Intelligenza artificiale, Butti: “Il governo ha investito un miliardo. Lavoriamo alla digitalizzazione del Paese”
Sulle intelligenze artificiali “l’Italia ha progetti rilevanti, tra cui Colosseum di iGenius, Velvet di Almawave e Vitruvian-1 di ASC27. Si tratta di modelli italiani e addestrati in strutture italiane”. È quanto affermato dal sottosegretario all’innovazione Alessio Butti durante un’intervista a Il Giornale sulle IA e la loro influenza sul mercato.
“DeepSeek ha dimostrato che si può sviluppare una Ia avanzata con costi di addestramento contenuti e maggiore efficienza energetica” ha spiegato Butti, anche se “probabilmente i costi sono stati comunque superiori a quelli dichiarati”, ma si tratta comunque di un passo importante nel campo dell’intelligenza artificiale. “DeepSeek non rende inutili gli investimenti statunitensi, ma dimostra che modelli più leggeri possono competere con quelli più grandi” ha ricordato il sottosegretario, che ha poi evidenziato come lo sviluppo delle intelligenze artificiali non riguardi esclusivamente “la potenza di calcolo”, ma anche l’efficienza e l’adattabilità dello strumento.
L’esponente di FdI ha poi spiegato che il suo dipartimento per la Trasformazione digitale “ha già raggiunto 34 dei 67 gli obiettivi previsti dal Pnrr entro la fine del 2026. Abbiamo anche centrato alcuni target in anticipo, come quello sull’identità digitale, arrivato già a fine 2024″. Già migliaia di uffici pubblici della pubblica amministrazione, sia locali che centrali, sono stati coinvolti in 57mila progetti digitali. Quanto al piano “1 giga” che dovrebbero raggiungere gli operatori Fibercop e Openfiber entro giugno del 2026, il sottosegretario ha parlato dell’argomento come di una “priorità strategica” da raggiungere e che a tal proposito stiamo scontando “la situazione fortemente negativa ereditata dal governo precedente”.
Butti: “Il governo italiano ha investito un miliardo sull’intelligenza artificiale”
Butti ha rivelato che nell’ultima Top500 dei supercomputer “l’Italia si trova al terzo posto mondiale dopo Usa e Giappone. Insomma, abbiamo gli strumenti per competere anche lì”. Inoltre, il sottosegretario ha sottolineato che il governo italiano ha creato un ecosistema favorevole sulle intelligenze artificiali, investendo un miliardo sul settore oltre ad aver guidato “la costruzione di una governance dell’Ia in ambito Ue e G7”.
Quanto all’abbinamento tra rete fissa e satellitare, Butti ha spiegato che questa “è una soluzione pragmatica per coprire anche le aree remote o difficili da raggiungere”. La fibra rimane quindi la “spina dorsale” della connettività secondo il sottosegretario “ma il backhaul satellitare può essere una soluzione complementare efficace. I dati che ricaveremo dalla sperimentazione in Lombardia saranno utili per valutare la replicabilità del modello in altre regioni”. Anche l’integrazione di Openfiber e Fibercop rimane al centro dell’interesse nazionale, tanto che Butti l’ha definito un “passaggio chiave per evitare duplicazioni infrastrutturali e accelerare la digitalizzazione del Paese” e che “il governo sta lavorando per favorire una soluzione che garantisca efficienza, concorrenza e una rete sicura”.
L’importanza delle compagnie telefoniche italiane
Sulla fusione a tre con Iliad, Tim e Poste italiane, il sottosegretario all’innovazione ha spiegato che “le dinamiche di mercato determineranno eventuali sviluppi” aggiungendo che “l’Italia ha bisogno di un’infrastruttura digitale solida e di un ecosistema competitivo che garantisca investimenti e innovazione”. Per questi motivi “ogni alleanza deve essere valutata in base alla capacità di generare valore per il Paese e per gli utenti finali”. Quanto alla fusione tra Poste e Tim, Butti ha spiegato che queste sono “due realtà importanti del nostro Paese”, ma preferisce non spingersi oltre su “dinamiche ancora in evoluzione“.
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