Il ministro Giorgetti vede nero: “Europa vicina alla recessione. Rivedremo le stime economiche”
“Un continente europeo che vede la recessione in alcuni grandi paesi già di fatto e all’orizzonte necessita di una politica monetaria, è una mia opinione non intendo dare consigli a nessuno, più accomodante“. È preoccupato il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti che durante la conferenza stampa per presentare il decreto energia si è anche dilungato in un’analisi della situazione economica internazionale ed italiana (L’auspicio di una politica monetaria più accomodante (ossia altri tagli al costo del denaro si scontra però con i dati sull’inflazione che mostrano un incremento dei prezzi in tutta Europa).
Giorgetti ha spiegato che “Tra una settimana o poco più avremo i dati definitivi per il 2024. Per il 2025 e 2026 dovremo sicuramente aggiornare le previsioni macroeconomiche, lo si fa ogni anno, lo dobbiamo fare a maggior ragione adesso”. Il ministro ha anche evidenziato che ci troviamo in una “situazione di grande incertezza perché quello che accadrà con riferimento alla crescita in Europa e anche in Italia a questo punto è un grosso punto interrogativo“.
Negli ultimi due trimestre la crescita economia italiana è rimasta inchiodata al palo. Le stime del governo sono di un Pil 2025 in crescita dello 0,8%.Recentemente il Fondo monetario internazionale ha limato la sua previsione allo 0,7%. Dati che però non tengono conto dell’effetto di un’ipotetica guerra commerciale tra Stati Uniti e “resto del mondo”, Italia inclusa.
“Per quanto riguarda le guerre commerciali o altro a livello globale, è chiaro che si entra in una fase storica totalmente nuova. Come ho detto al G20, ribadisco che la globalizzazione senza se e senza ma che ha alimentato anche una concorrenza sleale ai danni delle industria italiana, da parte soggetti che potevamo produrre e commercializzare senza rispettare diritti dei lavoratori e diritti ambientali, sia definitivamente chiusa“, ha osservato Giorgetti.
“La Commissione europea esercita il suo ruolo e anzi lo deve fare. Poi noto anche che ogni singolo Paese Ue si muove anche per conto proprio. Questo è un dato di fatto. Bene o male bisogna che ciascuno si muova anche per conto proprio”, ha risposto il ministro a chi gli domandava un commento sulla strategia di Ursula von der Leyen che sta cercando di chiudere accordi commerciali come il Mercosur o quelli con Messico e India. Giorgetti ha osservato che la risposta ai dazi Usa puà essere “anche bilaterale”, ovvero decisa da ogni singolo paese dell’Ue invece che dall’Unione nel suo insieme.
I timori per crescita economia e deficit mettono un punto interrogativo anche sull’incremento delle spese per armi e difesa. “La discussione a livello europeo e Nato è molto accesa con punti di vista molto diversi: dobbiamo andare al tavolo negoziale consapevoli della situazione, delle possibili evoluzioni, di quello che potrebbe essere conveniente per il nostro paese, per come è fatto il nostro bilancio e come sono fatte le nostre spese militari, quale possa essere lo scenario migliore”, ha concluso il titolare dell’Economia.
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