“Papa Francesco mi ha spiazzata. Mi ha chiesto di cantare ‘Dio è morto’ per i giovani in Brasile”: Fiorella Mannoia tra aneddoti e musica alle Terme di Caracalla
Due serate, sold out, alle Terme di Caracalla a Roma per Fiorella Mannoia. Ma “Semplicemente Fiorella” non sono stati due semplici concerti, ma due eventi per i festeggiamenti sul palco del traguardo delle 70 candeline.
Tra martedì 3 giugno e mercoledì 4 giugno si sono avvicendati sul palco per duetti inediti amici e colleghi come Antonello Venditti, Alessandro Siani, Antonia, Ariete, Arisa, Giuseppe Fiorello, Brunori Sas, Diodato, Fabrizio Moro, Francesca Michielin, Giorgio Panariello, Il Volo, Loredana Bertè, Michele Bravi, Nek, Raf, Rose Villain, Sal Da Vinci, Sangiovanni, Serena Brancale e Tiromancino. Tutti accompagnati dalla band e dall’Orchestra Sinfonica Saverio Mercadante di Altamura diretta dal Maestro Rocco De Bernardis, che ha stravolto alcuni arrangiamenti del repertorio della Mannoia e di alcune hit degli artisti ospiti.
Sono stati anche diversi gli aneddoti raccontati dall’artista assieme ai suoi amici. Ad esempio, nell’accogliere sul palco Brunori Sas, la Mannoia ha raccontato una storia legata alla canzone che avrebbero da lì a poco cantante in duetto, “Dio è morto” di Francesco Guccini, scritta nel 1965. “Un giorno ho ricevuto una telefonata da Vaticano – ha affermato l’artista -. Volevano che io partecipassi come ospite alla Giornata Mondiale della Gioventù in Brasile. Mi sono sentita onorata per questo invito”.
Poi il colpo di scena: “Quello che però mi ha colpito molto è che mi hanno chiesto che avrebbero gradito che io cantassi ‘Dio è morto’. Mi è venuto un colpo. Questa canzone, quando è uscita, è stata censurata ovunque dalle radio alle televisioni. Tutti hanno tentato di cancellarla, inutilmente. Insomma ho dovuto declinare l’invito ma perché ero impegnata con il mio tour. Mi è spiaciuto non poter cantare questa canzone davanti a Papa Francesco ma gliela dedico qui sul palco, magari da lassù ci ascolta”.
A conclusione dello show l’artista ha intonato, come già fa nel suo tour, solo con la voce “Il disertore” di Boris Vian del 1954: “Vivrò di carità sulle strade di Spagna di Francia e di Bretagna e a tutti griderò di non partire più e di non obbedire per andare a morire per non importa chi. Per cui se servirà del sangue ad ogni costo andate a dare il vostro se vi divertirà. E dica pure ai suoi se vengono a cercarmi che possono spararmi io armi non ne ho”. Per poi concludere con “Palestina Libera”. Insomma Fiorella Mannoia si conferma ancora una volta non solo una grande artista, ma una donna che vive nel presente, oggi più che mai. “Semplicemente Fiorella” dovrebbe andare in onda su Rai Uno a settembre.
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