Appuntamento ore 19, le 13 americane. Anzi, per seguire il rigidissimo protocollo della Casa Bianca, saranno le 13.05 locali. Dopo le ultime performance con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, il francese Emmanuel Macron e di El Salvador Nayib Bukele, oggi toccherà a lei, alla premier Giorgia Meloni, affrontare il presidente degli Stati Uniti Donald Trump nello Studio Ovale. Il cosiddetto “media spray” – il format con cui i due saranno attorniati da giornalisti che potranno fare liberamente le domande – ha preoccupato non poco la presidente del Consiglio italiana che si è preparata con i fedelissimi come se dovesse salire sul ring. Cosa rispondere se Trump dovesse iniziare ad attaccare l’Unione Europea? Come replicare nel caso in cui il presidente americano dovesse prendersela con l’Ucraina? Resteranno i dubbi fino all’ultimo ma Meloni è pronta a rispondere e anche a correggere Trump nel caso di uscite fuori programma.
Con Trump ci dovrebbe essere il vicepresidente americano JD Vance (che venerdì vedrà proprio la premier e Matteo Salvini e Antonio Tajani a Roma) e non si sa se ci sarà il fondatore di Tesla Elon Musk che però è alle prese con il Doge. La delegazione italiana del bilaterale sarà composta, oltre che da Meloni, dal suo consigliere diplomatico FabrizioSaggio, l’ambasciatrice negli Usa MariangelaZappi, il consigliere militare FrancoFederici, la segretaria Patrizia Scurti e il portavoce FabrizioAlfano.
Dopo il pranzo alla Casa Bianca, poi, non è esclusa una conferenza stampa finale tra i due. Restano i dossier sul tavolo: i dazi con la premier che chiederà, a nome di Ursula von der Leyen, di portare a casa un’area di libero scambio tra Usa e Ue (“Buona fortuna!” ha ironizzato questa mattina Politico), le spese militari e i rapporti con la Cina.
A testimonianza della sua vicinanza a Trump, ieri la premier Meloni ha alloggiato alla Blair House, edificio del XIX secolo a pochi metri dall’ala ovest della Casa Bianca e adibita agli ospiti del presidente. Prima di lei, ci alloggiarono il presidente della Repubblica Sandro Pertini con Ronald Reagan e Giorgio Napolitano con Barack Obama. Di altri leader stranieri, nell’edificio coi mattoncini rossi a Pennsylvania Avenue sono stati ospitati anche Charles De Gaulle, Francois Mitterand e la Regina Elisabetta.
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