Salta la conferenza sulle foibe all’Istituto Moro di Rivarolo: «Noi e la scuola utilizzati a fini politici»
RIVAROLO CANAVESE. La conferenza che lo studioso Eric Gobetti avrebbe dovuto tenere domani, martedì 11 marzo, all’Istituto Aldo Moro di Rivarolo Canavese per parlare della tragedia delle foibe, non si farà. Dopo una settimana di polemiche, la scuola ha deciso di rimandare la conferenza.
A sollevare la questione per primo era stato il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Roberto Ravello, che parlava di «veleno negazionista» e di «squallida crociata contro le foibe» da parte dello storico della Seconda guerra mondiale e della storia della Jugoslavia nel Novecento, chiedendo di annullarla. Una settimana dopo, nonostante la solidarietà tributata da diverse forze politiche, come le consigliere regionali Alice Ravinale di Alleanza verdi sinistra e Gianna Pentenero del Partito democratico, dal Tavolo antifascista 25 Aprile del Canavese e dalle tante sezioni Anpi del territorio, allo storico torinese, figura riconosciuta a livello internazionale per i suoi studi sul mondo jugoslavo, Ravello esulta per quella che ritiene una vittoria per «gli studenti e la storia, certo che si possa fare un salto di qualità e trasformare un potenziale comizio in un dibattito equilibrato». Un invito alla moderazione e al confronto era arrivato dall’amministrazione comunale guidata da Martino Zucco Chinà, che aveva suggerito di scegliere una modalità con due storici di diversa estrazione politica, mentre il deputato leghista Alessandro Giglio Vigna voleva proporre un’interrogazione parlamentare e la sezione locale del partito chiedeva «nel pieno rispetto della libertà di insegnamento e dell'autonomia scolastica il diritto degli studenti a un'educazione critica e pluralista, lontana da pressioni ideologiche e strumentalizzazioni politiche».
Dalle famiglie e dagli studenti non risultavano obiezioni pubbliche, segno per la dirigente scolastica che tutto era nato a fini propagandistici al di fuori della comunità scolastica, alla presenza di Gobetti, che non è un negazionista delle foibe ma ridimensiona il numero delle vittime a meno di 5mila in luogo di 10mila sulla base di analisi e studi avvenuti sui luoghi della tragedia. Resta da chiarire, per dare un peso al ruolo avuto dalla politica in questa vicenda, come abbia fatto Ravello a dare la conferma dell’annullamento della conferenza prima delle comunicazioni ufficiali da parte dalla scuola.
La posizione della dirigente Cosetta Borelli non è mutata: «Il rinvio non avviene in seguito alle pressioni della politica o di Ravello, ma perché la vicenda ha superato i limiti della normale attività didattica. Non è una vittoria di Fratelli d’Italia, piuttosto è la libertà di insegnamento che è stata messa in discussione. Su questa posizione non arretro, nel rispetto del mio ruolo di dirigente e di garante dell’autonomia scolastica. L’evento sarà ricalendarizzato in maniera diversa. Il rinvio serve a spegnere il clamore sollevato. La scuola è degli studenti, dei docenti e di chi la guida e la vive: l’autonomia scolastica deve essere rispettata, mentre tutti noi siamo stati utilizzati a fini politici e questo non ci piace».