Per i Musei Reali Torinesi Giuli sceglie Paola D’Agostino: la città avrà il riscatto che merita
Così il ministro Giuli ha sparigliato le carte, nelle nomine tanto attese dei nuovi Direttori dei Musei.
Si sa da sempre, come per il Conclave sul nuovo Papa, che i favoriti poi alla fine hanno fumata nera. In controtendenza con Franceschini, di cui avevo scritto come una scelta alla “Village People”, Alessandro Giuli ha privilegiato studiosi italiani, molti interni al MIC. Particolare attesa per i MRT, acronimo dei “Musei Reali Torinesi”, perché a Torino si sa, tutto è reale: così, deve aver convinto la Commissione ed il ministro, l’intendimento della candidata Paola D’Agostino è stato dare a Cesare quel che di Cesare o meglio dare ai Savoia quel che è dei Savoia. Perché, dice la D’Agostino, apprezzata storica dell’arte proveniente dal Bargello, con alle spalle successi internazionali e nazionali, i tempi sono maturi per ricordare i grandi meriti culturali che i Savoia ebbero nella crescita del patrimonio artistico, non solo del Piemonte.
Come mi disse anche Luigi Gallo, è l’Arte ancor più della lingua che ha unificato l’Italia, il legante naturale della nostra Nazione. Lo stesso fece Gallo, sdoganando con la bella Mostra alle Scuderie del Quirinale, Bottai ed i soprintendenti del Ventennio, che ebbero un ruolo fondamentale nella salvaguarda del patrimonio artistico. Paola D’Agostino, con la quale ho a lungo amabilmente conversato, ha tracciato alla Commissione un programma di rilancio internazionale di Torino, città poco conosciuta anche dai suoi colti colleghi e vista come città industriale anzi post industriale.
Così un ruolo fondamentale avranno Mostre, Convegni di portata internazionale e, sollecitata da me, anche Eventi privati, da valutare di volta per volta e purché svolti con cautela, discrezione e rispetto per il bene storico. La città dei Savoia avrà il riscatto che merita, dovuto soprattutto all’impegno e alla lungimiranza di Re, Principi, Madame Reali che al pari dei Medici, Doria, Gonzaga, Este, Visconti, Borbone, trasformarono una piccola città in una Capitale europea, degna di confrontarsi con Firenze, Milano, Roma, Genova, Napoli.
Questo viene riconosciuto poche volte e con una specie di contraltare storico politico che decide di rimuovere i grandi meriti nella Cultura, in tutte le epoche, dei Savoia anche in un periodo poco conosciuto, l’Ottocento che la D’Agostino vuole valorizzare. Non sarà facile, perché perché i fautori del politicamente corretto in salsa casalinga sono sempre in agguato e non a difesa della nostra sterminata bellezza.
Foto: copyright Nicola Neri
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