“La Wada ha abbaiato solo per salvarsi, Sinner ha fatto bene ad accettare. Ma una cosa la trovo assurda”: l’analisi di Sandro Donati
“Sinner ha dimostrato grande equilibrio e tenuta nervosa, ma è chiaro che è una cosa alla lunga logorante. Secondo ma ha fatto bene ad accettare questo patteggiamento, che mi pare sia stato richiesto dalla stessa Wada“. Secondo Sandro Donati, la Wada ha “elevato la negligenza allo stesso livello di una positività, mentre la negligenza è tutta da dimostrare. Io conosco casi di positività di atleti che non avevano la minima idea di come erano stati contaminati, perché si sa che con il Clostebol basta una stretta di mano“, ha affermato l’ex allenatore di Alex Schwatzer a La Presse in merito all’accordo tra il tennista e l’Agenzia Mondiale Antidoping: l’altoatesino non scenderà in campo per tre mesi a partire da questo febbraio.
“Ecco, trovo assurdo che fino all’altro ieri funzionari importanti facevano dichiarazioni su richieste di uno o due anni di squalifica e ora offrono tre mesi. Credo che tutti abbiano capito che la Wada ha cercato di salvarsi – ha detto ancora Donati – ma questa vicenda dimostra ulteriormente l’inaccettabilità di questo organismo. Basta d’altronde citare il caso Schwatzer, con le 87 pagine scritte da un giudice penale che danno una immagine di questo organismo molto diversa”. Ma questo esito, il 77enne esperto mondiale di lotta al doping lo aveva già immaginato: “Io avevo previsto che la Wada avrebbe abbaiato per poi trovare una soluzione per non mettersi in guai ulteriori. La Wada era in grande imbarazzo, in una situazione contraddittoria e molto esposta perché per la stessa sostanza, per quantitativi irrilevanti di Clostebol, sono stati squalificati tanti atleti. E’ chiaro che da una parte c’erano queste persone squalificate anche per più di due anni – ha aggiunto Donati – dall’altra un tennista forte e potente dal punto di vista mediatico come Sinner che giustamente ha difeso la propria posizione perché ai fini del doping era irrilevante. Rischiavano di essere trascinati in una tribunale vero, non di quelli sportivi, e potevano esser guai“.
Per l’ex allenatore di Schwatzer si è davanti a “una Wada minata da altri scandali, l’attacco della Navratilova è emblematico così come la posizione degli Usa che hanno ritirato i loro fondi con la motivazione per l’occhio di riguardo, a loro avviso, della Wada per i nuotatori cinesi. Ci sono casi inaccettabili, di positività microscopiche che loro trasformano in positività e poi negli anni abbiamo visto scandali come quello in Russia, dove gli atleti venivano dopati direttamente dal sistema statale, o lo scandalo Operacion Puerto in Spagna, lo scandalo Balco negli Usa. – ha ricordato Donati – Ma io stesso, quando ero un loro consulente, esaminai un database gigantesco dal quale risultava che su migliaia di atleti con valori anomali, con il silenzioso avallo della Wada, non venivano effettuati approfondimenti“.
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