Agrigento, la denuncia: “Nel Pd c’è chi cerca un accordo con i peggiori della destra siciliana”
“Area del Pd agrigentino stringe accordo con Forza Italia di Riccardo Gallo e Mpa di Roberto Di Mauro per le elezioni di secondo livello per i vertici del Libero consorzio comunale?”.
La notizia di un giornale locale solleva un interrogativo pesante e inquietante, in un fazzoletto di terra con antiche e grandi tradizioni della sinistra, ma anche con il ricordo più recente di alcune scellerate furbizie politiche personali che hanno pesantemente condizionato la stessa sinistra, relegandola ad un “rachitismo” che a volte è apparso senza possibilità di guarigione.
Anche adesso.
Spia di questa drammatica situazione era stato, recentemente, il poco edificante svolgimento del congresso regionale, dove a comandare l’ordine del giorno non erano state le urgenze di un sostanziale e totale ripensamento di linea ed uomini, ma la logica suicida dell’orticello, funzionale – ancora una volta – solo agli interessi personali di qualche padroncino.
La notizia di un possibile e sotterraneo accordo scellerato con i peggiori esponenti della destra agrigentina arriva in un momento di drammatica realtà della provincia e del capoluogo.
L’interrogativo non ha ancora alcuna risposta, resta l’indiscrezione riportata dalla stampa locale.
In tanto oscuro, di chiaro c’è l’inquietante identikit dei presunti interlocutori a destra, primo fra tutti quel Riccardo Gallo che – dicono da queste parti – non ha mai saputo proferire una parola in pubblico e tra i scranni del parlamento ma che tanto sa tessere dietro le quinte, ma anche con una buona dose di sfacciataggine, quando c’è da giocare pesante.
Accanto al disgusto dell’opinione pubblica più sensibile e delle poche ma coraggiose realtà di resistenza, ecco l’intervento del segretario cittadino del PD: “Se fosse vero, si tratterebbe di una vicenda molto grave – scrive Nino Cuffaro – Sarebbe una decisione assunta al di fuori degli organi statutari del partito, senza alcuna consultazione degli iscritti, senza alcun dibattito pubblico, senza alcun coinvolgimento delle segreterie provinciale e regionale”.
“Un’alleanza con le forze politiche che sono responsabili dirette del malgoverno della Sicilia – è il senso del SOS – sarebbe un tradimento plateale del nuovo corso della segretaria Elly Schlein e relegherebbe il PD ad un misero ruolo consociativo che vorremmo appartenesse al passato”.
Per il segretario cittadino “chi in questa provincia ha posti di responsabilità politica e istituzionale nel PD dovrebbe premurarsi a smentire categoricamente la notizia. Per quanto concerne il circolo di Agrigento, la strada è già tracciata. Come abbiamo ribadito nell’assemblea pubblica del 1° marzo scorso, alla presenza di parlamentari e dirigenti regionali del partito – ricorda la lettera – siamo impegnati a costruire un’ampia area progressista che non contempla alcuna alleanza con le forze di centrodestra che sostengono l’attuale governo regionale”.
Accanto all’appuntamento provinciale, ad Agrigento si fanno i conti col disastro dell’amministrazione di destra, sindaco Francesco Miccichè, travolto da una catena di “incidenti” e “dubbi” nello svolgimento delle iniziative per l’anno che vede la Città dei Templi capitale della cultura.
La città passa da una crisi idrica all’altra, appare asfittica, senza idee e senza prospettive, che probabilmente butterà alle portiche anche questa grande occasione.
Del 2025 agrigentino rischiano di passare alla storia solo le perdite d’acqua al Teatro Pirandello nell’immediata vigilia della visita di Pirandello, la penosa storia dei tombini, spese e appalti discussi, nomine solo nel segno dell’appartenenza.
A fronte di questo, qualcosa si era mosso a sinistra e nella società civile, si era cominciato a mettere nero su bianco un canovaccio di programma alternativo.
Incontri e confronti sui quali potrebbe pesare come un macigno la sciagurata soffiata di un giornale locale.
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