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Appendino a La7: “Santanchè e Meloni non si azzardino a usare il mio caso giudiziario e il M5s per difendere le loro schifezze”

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Ieri in Aula abbiamo visto una ministra e una maggioranza semplicemente disperate. Santanchè ha mostrato nel suo intervento l’arroganza di chi si sente di sopra del popolo e la spudoratezza di chi usa la menzogna come strumento di governo. È venuta in Aula per fare un discorso ridicolo parlando dei tacchi. E siccome non sa come difendere le accuse a suo carico che sono indegne, allora si attacca alle questioni giudiziarie, che non c’entrano nulla, perché la questione è politica“. Sono le parole pronunciate a Coffee break (La7) dalla deputata del M5s, Chiara Appendino, sull’intervento della ministra del Turismo Daniela Santanché alla Camera dei deputati.

Appendino, citata ieri da Santanchè per via della sua condanna per i tragici fatti del 2017 avvenuti in piazza San Carlo a Torino, risponde a distanza alla ministra e anche alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che ha menzionato qualche settimana fa il suo caso giudiziario: “Questo governo, siccome non sa come difendere la vergogna di quello che sta facendo, se la prende con un sindaco, nonché con tanti sindaci, che fanno il loro lavoro e che spesso rispondono di cose che non c’entrano nulla o di cui non riescono neanche ad avere la leva. Ma davvero pensate che un italiano non capisca la differenza tra un sindaco che è chiamato a rispondere di qualcosa di oggettivo e una ministra che mente in Parlamento, che è in conflitto di interessi, che neanche doveva essere nominata?”.
E aggiunge: “Per me Santanchè può anche continuare a fare quello che vuole, però lei e Meloni non si azzardino a usare il mio caso giudiziario e il M5s per nascondere le loro schifezze. Perché loro cercano l’impunità e attaccano i magistrati, noi ci difendiamo nelle sedi opportune e con onore portiamo avanti gli interessi della cittadinanza. La vera nefandezza – continua – sta nell’usare il M5s per difendere l’indefendibile. La verità è che Santanchè deve andare a casa, punto. E chi ne risponde? Non è nemmeno la ministra Santanchè ma Giorgia Meloni, perché l’80% degli italiani vuole che la Santanchè vada a casa. Perché lei è ancora lì?”.

L’ex sindaca di Torino ribadisce: “Qua il tema non è giudiziario. Io mi chiedo cosa deve ancora succedere in questo paese perché un ministro o una ministra si dimetta. Ripeto, Santanchè ha mentito ed è in conflitto di interessi. E viene in per parlare dei tacchi, anziché cercare di spiegare perché diverse testimonianze dicono che ha usato la cassa Covid in un momento difficilissimo, a fini impropri. E lei – conclude – sta lì attaccata alla poltrona. Fino a che punto deve arrivare l’ipocrisia, il non coraggio, la sfacciataggine di Giorgia Meloni, che non fa altro che difendere la sua tribù e non si occupa del popolo?”.

L'articolo Appendino a La7: “Santanchè e Meloni non si azzardino a usare il mio caso giudiziario e il M5s per difendere le loro schifezze” proviene da Il Fatto Quotidiano.




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