Berlino e Bruxelles accelerano, Giorgetti frena: “Sul piano di riarmo serve sangue freddo e ragionare”
Berlino e Bruxelles accelerano, Giorgetti frena. Sul riarmo europeo, a parte gli aiuti all’Ucraina che non sono in discussione, il ministro dell’Economia italiano afferma che “altra cosa è la difesa e sicurezza europea che implica un programma ragionato meditato di investimenti in infrastrutture militari che abbiano un senso, e non fatto in fretta e furia senza una logica. Ricordo che per comprare un drone o un missile supersonico, non si va al supermercato, ci vogliono investimenti pluriennali”. Non sfugge che, alla base della prudenza del ministro, ci sia anche la difficile posizione debitoria dell’Italia che offre pochissimi margini di manovra per trovare altre risorse per le armi senza sacrificare altre spese.
“In questo momento bisogna mantenere sangue freddo e ragionare, prosegue Giancarlo Giorgetti in videocollegamento ad un convegno della Lega, prendere i nostri impegni ma non entrare nella sindrome che in altri momenti ci hanno portato a comprare montagne di vaccini a prezzi incredibili, per poi buttarne una parte, o la stessa cosa con il gas. Questi errori clamorosi fatti da caos e confusione, dobbiamo evitarli”. E ha sottolineato la necessità di “investimenti seri, importanti e consapevoli” e che sebbene l’Europa voglia “avere un ruolo, io credo che senza gli Usa diventa molto, ma molto complicato immaginare una forma di soluzione”.
Più nello specifico, sul fronte degli investimenti del progetto di riarmo europeo, “bisogna capire come rispondere nel modo più corretto possibile, ma io penso che non dobbiamo avere frenesia.. basta ricordare quello che è successo con il Pnrr: all’inizio sono state buttate dentro opere a caso, tanto per fare massa critica. Quando si fa debito, e siccome ci è precluso farlo con cose moralmente importanti, credo bisogna farlo a ragion veduta. Questo mi sento di dirlo con assoluta convinzione e sfido chiunque a contraddirmi”.
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