“Avevo smesso di crederci, mi mostravano la carota e poi la strappavano via. Tutta la mia arte ora mi appartiene”: Taylor Swift riprende il controllo della sua musica
Taylor Swift ha annunciato di aver riacquistato la piena proprietà del suo catalogo musicale. Con una foto pubblicata sui suoi profili social — lei seduta tra le copertine dei suoi primi sei album — e la didascalia “You belong with me“, la cantante ha comunicato un traguardo che è molto più di un successo personale. “Tutta la musica che ho fatto ora appartiene a me”, ha scritto in una lettera rivolta ai fan. Un’affermazione chiara, netta, che chiude un capitolo lungo sei anni, aperto nel 2019 con la vendita del suo repertorio da parte della Big Machine Label Group alla Ithaca Holdings, società dell’imprenditore Scooter Braun, figura da sempre controversa nel mondo della musica e, per Swift, simbolo di conflitti irrisolti.
Il caso Swift-Braun era esploso quando l’artista aveva denunciato pubblicamente di essere stata esclusa dalla possibilità di acquistare i diritti sulle sue canzoni. L’affidamento del suo lavoro a Braun — legato a Kanye West e Justin Bieber, entrambi in passato protagonisti di attacchi pubblici nei confronti della cantante — era stato vissuto da Swift come un affronto personale e professionale. “Per anni ho chiesto e implorato di avere la possibilità di possedere il mio lavoro“, ha scritto. “Me ne sono andata dalla Big Machine perché sapevo che mi avrebbero venduta insieme all’etichetta. Ho lasciato indietro musica che avevo scritto nella mia stanza, video che avevo sognato e pagato con i soldi guadagnati suonando nei bar. È stata una scelta dolorosa ma necessaria”.
Quando sembrava che nulla potesse più restituirle il controllo sulle sue registrazioni originali, Taylor Swift ha inventato una strategia del tutto inedita nel pop mondiale: la re-registrazione dei suoi album. A partire dal 2021, sono uscite le “Taylor’s Version” di Fearless, Red, Speak Now e 1989, che non solo hanno riscritto la narrazione discografica, ma hanno anche conquistato nuovamente le classifiche, dimostrando la forza del legame tra artista e pubblico. La campagna ha avuto un impatto profondo sull’industria musicale, sollevando dibattiti sulla proprietà intellettuale e sui diritti degli artisti, soprattutto delle donne. Swift è diventata il volto di una generazione di musicisti che chiedono più controllo sulle proprie opere.
Il valore economico dell’operazione non è stato dichiarato ufficialmente, ma secondo il New York Post il riacquisto dei master potrebbe essere costato tra i 600 milioni e 1 miliardo di dollari. Al di là delle cifre, ciò che conta per Taylor è la libertà artistica ritrovata. Ora può decidere liberamente come e dove utilizzare la sua musica: film, serie tv, spot pubblicitari, videogiochi. Nessun intermediario, nessuna autorizzazione necessaria: “Ho quasi smesso di sperare che questo potesse succedere”, ha confessato Swift. “Dopo vent’anni in cui la carota mi è sempre stata mostrata, solo per essere poi strappata via, avevo smesso di crederci”.
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