Il convegno “Raccontare il giubileo”: tra le righe dell’Anno Santo tra comunicazione e verità della fede
«La comunicazione può cambiare il mondo» ha spiegato la giornalista Lorena Bianchetti, moderatrice del convegno “Raccontare il giubileo” organizzato dall’associazione Giornaliste italiane in Campidoglio nella sala della Protomoteca. Durante l’introduzione del convegno si è parlato della possibilità di raccontare il Giubileo con gli ospiti, in particolare con il sindaco di Roma Roberto Gualtieri e con il presidente della Regione Francesco Rocca. Inoltre, la socia fondatrice dell’associazione giornalistica Elisabetta Mancini ha ricordato la raccomandazione che Papa Francesco ha rivolto a giornalisti e comunicatori dopo averli incontrati: ovvero di essere sempre veri nella vita e di prediligere la verità nel lavoro. Elisabetta Mancini, socia fondatrice associazione giornalistica
Il convegno “Raccontare il giubileo”
«Per noi è importante raccontare la capacità di comunicare della nostra città – ha precisato Rocca – il Giubileo è l’evento che catalizza milioni di persone, non solo cristiane». Il sindaco di Roma Gualtieri ha aggiunto che «da parte dell’amministrazione capitolina, vi è stato e vi è un grandissimo impegno perché la macchina organizzativa funzioni e sia all’altezza per accogliere fedeli che da tutto il mondo convergeranno su Roma». Il sottosegretario al Ministero dell’Economia e Finanze, Lucia Albano, ha sottolineato invece, da parte sua, che «il governo ha voluto istituire una cabina di regia per pianificare strategie organizzative, stanziando e investendo risorse (2,3 mld) per l’evento del Giubileo in cui crede molto». E parlando anche dell’impegno governativo e del contributo del sottosegretario alla presidenza, Alfredo Mantovano.
A sua volta, Monsignor Fisichella, incaricato da Papa Francesco per l’organizzazione del Giubileo, in merito alla narrazione dell’evento ha specificato che «il primo racconto è quello dei volti, quelli di oggi, che collaborano in un clima di amicizia e responsabilità. Un grande lavoro di squadra per l’organizzazione di questo evento», ha poi aggiunto. Mentre Bruno Vespa nel suo intervento non ha mancato di sottolineare: «Noi giornalisti dobbiamo dare speranza anche nelle cose da raccontare. Raccogliendo il suggerimento di Papa Francesco – ha chiosato il giornalista – bisogna raccontare sia il significato spirituale del Giubileo. Sia Roma che lo ospita, straordinaria città».
Presenti al convegno anche Andrea Tornielli, direttore della comunicazione della Santa Sede. E Gina Nieri, consigliere d’amministrazione Mediaset. Insieme a Davide Rondoni, responsabile dell’ottavo centenario della morte di San Francesco.
Il Giubileo come anno santo della comunicazione, della verità e del turismo
«La comunicazione è cambiata, così come il mondo del giornalismo. Raccogliendo il monito di Papa Francesco dato in occasione del giubileo della comunicazione, è importante comunicare, ma con verità», ha sottolineato la giornalista Mancini all’inizio dell’evento. Rammentando l’importanza di questo argomento. «Il turismo giubilare non è alto, certamente di fede di massa – ha spiegato Vespa, rammentando l’importanza di comunicare attraverso la capitale – alla luce delle grandi presenze, noi dovremmo rispondere affinché però a Roma si torni». «Credo che un elemento di comunicazione sia quello di toccare la poesia del cuore – ha evidenziato infine Rondoni – perché se la vita è solo possesso, la disperazione è inevitabile».
E ancora: «È fondamentale che i media siano liberi di comunicare – ha chiosato Nieri –. Credo sia importante una grande attività legislativa, affinché sia possibile continuare a fare una informazione responsabile in occasione anche di questo Giubileo».
L’impegno del governo per la realizzazione del Giubileo
“C’è stato un grande spirito di collaborazione, con approccio metodologico, come voluto dal sottosegretario Mantovano, che ha scandito i tempi, superando le difficoltà e differenze per raggiungere uno scopo”, ha evidenziato il sottosegretario al Mef. “Non ci aspettavamo nei primi 10 giorni più di mezzo milione di persone – ha infatti spiegato Fisichella – i numeri però non sono la cosa più importante. Indicano semplicemente che c’è bisogno di spiritualità, attraverso il pellegrinaggio, cioè aiutare le persone a rientrare in se stesse”. il delegato del Vaticano ha poi sottolineato che questo momento rappresenti “una fase storica tecnologica talmente invadente che annulla la persona e l’individualità”, ammonendo sui possibili risvolti di questi nuovi meccanismi.
L’anno santo della speranza
«Questo è un Giubileo che tocca davvero il cuore di tutti – ha affermato il primo cittadino di Roma –. E la speranza, sentimento dal contenuto spirituale, è anche l’atteggiamento con cui guardare al presente, da vivere con ottimismo, senza essere schiacciati dall’utile». A proposito di speranza e dei fedeli che si recano a Roma nell’Anno Santo, il governatore regionale del Lazio Francesco Rocca ha sottolineato quanto sia «importante accogliere i pellegrini che giungono a Roma per un pellegrinaggio dello spirito con cammini, strutture e servizi».
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