Buffon: “Tre Mojito e ballare all’Hollywood a petto nudo, questo era il mio sfogo. Ma con i telefonini non sono più uscito”
“Per me la trasgressione era anche bere 3 Mojito“. L’ex portiere e attuale capo delegazione della Nazionale italiana, Gigi Buffon, è stato protagonista di un intervento al master in Management delle Imprese Creative e Culturali della Luiss Business School a Roma in cui ha parlato di alcuni momenti difficili che ha vissuto nel corso della sua carriera. E ha svelato come l’arrivo degli smartphone gli abbia impedito di continuare a coltivare alcune abitudini che per lui erano una importante valvola di sfogo.
Buffon infatti ha parlato della sua depressione: “È stata una fase delicata, sono arrivato alla conclusione che quel tipo di implosione che ho avuto c’è stata per un fattore principale, ossia l’arrivo dei telefonini con i video. Io ero molto professionale, ma fino a 23-24 anni la domenica non rinunciavo all’uscita dopo la partita. Chiamavo gli amici e andavamo a ballare, era un momento di sfogo, avevo bisogno di quello, di trasgressione”, ha svelato Buffon. Che poi ha spiegato: “Con i telefonini non sono più uscito, perché se avessero pubblicato un video mio mentre ballavo all’Hollywood a Milano a petto nudo in pista mi avrebbe creato dei problemi enormi. Era una cosa che facevo e mi dava uno sfogo”.
L’ex calciatore ha poi dichiarato di aver accusato il colpo quando non ha più potuto godere di quella valvola: “Stavo sempre in casa a vedere la tv, e questa routine noiosa ha fatto sì che entrassi in uno stato d’animo che non mi dava stimoli”. Le conseguenze sono state immediate: “Dopo 4-5 mesi iniziavo a sentire le gambe pesanti, non riuscivo a reagire agli allenamenti come ero solito fare, e questo mi aveva impaurito. Poi il secondo step prende la testa. Sapevo che se fossi andato a letto mi sarebbe venuta l’ansia. E quindi andavo a letto tardi, poi alle 7 dovevo svegliarmi”. “Entri in un circuito vizioso dal quale non sai come uscire“, ha concluso Buffon.
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