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Февраль
2025

La Sapienza revoca l'autorizzazione alla presentazione del libro di Sinwar

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La facoltà di Fisica dell'Università La Sapienza di Roma ha revocato l'autorizzazione alla presentazione - presso il Dipartimento di Fisica dell'ateneo del libro «Le Spine e il Garofano» di Yahya Sinwar, il leader di Hamas mente delle stragi del 7 ottobre 2023,ucciso dalle Idf il 16 ottobre 2024 nella Striscia di Gaza. «La decisione - fa sapere l'ateneo - è motivata dal fatto che l'evento pubblicizzato differisce profondamente, in quanto a organizzatori, contenuti e locandina, da quanto autorizzato». L’evento organizzato da attivisti palestinesi e musulmani si sarebbe dovuto tenere il prossimo 5 marzo nella più grande università italiana, ed europea, il più antico ateneo della Capitale. Un fatto che dimostra ancora una volta quanto grave sia la situazione negli atenei italiani dove la propaganda di Hamas ha ormai messo radici. Premesso che non si capisce cosa c’entri la facoltà di Fisica della Sapienza con il libro di un assassino come Sinwar, il libro è stato pubblicato dagli «Editori della Luce», legati al sito web di Davide Piccardo, già coordinatore dei centri islamici milanesi, dichiarato sostenitore della «resistenza» di Gaza, che pochi mesi fa, con orgoglio, ha annunciato questa «prima traduzione in una lingua occidentale» del «romanzo», che ha definito «un best seller nel mondo arabo», dove sarebbe stato accolto «con entusiasmo per la sua autenticità e la profondità della sua analisi». Secondo i responsabili del Movimento degli Studenti Palestinesi in Italia l’evento avrebbe rappresentato « un’importante occasione per approfondire la comprensione della questione palestinese e le dinamiche che stanno determinando il genocidio di Gaza e la pulizia etnica in corso nel resto della Palestina». All’incontro avrebbero partecipato Davide Piccardo e Maya Issa, nota attivista del Movimento degli studenti palestinesi. «I relatori - scrivevano - offriranno un’analisi del testo, illustrando la visione dell’autore e le implicazioni storiche, politiche e umane della resistenza palestinese contro l’occupazione e l’oppressione». Sempre secondo Piccardo e Issa il libro «fornisce una prospettiva fondamentale per chi desidera comprendere in profondità le cause e le conseguenze del conflitto israelo-palestinese». Noemi Di Segni, presidente dell'Ucei, Unione delle comunità ebraiche italiane, che aveva definito l’incontro « un'iniziativa pericolosa paragonabile all'apologia del fascismo e incitamento a commettere reato, non solo all'odio ma proprio alla matrice di terrorismo organizzato. Speriamo - ha affermato Di Segni - che la Sapienza come spazio pubblico trovi il modo di bloccare l'iniziativa. Penso che nessun genitore auspicherebbe che il figlio studente entrasse a 'studiare' in una simile aula, su simili libri. Non è per questo scopo che investiamo nelle università e studi accademici»

La deputata di Fratelli d’Italia, Sara Kelany, responsabile del Dipartimento immigrazione ha commentato la vicenda: «Gli stessi collettivi di sinistra che hanno chiuso le porte della Sapienza a Papa Benedetto XVI o più di recente ad esponenti di Fratelli d’Italia, ad opinionisti come Daniele Capezzone e al giornalista David Parenzo, accusato di essere un “sionista”, la prossima settimana avrebbero voluto ospitare alla facoltà di Fisica la presentazione del libro di Yahya Sinwar. Chi è costui? Il defunto leader di Hamas e l’ideatore degli attentati sanguinari del 7ottobre in Israele, dove sono stati uccisi a sangue freddo centinaia di civili innocenti. Come i piccoli Bibas, di soli 10 mesi e 4 anni, uccisi a mani nude assieme alla loro mamma e i cui corpi sono stati riconsegnati solo in questi giorni, oltre un anno dopo l’eccidio. Il romanzo, edito da una casa editrice legata al portale musulmano La Luce, che non ha mai nascosto le sue simpatie per l’organizzazione terroristica palestinese e che è legata a doppio filo con l’Unione delle Comunità Islamiche d’Italia, viene definito "un best seller nel mondo arabo”. Ormai siamo al delirio: questo convegno sarebbe stato un insulto alle vittime oltre che un’apologia spudorata del fondamentalismo, un insulto alla vita, inaccostabile alla parola Pace. Bene che la Sapienza lo abbia vietato. Mi aspetto che le sinistre si indignino, assieme a tutti coloro che ritengono che il pogrom del 7 ottobre, compiuto dai terroristi di Hamas, abbia ferito nel profondo il popolo israeliano».

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