Deepfake e vip. La truffa corre sui social
È successo ancora. Molte persone, ingannate da dei video Deepfake, con cui sono stati riprodotti i volti e le voci di personaggi famosi, hanno subito negli Stati Uniti un raggiro per un ammontare di circa 35 milioni di dollari. Non è passato molto tempo da quando, in Italia, è uscita la notizia della truffa del finto Crosetto, che ecco comparire un nuovo caso in cui nomi illustri - vip del mondo dello spettacolo e del jet set internazionale - promuovevano investimenti sicuri sul web.
La notizia è stata resa nota dal Guardian, secondo cui i truffatori avrebbero caricato sul web molti video di finte celebrità, le quali invogliavano i poveri malcapitati ad effettuare operazioni come l’acquisto di criptovalute e altre azioni d’investimento che, a sentire le finte parole dei finti vip, sarebbero stati sicuri.
Ciò che stupisce è che a orchestrare questa truffa non siano stati hacker professionisti, ma comuni operatori di call center – 85 in totale. Il piano, sbalorditivamente semplice ma altrettanto efficace, ha visto la pubblicazione su Google e Facebook di video autentici, ma con finti vip che pubblicizzavano e incoraggiavano gli utenti a fare determinate operazioni.
Eppure, le cose non sono andate affatto come sperato. La maggior parte degli utenti truffati risulta essere inglese, con circa 10 mila dollari complessivi sottratti dal gruppo criminale, noto con il nome di “skameri”, termine georgiano per truffatori.
Il raggiro è stato scoperto solo grazie all'intervento di utenti anonimi che hanno inviato informazioni all'emittente pubblica svedese SVT, che ha poi condiviso i dati con altre testate giornalistiche.
Purtroppo, l'impressione che si ha è che questo tipo di raggiri diventeranno sempre più frequenti, con il miglioramento della qualità dei video e delle voci falsificate, rendendo sempre più difficile percepire quel campanello d’allarme che frena la nostra impulsività nell'agire in modo apparentemente sicuro, ma in realtà truffaldino.
Forse è il segno dei tempi, in cui l’apparenza basta a darci una certa sicurezza, pur essendo priva di sostanza. Il tranello in cui la nostra mente cade è quello per cui, se una cosa la dice una persona famosa, indipendentemente dal settore in cui sia nota, quella cosa deve essere per forza vera. In fondo, perché dovrebbe dire sciocchezze e metterci la faccia? Semplice: la faccia è sua, ma qualcun altro l’ha messa, grazie all’intelligenza artificiale.
Se non ci fosse stato questo flusso di informazioni da parte di persone comuni, probabilmente la truffa sarebbe rimasta nascosta ancora a lungo. E chissà quanti altri, in buona fede, sarebbero finiti nella trappola.