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Escrementi, testa di maiale e vernice rosso sangue: scempio Pro-Pal al Museo della Shoah di Roma

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Scempio vandalico con un blitz pro Palestina con escrementi, testa di maiale e vernice rosso sangue al cantiere dove è in corso la costruzione del Museo della Shoah. Ancora uno sfregio, ancora odio, insulti alla memoria e minacce legate al presente, questa volta più che mai esplicite. Un antisemitismo becero e viscerale che ha motivato i vandali in azione a portare escrementi, una testa di maiale e a lasciare scritte che ricordano i morti a Gaza, oltre ad alcuni volantini pro-Palestina, che sono comparsi davanti al cantiere per la costruzione del Museo della Shoah di Via Alessandro Torlonia, nel cuore di Roma. In particolare, segnala l’Adnkronos, gli escrementi sono stati posizionati sui lucchetti del cancello del cantiere. Mentre le scritte sono comparse sui cartelli di avviso lavori.

Sfregio antisemita al cantiere del Museo della Shoah di Roma

Accuse sanguinose, vergate con vernice rossa che richiama il sangue, e il tutto allestito in nome di una scenografia a dir poco “plasticamente corrosiva” che non lascia grandi spazi all’interpretazione. Tra le scritte “Assassini infami” e “oggi 45mila morti”, riportate con tanto di firma “colorata” in calce a simboleggiare il sacrificio delle vittime. Non solo. Su alcuni volantini lasciati a mo’ di didascalico monito, è scritto “Fermare il genocidio a Gaza”, mentre su un altro, sporcato con escrementi, compare una foto che ritrae il popolo di Gaza. Sugli episodi, tutti riferibili alle ultime due settimane, indaga la Digos.

Becero attacco alla memoria con escrementi, testa di maiale, e volantini in vernice rosso sangue

Il Museo della Shoah sorgerà proprio a Villa Torlonia, alle spalle della Casina delle Civette. Il progetto, che risale a circa 20 anni fa, è firmato dall’architetto Luca Zevi. Una spinta ai lavori è arrivata con l’ex ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano che a marzo del 2023 aveva annunciato lo stanziamento di 10 milioni di euro. Nello stesso anno Camera e Senato hanno dato il via libera al disegno di legge per la realizzazione del progetto museale. I lavori sono attualmente in corso.

Vandali in azione con uno scempio che colpisce al cuore di storia, memoria e convivenza civile

Oggi, a infangare e vilipendere il cantiere in corso, la notizia della comparsa di escrementi, di una testa di maiale e di scritte che segnano i contorni di un episodio inquietante che colpisce al cuore il valore della memoria e della convivenza civile. È legittimo esprimere opinioni e posizioni politiche, ma farlo con atti di vandalismo e offese a un simbolo della memoria dell’Olocausto è inaccettabile. Il conflitto israelo-palestinese è una ferita aperta e dolorosa, che suscita emozioni forti e spesso contrastanti. Tuttavia, portare lo scontro su un piano di odio ideologico e intimidazione non aiuta nessuna causa, anzi: alimenta ulteriormente divisioni e conflittualità.

Alla faccia del dialogo e del contrasto a violenza e intolleranza

Per altro non va dimenticato che il Museo della Shoah non è solo un luogo di ricordo della tragedia ebraica durante la Seconda Guerra Mondiale, ma un monito contro ogni forma di odio e persecuzione etnica. Pertanto, episodi come quello odierno dimostrano quanto sia necessario rafforzare la cultura della memoria e del dialogo, per contrastare ogni forma di violenza, antisemitismo e intolleranza.

Sull’episodio indaga la Digos

Un contesto allarmante su cui la Digos sta indagando a partire da questi atti vandalici che rappresentano un tentativo di intimidazione e una manifestazione di dissenso nei confronti della costruzione del museo, simbolo della memoria dell’Olocausto. La comunità ebraica e le autorità locali hanno condannato fermamente questi gesti, ribadendo l’importanza di proseguire nella realizzazione del polo museale come luogo di memoria e educazione contro l’odio e i pericolosi fanatismi di parte. (La foto in alto dall’agenzia Adnkronos).

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