Добавить новость
ru24.net
World News in Italian
Февраль
2025
1 2 3 4 5 6 7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
23
24
25
26
27
28

Tajani in Israele: “Due popoli, due Stati”. Ma senza riconoscimento reciproco è solo un’illusione

0

Un viaggio delicato, quello del ministro degli Esteri Antonio Tajani in Israele, che riafferma l’Italia come protagonista nella mediazione diplomatica e nel sostegno umanitario nella crisi in Medio Oriente. Ad Ashdod, nel sud dello Stato ebraico, il titolare della Farnesina ha ribadito la posizione italiana su uno dei dossier più scottanti della diplomazia internazionale: la questione Palestina.

Tajani: “Due popoli, due Stati”, ma non ora

Durante una conferenza stampa con il ministro degli Esteri israeliano Gideon Sa’ar, Tajani ha scelto la via del realismo. «Noi crediamo in due popoli, due Stati, ma oggi è impossibile riconoscere la Palestina perché non abbiamo la Palestina. Dobbiamo lavorare per questo futuro», ha spiegato.

A dare ulteriore sostanza alla presenza italiana in Israele è stato l’arrivo di 15 camion carichi di aiuti umanitari destinati alla popolazione di Gaza nell’ambito del programma Food for Gaza. Un’azione concreta che Tajani ha voluto accompagnare con un messaggio altrettanto deciso: «Vogliamo essere presenti e svolgere un ruolo attivo perché la tregua vada avanti e si possa passare dalla prima alla seconda fase con l’obiettivo finale di poter unificare la Palestina». Ma a patto che il neonato Stato palestinese riconosca Israele e sia a sua volta riconosciuto da Israele. «Ogni altra mossa sarebbe velleitaria, sbagliata e controproducente», sentenzia il ministro.

Israele ha il diritto a difendersi, ma i civili non sono terroristi

Non è mancato un riferimento all’operazione Muro di Ferro, con cui Israele sta colpendo obiettivi a Jenin e in Cisgiordania. Anche qui Tajani ha adottato un approccio pragmatico: «Israele ha il diritto di difendersi, ma occorre essere prudenti e dividere i civili dai terroristi». Un monito che è anche una condanna contro Hamas: «Condanniamo l’uso dei civili da parte di Hamas per proteggere i terroristi. Si tratta di un crimine».

Gaza: Unrwa, l’agenzia nel mirino

Ma è stato Gideon Sa’ar a spostare l’attenzione su un altro tema caldo: il ruolo dell’Unrwa, l’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi. Il ministro israeliano non ha usato mezzi termini: «Unrwa non fa parte della soluzione a Gaza. Unrwa fa parte del problema. I suoi dipendenti hanno partecipato al massacro del 7 ottobre».

L’Italia, dal canto suo, ha già preso le distanze dall’agenzia sospendendo i finanziamenti per le sue attività nella Striscia. Tajani ha spiegato che «le Nazioni Unite per noi a Gaza sono rappresentate dal Pam», il Programma alimentare mondiale, con cui l’Italia collabora per la distribuzione diretta degli aiuti senza passare attraverso Hamas. «Non vogliamo avere nulla a che fare con Hamas», ha ribadito il ministro.

Gaza, quale futuro?

«Gaza è un’esperienza fallita e nel suo stato attuale non ha futuro. Dobbiamo trovare una soluzione diversa», le parole nette di Sa’ar, che tuttavia non hanno fatto sbilanciare Tajani.

«Credo che gli Stati Uniti siano un ottimo candidato per rimettere a posto la Striscia di Gaza dopo la guerra», ha affermato il ministro israeliano. «Elogio Trump per la sua volontà di impegnarsi», ha aggiunto.

Dall’Italia aiuti concreti, anche per i bambini malati

Oltre alla consegna degli aiuti umanitari, l’Italia ha avviato una missione sanitaria d’urgenza. Quattordici bambini palestinesi malati di tumore saranno evacuati dalla Striscia e curati in ospedali italiani, tra Milano, Monza, Torino e Roma. Un’operazione complessa, perché «la procedura burocratica è lunga e il problema non sono tanto i bambini, ma i controlli su chi li accompagna», ha precisato Tajani, sottolineando il doppio vaglio dell’Autorità Palestinese e di Israele per prevenire infiltrazioni delle milizie del terrore. I piccoli pazienti, la cui uscita da Gaza è prevista a metà febbraio, saranno trasferiti prima al Cairo e poi in Italia.

Nel frattempo, il governo italiano punta ad espandere Food for Gaza anche al settore medico, con l‘invio di specialisti italiani per sostenere la sanità palestinese. «Vogliamo valorizzare il ruolo dell’Italia e dare un’idea del nostro impegno», ha concluso Tajani.

Un’alleanza solida tra Roma e Gerusalemme

Il viaggio del ministro si è concluso con un attestato di stima da parte di Sa’ar: «Lei è un amico di Israele. Lei è sempre, sempre il benvenuto qui. L’Italia è leader in Europa e sulla scena internazionale». Parole che confermano il legame tra i due Paesi in un momento in cui l’equilibrio in Medio Oriente resta fragile e le scelte diplomatiche diventano determinanti.

L'articolo Tajani in Israele: “Due popoli, due Stati”. Ma senza riconoscimento reciproco è solo un’illusione sembra essere il primo su Secolo d'Italia.




Moscow.media
Частные объявления сегодня





Rss.plus




Спорт в России и мире

Новости спорта


Новости тенниса
WTA

Блинкова проигала 143-й ракетке мира во втором круге турнира WTA в Клуж-Напоке






Свободную парковку обеспечили на месте незаконной платной автостоянки в Бибиреве

Перезагрузка организма: зачем нужна криотерапия и что она лечит

Неделя науки стартовала в Хакасии

Врач-гастроэнтеролог назвала орех, который может вызвать головную боль и тошноту