Mattia Bellucci e la settimana della vita: “Ho affrontato un momento complicato ma adesso sono tornato a divertirmi”
Mattia Bellucci, reduce dalla semifinale di Rotterdam e dalla migliore settimana della carriera, nella serata di lunedì si è collegato con la trasmissione Tennis Talk di Supertennis, concedendo una lunga intervista a Giorgio Spalluto, Filippo Baldi, Paolo Lorenzi e Vincenzo Santopadre: nel corso della chiacchierata il nuovo numero 68 del ranking mondiale ha raccontato le emozioni olandesi, il suo percorso, i classici progetti per il futuro, concentrandosi in particolare sul rapporto con il coach Fabio Chiappini: “Torno da Rotterdam con un sacco di emozioni positive nonostante l’ultima partita sia stata difficoltosa. Mi sono trovato per la prima volta ad affrontare emozioni incredibili vincendo contro dei top10: diciamo che porto a casa oltre a informazioni importanti anche un bagaglio di emozioni significative. Medvedev e Tsitsipas sono stati molto carini a fine partita e in generale ho ricevuto grandi apprezzamenti dai colleghi: in termini di programmazione e obiettivi questo risultato però non mi cambia molto mentre, a livello di consapevolezza, invece, mi ha dato informazioni importanti e grande fiducia”.
Mattia, talento puro e mancino, ha incantato il mondo del tennis mondiale con i lampi del suo gioco, deliziando gli occhi degli appassionati: “Sì, il divertimento in campo è sempre stata una parte fondamentale. Una mia difficoltà è sempre stata la capacità di concentrazione: delle volte perdo di vista l’obiettivo perché mi fisso solo sul risultato. Questa è la grande sfida e a Rotterdam l’abbiamo interpretata al meglio, ma ciò non significa che l’obiettivo finale sia stato centrato. Devo cercare di trovare ordine, devo riuscire a trovare la solidità giusta, nella settimana di Rotterdam sono riuscito a farcela. Devo riuscire a portare nelle gare le cose che mi vengono richieste in allenamento”.
Bellucci da qualche mese a questa parte sta crescendo in maniera costante, ritoccando continuamente il proprio best ranking, ma a cavallo tra il 2023 e il 2024 le cose non stavano andando come previsto: “Ho attraversato un periodo complicato, mi stavo godendo poco il campo, poi ad un certo punto, insieme al mio allenatore, abbiamo deciso di non guardare più il numerino del ranking, e a quel punto, finalmente, sono tornato a divertirmi”.
Già, Fabio, un coach che per Mattia rappresenta molto di più: “Lui, oltre ad avere grandi competenze, è una persona empatica e intelligente. E’ molto bravo a guidarmi e a leggere il mio stato d’animo. Credo che, dopo una normale fase di studio, a livello comunicativo siano stati compiuti step importanti: non è stato facile all’inizio, mi sono trovato in difficoltà, in alcuni casi avevo paura del giudizio, il mio percorso con Fabio è stato caratterizzato dal mio affidarmi al 100% e questo ha determinato tanta serenità”.