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ATP Rotterdam, Berrettini: “Un anno fa avrei firmato per essere qui, non sapevo se sarei potuto tornare” [ESCLUSIVA]

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Da Rotterdam, il nostro inviato

Ancora un tie-break cruciale risulta fatale a Matteo Berrettini, sconfitto 7-6 al terzo da Tallon Griekspoor al debutto a Rotterdam. L’ABN Amro Open del romano era iniziato quasi una settimana fa: Matteo era arrivato (quasi) per primo e ha esordito per ultimo contro il padrone di casa, spinto da un tifo caldissimo. Pochi minuti dopo la partita, Berrettini si è concesso per qualche minuto in zona mista in esclusiva ai nostri microfoni, raccontandoci le sue sensazioni e provando comunque a vedere il lato positivo.

D. È stata una grande battaglia, peccato per il finale…
Matteo Berrettini: Sono quelle partite che quando le finisci non hai molto da recriminare. È girata per due episodi: il lato positivo è che ho avuto una grandissima reazione nel secondo e nel terzo, mi sento di dire che forse hai punti ho meritato di più. Poi però ovviamente bisogna essere lucidi nei momenti importanti, è ovvio che quel doppio fallo ha pesato. Peccato perché sto giocando sempre meglio, ma l’indoor è così. Griekspoor è stato bravo a salvarsi, recuperando un paio di 0-30 e servendo tante ottime seconde. Sarebbe potuta girare in tutti i modi, purtroppo è girata male.

D. Credi di avere forse un piccolo problema con le partenze “diesel”?
Matteo Berrettini: “No, quello non direi, è più una questione di ritmo. Pensando alle ultime partite, con Rune ho servito per il set nel primo parziale, con Norrie avrei dovuto vincere anche il tie-break iniziale… Ho preso un brutto break, con tre gratuiti di fila, ma bisogna saper reagire. Devo riuscire a prendere un po’ di ritmo gara, l’anno scorso c’è stato uno sforzo psicofisico importante. Sono arrivato in Australia quasi sentendo di dover ancora recuperare un po’, ma per fortuna la stagione è lunga e quest’anno posso iniziare giocando tutti i tornei, non solo da metà anno. Speriamo di non doverci mai fermare, poi questo è un periodo dove storicamente non ho mai brillato. La cosa positiva però è che sto bene fisicamente e mi rode, questa sconfitta mi rode.

D. Mentalmente invece come stai?
Matteo Berrettini: “Bene bene, anche se poi ovviamente succedono tante cose velocemente. Soltanto un anno fa in questo momento mi stavo domandando se sarei mai potuto tornare ad alto livello e se il mio corpo avrebbe retto. Tendiamo spesso a scordarci, io in primis, di quanto lavoro, quante partite e quanto sforzo ci sia dietro. È difficile chiedersi sempre di più: è ovvio che uno vuole sempre vincere, ma è giusto ricordarsi che la fatica fatta ha un peso. Un anno fa sicuramente avrei firmato per essere in questa condizione, sano e sempre in tabellone nei tornei più importanti. Ripeto, mi rode tanto per questa partita, ma cercherò di usare questa energia per i prossimi tornei”.

D. Quali saranno?
Matteo Berrettini: Doha, Dubai, Indian Wells e Miami, poi con calma si penserà alla terra. Per fortuna ho un calendario fitto: oggi è difficile sorridere, ma ci sono comunque tante cose positive. Penso di star facendo miglioramenti importanti, mi muovo sempre meglio e con il rovescio riesco a perdere sempre meno campo. In risposta mi sono sentito molto meglio, quindi bisogna rimanere positivi”.




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