Rassegna stampa – Berrettini avanti tutta a Doha. La caviglia ferma Paolini a Dubai. Paura per Raducanu, espulso lo stalker

Orgoglio e martello Matteo vola ai quarti «Vittoria del cuore» (Riccardo Crivelli, La Gazzetta dello Sport)

Sono i giorni del Martello vendicatore. E così, dopo aver battuto per la prima volta in carriera Novak Djokovic, Berrettini si prende la rivincita pure su un rivale decisamente meno blasonato eppure tignoso e tenace come l`olandese Griekspoor, che l’aveva battuto due settimane fa a Rotterdam, e si prende i quarti di Doha (stasera con Draper), confermando che il percorso intrapreso da quest`inverno può riservargli di nuovo un posto nel gotha dei campionissimi: per adesso, rivede la top 30, niente male.

Forza mentale Il tennis, si sa, è lo sport del diavolo: e così Matteo, senza concedere palle break in 17 turni dibattuta, con 23 ace in carniere e appena 8 punti persi con la prima, deve rimanere in campo due ore e 27` per piegare il n.51 del mondo, ormai un avversario tradizionale degli italiani, e servendo per secondo nel parziale decisivo, dunque in una posizione più delicata dopo aver assaporato il possibile successo in due set: «Sapevo che si trattava di una partita complicata, quando balli un grande giocatore come Djokovic è evidente che il giorno dopo non ti senti allo stesso modo, e poi l`olandese non mi ha concesso nulla se non un paio di palle break».

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Senza cercare avventure con poco senso: «Un supercoach? Ho trovato un eccellente equilibrio con coach Alessandro Bega e tutto il team, non cerco qualcuno per forza solo per trovare un nome. Se riterremo che sarà necessario, ne ragioneremo tutti insieme». Bravo lo stesso – C`è pure chi di allenatore non ne ha neppure uno, e al momento si fa seguire dal fratello Niccolò: Luca Nardi è alla ricerca di chi possa sbozzarne l`indubbio talento, e prima di Indian Wells dovrebbe sciogliere le riserve («Sarà italiano»).

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Ahi Jas – Ma il deserto non porta soltanto buon vento e fervide speranze: a Dubai Jasmine Paolini esce al secondo turno del Masters 1000 che aveva vinto un anno fa, perdendo di botto due posizioni in classifica (4 a 6). Ma non è la notizia peggiore: all`inizio del secondo set contro la Kenin, dopo aver perso il primo 6-4, su un recupero verso sinistra pianta il piede sul cemento e la caviglia destra si piega (sospetta distorsione, gli esami diranno di più). Urla di dolore, chiama il time out medico, poi con orgoglio finisce il set perdendolo 6-0, chiudendo però tra le lacrime. Inverno maledetto, ma primavera prima o poi arriva sempre.

Berrettini ai quarti «Sono ritornato!» (Gianiuca Strocchi, Tuttosport)

Un paio di ruggiti leonini, a liberare la tensione dopo due ore e mezza di lotta ma anche a gridare al mondo e a se stesso “ci sono ancora”. A lanciarli è Matteo Berrettini, che due anni dopo Acapulco rimette piede nei quarti di finale di un torneo sul cemento all`aperto. L`azzurro è tra i migliori otto allAtp 500 di Doha; dove 24 ore dopo aver centrato il primo successo in carriera contro Novak Djokovic (decima affermazione su un top 10) si è imposto in tre set sull`olandese Tallon Griekspoor, così da prendersi una bella rivincita per la sconfitta di misura, al tie-break del 3° set, rimediata due settimane fa a Rotterdam. Una vittoria sofferta, quella del 28enne romano (n.35 del ranking), ma fortemente voluta e conquistata al termine di una partita giocata punto a punto.

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«Sapevo che rispetto a martedì sarebbe stata una partita completamente diversa – il commento di Matteo, il cui ultimo quarto in un 500 era a Vienna nell`autunno scorso – anche perché quando giochi bene il giorno prima non è poi certo che accada anche il giorno seguente. È parte del tennis. Ho combattuto tanto, un paio di brutti errori nel secondo parziale mi sono costati il set ma sono orgoglioso della mia forza mentale. Io voglio vincere il maggior numero di partite possibili e divenirmi, godermi il momento. Ho lavorato duro per essere qui, sebbene a volte me ne dimentichi: ho vissuto brutti periodi, ma dentro di me sapevo che potevo tornare al mio livello».

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Il 2003 di Pesaro ha ceduto in tre set al coetaneo e amico Carlos Alcaraz (si conoscono dai tornei under 14), sfoggiando una reazione notevole quando era sotto 6-14-1 e inanellando cinque game consecutivi grazie a 17 degli ultimi 21 punti, prima di alzare bandiera bianca nel terzo parziale (ha perso appena 5 punti in battuta, 4 dei quali concentrati nel break decisivo del 4° game) in cui lo spagnolo è tornato implacabile così da centrare la 2P vittoria contro tennisti italiani.

Paolini allarme caviglia (Alessandro Nizegorodcew, Corriere dello Sport)

Scarsa fiducia, pressione, infortunio e lacrime. A Dubai, dove lo scorso anno era iniziato il sogno, prende vita l`incubo di Jasmine Paolini. Nell`ottavo di finale contro Sofia Kenin, Jas ha rimediato una distorsione alla caviglia all`inizio del secondo set (dopo aver perso il primo 6-4); l`azzurra ha deciso, dopo un `medicai time out, di proseguire l`incontro senza potersi muovere rimediando un netto 6-0. Pochi minuti dopo è giunto il consequenziale ritiro anche dal tabellone di doppio, nel quale Paolini era impegnata con Errarti. La stagione della conferma, soprattutto a livello psicologico, è sempre la più complicata, ma le difficoltà fisiche e nervose di Jasmine non devono preoccupare. Il livello espresso nel 2024 non può essere un caso. Ci sarà tempo (sperando l`infortunio non sia grave) e modo di allenarsi per tornare a vincere.

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La tennista toscana tornerà a casa da Dubai con 880 punti in meno in classifica, frutto dei 120 conquistati con gli ottavi di finale e (soprattutto) dei 1000 in uscita (ottenuti con il successo del 2024). Jasmine verrà certamente superata da Madison Keys, trionfatrice ai recenti Australian Open, e potenzialmente anche da Elena Rybakina, ancora in corsa negli Emirati. I punti da difendere, sino al Roland Garros, non
Proprio a Dubai l`anno scorso cominciò la sua grande ascesa
sono tantissimi, ma bisogna ritrovarsi in tempo per accumularne di nuovi.

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Paolini gioca in maniera divina, i suoi colpi sono fluidi e potenti, i piedi volano (nonostante un fastidio che, ben prima di questa distorsione, le dava problemi ormai da mesi) oltre all`aggiunta di nuove soluzioni strategiche. L’obiettivo di una costante risalita potrà realizzarsi però grazie alla qualità più complicata, in assoluto, per una atleta professionista: la pazienza. Accettare il momento, l`infortunio, qualche sconfitta prematura di troppo, con la consapevolezza di un `clic` positivo pronto a scattare. Due finali Slam, peraltro consecutive, non potranno mai essere un caso. La Top 10 può e deve essere l`habitat naturale di Jasmine Paolini.

Lo stalker è sulle tribune Raducanu, paura e lacrime Espulso il fan molesto (Marco Calabresi, Il Corriere della Sera)

Il romanzo di Jane Austen che porta il suo nome, e che parla del fraintendimento in amore, e un cappuccino con un cuore disegnato in superficie con il caffè. Emma Raducanu ha scelto le cose semplici per dimenticare quello che è successo due giorni fa a Dubai e di cui il mondo si è accorto con qualche ora di ritardo. Perché quando le partite dei tornei di tennis non si giocano sui campi principali le telecamere non arrivano ovunque e, nel caso del match tra la britannica e la ceca Karolina Muchova, gli spettatori non si sono mai visti inquadrati.

Ma Emma quel tifoso con un atteggiamento strano lo aveva già intercettato in hotel, perché il giorno prima si era presentato nella hall e le aveva voluto recapitare una lettera. Ecco perché dopo pochi game, quando si è accorta della sua presenza sulle tribune, la giocatrice britannica si è messa paura tanto da nascondersi dietro la sedia del giudice.

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Amrit Magar, questo il nome dell`ex corriere-stalker che mai riuscì a incontrare Emma, ricevette un ordine restrittivo di cinque anni e una
condanna a svolgere servizi sociali. Anche a Dubai, per quanto Raducanu abbia visto in faccia nelle prime file il potenziale stalker, il peggio è stato scongiurato, anche tramite l`intervento della sicurezza del torneo che ha provveduto ad allontanare il fan molesto, con la Wta che ha diffuso una nota promettendo che «l`uomo che ha mostrato un comportamento ossessivo è stato identificato, successivamente espulso e sarà bandito da tutti gli eventi Wta in attesa di una valutazione della minaccia».

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«Grazie per i messaggi di supporto. Esperienza difficile, ma andrà tutto bene e sono orgogliosa di essere tornata in campo a competere a dispetto di quello che era successo». La partita, Raducanu, l`ha persa, ma ha vinto riprendendo la racchetta in mano.