Anna Polinari: “La 4×400 può fare grandi cose. Vorrei un posto nella gara individuale ai Mondiali”
Anna Polinari è stata ospite dell’ultima puntata di Sprint Zone, trasmissione di approfondimento sull’atletica leggera condotta da Ferdinando Savarese e visibile sul canale Youtube di OA Sport. La 26enne veneta ha cominciato alla grande la stagione outdoor, vincendo il Palio della Quercia a Rovereto con il nuovo primato personale in 51.43 e diventando la sesta azzurra più veloce di sempre nei 400 metri.
“Sicuramente sono molto contenta. Devo dire che già a Zagabria, quando avevo corso in 51.81, ero felice del risultato perché siamo a inizio stagione e le gare saranno tante. Si arriverà fino a settembre, si spera con i Mondiali, quindi stiamo programmando per quegli appuntamenti. In Cina, nelle frazioni che avevo fatto alle World Relays, mi ero sentita bene e avevo avuto buone sensazioni, poi a Zagabria le ho confermate e a Rovereto ho fatto quel qualcosa in più forse anche grazie al tifo dei miei cari che sono venuti a vedermi“, dichiara Polinari.
“Non mi sorprende perché sto bene in allenamento, ma siamo ancora in carico quindi stiamo programmando la stagione per gli eventi di agosto e settembre. Questo mi fa ben sperare, poi le cose bisogna farle in gara e spero di migliorarmi, ma vorrei tanto dimostrarlo coi fatti. Comunque sono molto felice, ho avuto bellissime sensazioni“, le parole della quattrocentista italiana.
Sull’exploit di Rovereto: “La gara non è andata come mi aspettavo. Avevo visto i tempi delle iscritte, ero ottava come personale e settima per season best, quindi pensavo sarebbe stata una gara tirata e che se fossi arrivata ultima almeno speravo di fare il mio record. Ci sono a volte le giornate no, ma sapevo di stare bene. Non mi sarei però mai aspettata di vincere, infatti anche nell’ultimo rettilineo non mi ero proprio resa conto di essere davanti. L’ho realizzato solo più tardi, quando ho visto il mio nome scritto con il tempo. Ero felicissima, non so cosa sia successo alle altre in gara ma ho fatto una bella distribuzione: non sono partita troppo forte e forse questo mi ha permesso di avere un finale brillante. Non cambierei nulla di quella gara, me la ricorderò come una bella emozione”.
“Forse è stato meglio non capire di essere in testa prima dell’ultimo rettilineo, perché magari mi sarei piantata non riconoscendo quella sensazione. Ho imparato a non pormi troppi limiti e non guardare le altre prestazioni, mi sono basata su quello che sentivo in gara sulle mie gambe ed il risultato è venuto fuori, quindi voglio questo approccio anche nelle prossime gare. Mi sono piaciuta tanto soprattutto di testa, per come ho affrontato la gara in quel momento“, racconta la nativa di Verona classe 1999.
Sulla sua distribuzione in gara: “Di solito partivo un po’ aggressiva, non sono mai passata troppo lenta. Non ho mai fatto passaggi folli, però più che lenta passavo veloce. Penso di non aver mai fatto un differenziale tra il primo 200 ed il secondo 200 così ravvicinato come a Rovereto. Dipende tanto dalla gara comunque, per esempio le straniere tendono a sparare i primi 200 e magari in gara non sei lucida e pensi che stai passando lentissima ma in realtà stai facendo il passaggio giusto. Lì dipende con chi corri ed in quale corsia, ma di solito non passo troppo lenta. Vediamo se cambieremo questa tattica, però l’importante è anche rimanere in gara“.
Sulle differenze tra gara individuale e staffetta: “Le staffette mi piacciono molto. Abbiamo un bel gruppo tra noi quattrocentiste e anche con i ragazzi della mista. Penso che questo sia fondamentale per il gruppo staffette, perché è vero che il nostro è uno sport individuale, ma se non c’è team nel momento in cui si deve gareggiare non viene fuori il risultato. Lo abbiamo visto con tante altre nazioni, che sulla carta a livello individuali non fanno tempi stratosferici ma poi in pista si trasformano, e questo penso sia successo anche un po’ con l’Italia. Mi piace perché l’agitazione è anche maggiore rispetto ad una gara individuale, visto che lì si corre anche per gli altri. È una responsabilità che si divide, poi ci carichiamo tanto e mi sembra una lotta, quindi riesco proprio a tirar fuori tutto quello che ho e a correre fino all’ultimo metro. Mi diverte fare le staffette“.
Sugli obiettivi principali del 2025: “La stagione è lunga e l’obiettivo sicuramente è quello di migliorarmi sempre. Spero di riuscire a qualificarmi ai Mondiali come individualista e anche di poter gareggiare nelle staffette. Non mi piace dare nulla per scontato. Sicuramente mi impegnerò, ma riuscire a fare il Mondiale anche nella gara individuale sarebbe una grande soddisfazione. Lavorerò e cercherò di guadagnarmi quel posto“.
Sulla crescita della staffetta 4×400 femminile azzurra: “Il livello penso che si sia alzato tantissimo in Italia. Adesso anche tra di noi ci facciamo una bella guerra per prenderci il posto. Sono convinta che la staffetta femminile possa fare grandi cose, ci sono tante giovani che stanno crescendo. Poi ci siamo io, Alice Mangione, Virginia Troiani… Possiamo andare forte“.
Questo e molto altro nella video intervista integrale ad Anna Polinari, nell’ultima puntata di Sprint Zone.