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Cuorgnè, cava di Campore Il progetto a rischio bocciatura

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CUORGNE’. Dalla prima riunione della Conferenza dei servizi, riunitasi martedì a Torino, arriva il primo “no” alla riapertura della cava di Campore. Non c’è ufficialità. Ma da documenti e relazioni presentate il progetto, presentato da un privato, la rivarolese ScaviTer di Morletto, azienda leader nel settore, sarebbe stato ferocemente criticato da un punto di vista squisitamente tecnico, naturalmente.

faccia a faccia coi cittadini

Tutto questo dopo l’infuocata riunione con la cittadinanza di lunedì 3 febbraio nell’ex chiesa della Trinità dove i “frazionisti” si erano detti pronti ad unirsi dando vita ad un movimento “No Cav”. Ad onor del vero la situazione, analizzata con tutte le attenzioni del caso, resta di sostanziale stand-by. Anche se pare complicarsi l’iter per la realizzazione della nuova cava estrattiva. Alla Conferenza dei servizi indetta dalla Città metropolitana hanno preso parte, oltre naturalmente all’ex Provincia, il Comune di Cuorgnè, la ditta proponente proprietaria del sito, la ScaviTer Morletto, il Comune di Pont Canavese (confinante) e la Regione. Sabato 7, l’amministrazione comunale cuorgnatese ha diffuso un comunicato nel quale si conferma che «al momento, non è ancora pervenuto il verbale dell'incontro, a cui verranno allegate le osservazioni scritte degli enti partecipanti e quelle della ditta proponente».

«In questa primissima fase di valutazione, il Comune ha evidenziato alcune criticità del progetto presentato- spiega il sindaco, Giovanna Cresto-. In particolare, è stato sollevato un elemento ostativo che di per sé potrebbe determinare la non procedibilità della richiesta e la conclusione del procedimento, prima ancora della valutazione del progetto vero e proprio».

Va ricordato che il progetto di riapertura della cava fu già bocciato anni fa.

L’amministrazione mantiene il massimo riserbo su quello che sarebbe l’elemento ostativo.

le ipotesi in campo

Potrebbe essere la viabilità. Il passaggio di decine di camion al giorno in via Brigate e via Gobetti metterebbe in grave difficoltà il traffico cittadino. Soprattutto laddove un errore di progettazione dell’amministrazione precedente ha disegnato l’uscita della nuova scuola media, opera di primaria importanza e prossima all’inaugurazione, a filo strada. Centinaia di alunni che si riversano all’ingresso e all’uscita con un traffico cadenzato dal passaggio di mezzi pesanti costringerebbe il Comune a stravolgere nuovamente il piano viario.

un nemico che fa paura

Ed oltre alle problematiche già evidenziate, legate all’inquinamento ambientale ed acustico piuttosto che alla viabilità con il passaggio, appunto, di 14 tir al giorno (anche se la ScaviTer ha detto che costruirebbe una strada alternativa che sboccherebbe lungo la provinciale per Alpette), nel tourbillon di voci che circolano in città in questi giorni c’è anche chi sarebbe arrivato ad ipotizzare che la criticità potrebbe essere rappresentata dalla presenza di amianto in quella roccia. «La presenza o meno di amianto, che naturalmente il richiedente esclude ma chiaramente è un aspetto che va esaminato con la massima attenzione possibile, sarà oggetto di discussione successivamente» spiega Giovanna Cresto che aggiunge «La Conferenza dei servizi in atto non è volta ad autorizzare o meno il nuovo sito estrattivo, ma a stabilire quale iter procedurale il medesimo debba seguire, ovvero se debba essere o meno assoggettato a Via(Valutazione di impatto ambientale). Questa fase dovrà concludersi entro la metà di aprile con una determina di Città metropolitana che stabilirà se il progetto debba essere sottoposto alla fase di verifica successiva oppure, nel caso in cui si accerti la fondatezza dell'elemento ostativo sollevato dal Comune, il procedimento non debba proseguire oltre. Non appena saremo in possesso di ulteriori informazioni, le condivideremo», conclude.

le minoranze perplesse

«La domanda nasce spontanea: se Cuorgnè è stata presente al 1° incontro in Conferenza dei servizi perché tutto questo mistero?- si chiede il capogruppo di minoranza di “Cuorgnè c’è”, Davide Pieruccini, nel ricordare che oggi, mercoledì 12 febbraio, scade il termine per presentare le istanze alla stessa Conferenza dei servizi-. I cittadini, non solo quelli di Cuorgnè, devono essere messi al corrente in tempo reale». Secca la replica dal Comune: «C’è chi lavora per la città e chi invece è a caccia di telecamere e interviste sui giornali».




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