Maltempo, il Ticino in via Milazzo a Pavia: evacuazione e divieti per auto e pedoni. Ondata di piena del Po, scende il livello del Sesia
PAVIA. Il Ticino si è fatto strada in via Milazzo poco dopo le 9 del mattino, nel punto più basso. E alle 10 era già oltre i 3 metri e venti ed è arrivata l’ordinanza del Comune: divieto di passaggio a veicoli e pedoni ed evacuazione dei piani bassi.
Evacuazioni e divieti di circolazione
- È vietato il transito veicolare e pedonale in: Via Milazzo Via Trinchera
- È ordinata l’evacuazione dei piani interrati e dei piani terra delle abitazioni nelle aree a rischio. I cittadini devono salire ai piani superiori se disponibili e in caso contrario, abbandonare l’abitazione.
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Venerdì mattina i borghigiani si erano svegliati all’asciutto, quelli che erano riusciti a dormire. Alle 7.30 il livello del fiume era a 2,78, 20 minuti dopo era già oltre 2 metri e 80 e cresceva ancora, ma non era ancora arrivato a bagnare l'accottolato. E’ stata una notte di attesa, in Borgo Ticino, con il presidio della protezione civile e della polizia locale. Il sindaco Michele Lissia, una presenza costante da giovedì pomeriggio, in Borgo, è andato via all’1,15 di notte ed è tornato alle 4,45 di questa mattina.
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E’ allerta rossa sul Po: a Isola Sant’Antonio alle 7.30 superava gli 8 metri e 66 ma la crescita ha cominciato a rallentare a mezzanotte. L’onda di piena si è mossa dunque verso Casei dove il grande fiume poco prima delle 7 ha rallentato la sua corsa a 5,79 metri (la soglia di allarme è scattata già giovedì notte, a 2 metri sopra il livello del mare).
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Alla Becca il Po continua a crescere: è anche qui che si determina il livello della piena del Ticino a Pavia. Con l’ingrossarsi del Po alla confluenza, il Ticino ingrossato non riesce a gettarsi in Po e, dunque la corrente rallenta e l’acqua cresce di livello.
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«E’ raccomandata la massima prudenza nelle aree prospicienti il fiume e nelle attività di navigazione – avverte Aipo, l’agenzia interregionale per il fiume Po. Il Servizio di piena centrale AIPo è attivo H24 e gli uffici territoriali dell’Agenzia sono operativi per il monitoraggio di arginature e opere idrauliche ed eventuale pronto intervento, in stretto coordinamento con i sistemi di protezione civile regionali e locali».
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Sta rientrando invece piano piano nei limiti di normalità il livello del fiume Sesia, nel Vercellese. Questa mattina, venerdì 18 aprile, alle 5,30 Arpa Piemonte ha rilevato a Borgosesia a 3,42 metri la quota idrometrica. Il ponte di Vercelli è ancora chiuso e, come ha annunciato il Comune di Vercelli ieri sera, questa mattina «si valuterà la portata d’acqua per capire il possibile intervento di rimozione dei tronchi da parte della Provincia, l’Ente preposto a disporne la successiva riapertura».
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90 MILLIMETRI DI PIOGGIA IN MENO DI 24 ORE
Quasi 90 millimetri di pioggia in meno di 24 ore, più di quanta ne cade solitamente in un mese “medio” di aprile a Pavia e provincia. Una precipitazione intensa, senza precedenti recenti in primavera, accompagnata da vento forte con folate fino a 50-60 chilometri orari che hanno sferzato tutta la provincia. La provincia di Pavia è stata quella dove si è registrata maggiore pioggia ieri – giovedì 17 – in tutta la Lombardia. E per oggi ci sarà allerta rossa, quella massima, nella pianura della provincia di Pavia, tra Lomellina, Oltrepo di pianura, Pavia e Pavese. Allerta gialla su colli e montagne d’Oltrepo: è il secondo grado su tre d’emergenza.
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Un clima da tregenda che ha ingrossato i fiumi. Prima il Sesia in Lomellina e poi anche Ticino e Po: con Pavia che oggi attende la piena. Una situazione d’allerta in tutta la provincia iniziata ieri in Lomellina e in Oltrepo, con smottamenti in valle Staffora, e che continuerà oggi con l’allarme per l’esondazione del Ticino in Borgo a Pavia.
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I TIMORI IN LOMELLINA
Una perturbazione che è entrata da nord ovest, colpendo per prima la Lomellina al confine con il vicino Piemonte. Il primo allarme ieri infatti è stato per il fiume Sesia confine naturale tra Lomellina e Vercellese, fiume impetuoso e che solo 5 anni fa ha causato un’alluvione devastante. Il Sesia è uscito dagli argini a monte, scendendo dal massiccio del monte Rosa e attraversando il Vercellese. Ieri a Palestro, Rosasco, Langosco e Candia era sopra il livello d’allerta massima.
La prima a chiudere la strada tra Rosasco e Palestro, completamente allagata. Poi sono stati chiusi i ponti, fondamentali per la viabilità. Quello d’accesso a Vercelli, sulla strada che arriva da Robbio, Mortara e Palestro. E poi quello tra Candia e Casale. Fino a giovedì sera non c’erano ancora ordinanze per la riapertura.
L’unico ponte in zona rimasto aperto sul Sesia è stato quello tra Langosco e Caresana (Vercelli). «Siamo poco sotto i livelli del 2020» spiegavano ieri gli anziani di Palestro guardando il fiume lambire il paese. C’è stato timore per un pastore che era vicino alla zona golenale tra Palestro e la confinante provincia di Vercelli: si temeva fosse disperso, poi ha chiamato lui i carabinieri. «Sono in salvo» ha detto.
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A Candia il Comune ha preparato un piano di eventuale evacuazione per alcune case vicine al corso del Sesia. «La situazione è preoccupante - spiegava ieri sera il sindaco Antonio Brianta -. Però al momento non c’è ancora la possibilità che venga ordinata l’evacuazione». Ha resistito, anche dopo importanti lavori idraulici ai canali, invece l’abitato di Langosco che nel 2020 era stato inondato con danni pesantissimi per il mancato deflusso di un canale nel Sesia. Sotto controllo gli altri torrenti della Lomellina, come Agogna e Terdoppio. Danni invece sempre in Lomellina per alberi caduti a Garlasco e pali pericolanti nella zona di Pieve del Cairo.