Nuova testimonianza della tratta di esseri umani tra Tunisia e Libia: “Questo è il punto dove radunano i migranti e si accordano sul prezzo”
Nuove immagini e testimonianze emergono sulla tratta di esseri umani al confine tra Tunisia e Libia. Il video che riceviamo dal gruppo di ricercatori internazionale RR[X] è stato realizzato da “SK”, 34 anni, originario della Guinea, uno dei migranti che denuncia di essere stato venduto ai trafficanti libici dalla Guardia nazionale tunisina. Nel filmato SK mostra su Google Maps i luoghi precisi dove, secondo le testimonianze raccolte in questi mesi, avvengono gli scambi di persone tra militari tunisini e milizie libiche.
“Qui è dove radunano tutti i migranti, tutti insieme. Lo chiamano ‘grillage’, online è indicata come una dogana. È un campo militare tunisino. Contano quante persone ci sono, si accordano sul prezzo e poi ci vendono”, spiega l’uomo, indicando le coordinate esatte del luogo: 32°58’48.0″N 11°27’20.0″E. Dopo la vendita, i migranti vengono caricati a gruppi di dieci su pick-up e trasportati oltre il confine, in Libia, senza attraversare ufficialmente la frontiera.
“Vi porteranno qui, vi faranno passare la notte all’aperto, in attesa che arrivino i trafficanti per comprarvi“, continua SK. La vendita, dice, avviene a pochi metri da un checkpoint, dove i veicoli libici tornano a prelevare le persone acquistate. “Vedete i segni della strada? Questo è il luogo della tratta. Superata questa barriera, siete in Libia”.
Le parole di SK si . Il dossier Tratta di Stato, presentato al Parlamento europeo, documenta un sistema organizzato di deportazioni e vendite di esseri umani, con il coinvolgimento diretto delle forze di sicurezza tunisine. Un traffico che, secondo le accuse, avverrebbe con i mezzi finanziati dall’Unione Europea per il controllo delle frontiere. Da quando è stato presentato a Bruxelles, il dossier ha avuto una risonanza internazionale: è il primo rapporto costruito con rigore scientifico che riporta la voce diretta delle vittime. Le sue conclusioni sono state riprese anche dalla stampa libica e hanno costretto il governo tunisino a una risposta ufficiale. In un comunicato, il ministero degli Affari Esteri tunisino ha respinto le accuse, parlando di “diffusione di affermazioni malevole e notizie false e fuorvianti che non riflettono la realtà della posizione tunisina”. Il governo ha ribadito il proprio “impegno per i principi umanitari e il rispetto della dignità umana”, sottolineando che il paese adotta un “approccio bilanciato” tra il controllo delle frontiere e le misure di protezione per i migranti, insistendo sulla necessità di combattere le reti criminali che li sfruttano.
I ricercatori autori del dossier, intanto, chiedono ora che venga riconosciuta la protezione umanitaria a tutti i testimoni che hanno raccontato la tratta di esseri umani, anche come riconoscimento per il contributo che hanno dato alla difesa “dei nostri valori costituzionali ed europei”. “Quello che vi ho mostrato non va bene, bisogna pregare perché è terribile, fermate tutto questo”, conclude SK nel video.
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