Reddito di libertà, il sussidio mensile sale a 500 euro. “Un’altra misura concreta del governo per le donne”
Aumenta da 400 a 500 il contributo massimo mensile, per dodici mesi, del Reddito di libertà, destinato alle donne vittime di violenza in condizioni di povertà, con o senza figli, seguite dai centri antiviolenza riconosciuti dalle regioni e dai servizi sociali, per sostenerle favorendone l’emancipazione economica. Lo stabilisce un decreto del ministro per la Famiglia, la natalità e le pari opportunità, di concerto con quelli del Lavoro e dell’Economia, firmato il 2 dicembre e pubblicato ieri in Gazzetta ufficiale, che definisce la ripartizione dei 30 milioni del “Fondo per il Reddito di libertà per le donne vittime di violenza”, 10 milioni all’anno per 2024, 2025 e 2026.
Reddito di libertà, la soddisfazione del centrodestra
«Il governo Meloni – commenta Susanna Donatella Campione, senatrice di Fratelli d’Italia e componente della Commissione bicamerale contro la violenza sulle donne – continua con la sua politica del fare, con misure concrete. L’ennesima riprova arriva dal decreto che incrementa da 400 a 500 euro il contributo massimo mensile, per dodici mesi, del reddito di libertà, destinato alle donne vittime di violenza in condizioni di povertà, con o senza figli, seguite dai centri antiviolenza riconosciuti dalle regioni e dai servizi sociali. Un aumento che si inserisce nelle misure per sostenere queste donne, favorendone l’emancipazione economica. Grazie al premier Giorgia Meloni e al ministro della Famiglia Eugenia Roccella, un altro passo in avanti a sostegno delle donne in condizioni più vulnerabili».
Soddisfazione viene espressa dalla collega di partito Ester Mieli. “Un impegno concreto – sottolinea la senatrice di FdI – che sancisce la priorità del nostro esecutivo per consentire alle donne vittime di violenza di proseguire il loro cammino verso una sempre maggiore indipendenza”.
Nel centrodestra esprime soddisfazione anche Catia Polidori, Segretario nazionale di Azzurro Donna di Forza Italia. «Il governo mantiene le promesse fatte alle donne. Sin dal suo insediamento, infatti – continua la Presidente della Commissione Uguaglianza e Non Discriminazione dell’Assemblea del Consiglio d’Europa – l’esecutivo di centrodestra ha messo in campo numerose misure legislative ed iniziative di sensibilizzazione culturale a vantaggio delle donne, volte a: promuovere il ruolo femminile in ogni ambito, garantire la parità, incrementare – riuscendoci – l’occupazione, sostenere l’empowerment».
Roccella: “Lotta alla violenza contro le donne tra le nostre priorità”
Un risultato rivendicato da Eugenia Maria Roccella, ministro per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità, che ha parlato anche di questa misura nel corso del Question Time alla Camera. «Il governo ha fatto della lotta alla violenza contro le donne una delle sue priorità fin dal primo giorno, e il rafforzamento delle reti territoriali è uno dei capisaldi di questa battaglia, perché poter contare sulla presenza capillare di strutture in grado di accogliere, sostenere e proteggere le donne vittime di violenza è davvero fondamentale».
«Nella nostra prima legge di bilancio, varata poche settimane dopo l’insediamento del governo, abbiamo quasi raddoppiato in maniera strutturale i fondi a disposizione del piano anti-violenza, e quindi centri anti-violenza e case rifugio. E l’impegno si è tradotto anche in una grande attenzione alla tempistica di erogazione delle risorse» ed è «in questa stessa ottica, peraltro, che il governo ha reso strutturale anche il reddito di libertà, per il quale proprio ieri è stato pubblicato in gazzetta ufficiale il decreto di riparto».
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