati del Movimento 5 stelle della Commissione Cultura che parlano di una “visione reazionaria e divisiva che il governo vuole imporre al nostro sistema educativo”. Intanto l’”Avvenire” nell’annunciare lo stanziamento di Valditara ricorda che negli ultimi anni il 16% delle scuole paritarie è stato costretto a chiudere per mancanza di fondi.
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