“Italia viva” è un po’ morta: Renzi perde la deputata Naike Gruppioni, che passa a FdI. “Meloni? Una guida sicura”
Italia Viva non se la passa benissimo, ormai, tra sondaggi “bolzanini” e fughe dal partito. Il leader maximo, Matteo Renzi, gioca sempre più delle partite politiche personali, come quella contro le misure anti-consulenze d’oro dall’estero varate dalla premier Meloni, al cospetto della quale, però, è approdata in questi giorni una sua fedelissima: la deputata Naike Gruppioni, che ha lasciato Italia Viva ed è passata a Fratelli d’Italia. Con parole che non avranno certamente fatto piacere a Renzi.
Da Italia Viva a FdI: Gruppiani da Renzi a Meloni
“Giorgia Meloni ha dimostrato di sapere interpretare, oggi più di chiunque altro, il ruolo di guida del centro politico italiano”, ha dichiarato in una intervista al Tempo. “La mia non è stata una scelta dettata dall’urgenza o dalla convenienza ma dal bisogno di tornare a vivere la politica come spirito di servizio. Ho riflettuto a lungo, in silenzio e con coscienza”. Gruppioni non è nuova ai cambi di casacca. Prima di passare a Iv era approdata in parlamento con Azione di Carlo Calenda.
Naike Gruppioni, nata a Bologna nel 1979, è laureata in Economia aziendale alla Bocconi di Milano, proviene da una famiglia imprenditoriale e ha ricoperto ruoli di vertice in aziende metalmeccaniche, tra cui la Sira Industrie, di cui è stata vicepresidente. Eletta nel 2022 con il Terzo Polo (Azione-Italia Viva), nel 2023 è passata ufficialmente a Italia Viva. In Parlamento è attiva soprattutto nelle commissioni Affari Esteri, Lavoro e nelle inchieste su temi sociali come il ciclo dei rifiuti e le condizioni di lavoro. È fondatrice dell’Intergruppo Parlamentare per il Digitale, con l’obiettivo di promuovere l’innovazione tecnologica e l’inclusione digitale in Italia.
Tra le sue proposte politiche spiccano iniziative per la decontribuzione dei lavoratori in prova e politiche di valorizzazione della leadership femminile nel mondo del lavoro. Politicamente, Gruppioni sostiene un progetto riformista e liberal-democratico, criticando la gestione di Carlo Calenda nel Terzo Polo e riconoscendo Matteo Renzi come un leader più stabile e rappresentativo. Poi la delusione anche per l’ex premier e il passaggio a destra.
Nel partito della premier, ha detto ancora Gruppioni, “ho trovato una comunità politica seria” e che “non ha rinnegato la propria storia, ma ha saputo aggiornarla”. Diversamente, per quanto riguarda Iv, “ho creduto sinceramente in un progetto che sapesse dare voce a un centro riformista e moderno. ma col tempo quella visione si è allontanata da ciò che sentivo mio”. Ma i problemi, per la neo deputata di Fdi, si estendono anche al resto del centrosinistra: “Credo che in questo momento ci sia troppa confusione e poca direzione”.
Non è il primo cambio di casacca a cui si assiste nell’area del (fu) Terzo polo. A settembre dell’anno scorso (come anticipato dal Foglio), il deputato Enrico Costa ha lasciato Azione per ritornare in Forza Italia. Il partito di Calenda è stato abbandonato anche dalle deputate Mariastella Gelmini e Mara Carfagna e poi dalla senatrice Giusy Versace, che insieme hanno poi presentato un nuovo progetto politico: “Centro Popolare”. Fino ad aprile, segnala uno studio di Openpolis, erano in tutto 9 i parlamentari passati dall’opposizione alla maggioranza (specialmente Forza Italia) all’interno di 59 cambi di gruppo complessivi avvenuti dall’inizio della legislatur
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