“Non si riconosceva più nel suo corpo, aveva toccato il fondo. Così è rinata”: la dottoressa Germani rivela i punti di forza del metodo Meta, il segreto della splendida forma di Noemi

Non è stata una pozione magica ma uno stile di vita quotidiano a portare la cantante Noemi a perdere quindici chili in un anno e mezzo e a mai più recuperarne nemmeno uno. A distanza di tre Festival di Sanremo da quando fece la sua apparizione meravigliosamente in forma, nel 2022, la cantante torna sul palco dell’Ariston come se non fosse passato un giorno. Snella, tonica, elegante in un abito a sirena nero che ne mette il risalto la vita, si percepisce che si sente a suo agio. A trasformare il suo corpo grazie all’adozione di una dieta che si traduce in un sistema di vita equilibrato e durevole ancora oggi è stata la nutrizionista Monica Germani, che all’epoca le ha prescritto un regime alimentare su misura, adatto al suo modo di vivere girovago e improntato a una quotidianità che deve soddisfare la persona e non incutere senso di privazione.

E’ il metodo Meta, acronimo di Medical Education Transform Action, che unisce consigli nutrizionali, attività fisica, supporto psicologico, rieducazione comportamentale. Se il dimagrimento forte di solito avviene nei primi mesi e sembrerebbe un risultato raggiunto, la parte difficile è invece consolidare lo stile di vita e diventare autonomi nella gestione del cibo senza più ingrassare. Noemi (il suo vero nome è Veronica Scopelliti), classe 1982 ci è riuscita alla grande. E oggi è un vanto per la dottoressa Germani, che al Corriere della Sera rivela i punti di forza del metodo. Il mantenimento del risultato negli anni, soprattutto.

Cambiare peso non è l’effetto di un comportamento solo alimentare: “Noemi, così come i pazienti che decidono di intraprendere un percorso completo, ha ben compreso che il cibo è solo una parte del problema, e ha messo a fuoco che il vero cambiamento comincia quando guardiamo al corpo nel suo insieme: emozioni, stile di vita, contesto in cui si vive, consuetudini, metabolismo e dna”. La chiave del cambiamento dove sta? Risponde: “Questo modo di viversi e prendersi cura di sé permette di costruire gradualmente nuove abitudini che finiscono per radicarsi nel lungo periodo perché soddisfano appieno ciò di cui si ha bisogno”. A chi entra nel suo studio dicendo di voler perdere 10, 15, 20 chili la dottoressa Germani spiega chiaro che la perdita di peso è solo la parte conclusiva di un percorso fatto di consapevolezza e accettazione di sé, di rieducazione fisica, comportamentale ed estetica: “Meta è una sorta di extreme makeover che non parte dal contenitore, e cioè dal corpo, ma dal contenuto, quindi la mente. E lo fa con scrupolosità chirurgica perché ogni persona è unica e irripetibile”, sottolinea.

Insomma: l’obiettivo non è il dimagrimento fine a sé stesso ma arrivare a riconoscersi attraverso un percorso che prima di tutto è interiore e di cura di sè. Su Noemi la dottoressa svela che la cantante era arrivata a una fase davvero difficile: “Non si riconosceva più nel suo corpo, aveva capito che c’era qualcosa, nell’intimo, che non funzionava. E che il cibo era diventato un modo per colmare i vuoti. Quando si è in un momento particolare della propria vita l’asse emozione-cibo potrebbe alterarsi. Capita spesso. E quando la situazione sfugge di mano, il crollo della persona è la conseguenza più logica”. Il segreto del successo del percorso su Noemi? “Il suo desiderio non era finalizzato al raggiungimento di un canone estetico, che comunque c’è stato, ma al miglioramento dell’esistenza. Aveva toccato il fondo, è rinata”.

L’individuazione di una dieta su misura, infatti, è l’ultimo passo, quello che arriva quando il paziente impara ad ascoltarsi e comincia ad autoregolarsi. Ma senza grosse privazioni, solo piccoli cambiamenti di abitudini. Germani fa questo esempio: se una persona mangia biscotti in maniera compulsiva, non le si impedisce di mangiarne, semplicemente di preferire le piccole confezioni alle maxi. Nessuna esclusione di cibi preferiti nella dieta, ma il raggiungimento di un equilibrio passo dopo passo.

Parliamo della cena. Che tipo di pasto mettere in tavola per il momento più conviviale della giornata? Anche in questo caso Germani dà una risposta confortante: “Potrebbe essere un primo piatto con un contorno e, casomai si avesse ancora fame, prima di andare a letto ci si potrà concedere un pezzetto di cioccolato. Il che comporterà la rinuncia di un pezzetto di pane durante la cena”. Ad autoregolarsi si impara. Se si esagera una sera il giorno dopo si sta a regime: “Educhiamo all’alimentazione. Insegniamo quelle abitudini che rendono liberi di sapere e scegliere di conseguenza. Ma soprattutto sgravati dal peso psicologico di una dieta. Fondamentale per ottenere i risultati e mantenerli a lungo”, specifica.

Dimentichiamoci restrizioni caloriche, allenamenti estenuanti, rinunce frustranti e andiamo al nocciolo del problema: la salute. “Le forme ci raccontano del nostro vissuto. Per questo possono essere scomode esteticamente ed emotivamente. Come tutte le reazioni ‘ansiogene’ all’inizio si tende a esagerare con gli allenamenti, talvolta sbagliati, con diete privative e sbilanciate o addirittura con sostituti dei pasti convinti che, una volta arrivati al traguardo, si tornerà alla normalità”. Ma la delusione è dietro l’angolo: “Spesso il metabolismo rallenta, il grasso che si accumula è superiore a quello del punto di partenza, la massa muscolare diminuisce. Non ultimo: si rischia di diventare ‘compulsivi’, conclude. Noemi ha avuto pazienza e coraggio. Ce l’ha fatta a trovare quella sé stessa che la rappresenta nel profondo. E oggi mentre canta “Se t’innamori muori” illumina la scena anche con il sentirsi a suo agio.

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