Atletica, Italia dominatrice: quattro vittorie a Torun, Furlani decolla, Dosso vola, Fabbri solido
L’Italia si è regalata un pomeriggio straordinario a Torun (Polonia), dove è andata in scena la penultima tappa del World Indoor Tour (livello gold, il massimo circuito internazionale itinerante di atletica al coperto). Il Bel Paese festeggia ben quattro vittorie: non era mai successo in un appuntamento di questo calibro, a dimostrazione dell’eccezionale momento che sta vivendo il movimento tricolore e che fa ben sperare in vista dei prossimi eventi (Europei ad Apeldoorn dal 6 al 9 marzo e Mondiali a Nanchino dal 21 al 23 marzo).
La copertina è tutta per Mattia Furlani, che ha giganteggiato nel salto in lungo battendo il greco Miltiadis Tentoglou per la prima volta in carriera: il giovane talento laziale ha sconfitto il Campione Olimpico, del mondo e d’Europa dopo le grandi sfide della passata annata agonistica confezionando un superlativo balzo da 8.37 metri. Il 20enne ha migliorato di 14 centimetri la già sua miglior prestazione mondiale stagionale e si è fermato a un solo centimetro dal suo personale assoluto, grazie a una perentoria staffilata piazzata all’ultimo tentativo con la certezza del successo (8.21 al terzo affondo) precedendo Tentoglou (8.03) e lo svedese Thobias Montler (8.03).
Zaynab Dosso si è scatenata sui 60 metri, facendo la differenza fin dal tempo di reazione a cui hanno fatto seguito un’ottima uscita dai blocchi di partenza e un lanciato di rilevante caratura. L’emiliana ha tagliato il traguardo in 7.05 battendo due rivali di rango come la svizzera Mujinga Kambundji (7.07) e la polacca Ewa Swoboda (7.10): stagionale ritoccato di tre centesimi, record italiano lontano tre centesimi, miglior crono europeo dell’anno e secondo tempo mondiale della stagione.
La world lead del getto del peso era già nelle mani di Leonardo Fabbri dopo la spallata da 21.95 metri stampata giovedì sera a Lievin, oggi l’argento mondiale all’aperto si è fermato un po’ sotto (21.62) ma con dei nulli molto lunghi. Il toscano ha preceduto Zane Wier (21.13) come era già successo in Francia, Nick Ponzio quarto con 20.55. A completare il poker è l’affermazione di Catalin Tecuceanu sugli 800 metri: dopo l’opaca prova offerta in terra transalpina 72 ore fa, l’azzurro ha superato il polacco Patrycj Sieradzki e il ceco Jakub Dudycha imponendosi con il crono di 1:46.97.
La brutta notizia del pomeriggio è purtroppo l’infortunio di Claudio Stecchi, che si è rotto il tendine d’Achille sinistro durante la rincorsa del secondo tentativo a 5.50 metri nella gara di salto con l’asta. Eloisa Coiro quarta sugli 800 metri in 2:01.64, Elisa Di Lazzaro sesta sui 60 ostacoli in 8.11 (stagionale eguagliato).
Uscendo dai confini italiani, va assolutamente annotato lo show offerto dall’etiope Gudaf Tsegay, che ha vinto i 1500 metri con il tempo di 3:53.92, secondo crono di sempre alle spalle del suo record del mondo (3:53.09 quattro anni fa a Lievin). La norvegese Henriette Jaeger ha siglato la world lead sui 400 metri (50.44), l’etiope Tsige Duguma ha vinto gli 800 metri (2.00.04), la giamaicana Ackera Nugent si è imposta sui 60 ostacoli (7.79), lo statunitense Louis Rollins ha dettato legge tra le barriere (7.59), il britannico Elliot Giles ha vinto i 1500 metri (3:35.43), il salto con l’asta porta la firma del filippino Ernest Obiena (5.80).