ATP Umago, Darderi: “Ho alzato molto il mio livello”
Dal nostro inviato a Umago (Croazia)
Dopo la vittoria contro Ugo Carabelli in semifinale al Croatia Open, Luciano Darderi ha commentato in conferenza stampa il match, le prospettive per la finale e gli obiettivi a medio termine, compresi i prossimi impegni sul cemento e l’ambizione di chiudere l’anno con un salto di qualità nel ranking.
[Vidovich, Ubitennis] Luciano, è un piacere farti le congratulazioni ancora una volta. Bella partita oggi: primo set combattuto e di qualità da parte di entrambi, nel secondo hai alzato ancora di più il livello. Sei veramente riuscito a mettere una marcia in più.
“Sì, sinceramente, lui ha giocato veramente bene il primo set. Stava sempre sopra la palla, sia con il servizio che con il dritto, mi metteva subito in difficoltà, però per fortuna sono riuscito a tenere il gioco in mano dal secondo set in poi. Nel primo set ho avuto anche un set point contro, ma sono riuscito a stare lì mentalmente e ribaltare la situazione in quel momento difficile. Nel secondo mi sono sciolto e ho giocato il mio miglior tennis.”
[Vidovich, Ubitennis] Sei chiaramente concentrato sulla finale di domani, ma sei riuscito a pensare per un momento ai risultati che stai facendo? Seconda finale consecutiva, terza finale dell’anno. Sono numeri da top player. Sei riuscito a rifletterci o è troppo presto?
“Sinceramente, sto cercando di giocare partita dopo partita. Ovviamente sono contento dei risultati ottenuti nelle ultime due settimane, però – al di là di questo – sto alzando tanto il mio livello. Anche al di là di vincere o perdere le prossime partite nelle prossime settimane, stiamo alzando tantissimo livello e questo è l’importante. Domani ce la metterò tutta, ovviamente: sono in finale, sono pronto per affrontare questa partita e cercare di dare il meglio.”
[Vidovich, Ubitennis] Non hai mai giocato contro Taberner, ma lo conosci bene come giocatore…
“Abbiamo giocato insieme in Italia, in Serie A, quindi lo conosco anche come persona (nel 2022, tesserati per il Tennis Team Avino di San Giuseppe Vesuviano (NA), hanno giocato anche un doppio insieme, ndr). È molto simpatico, siamo amici. Ultimamente l’ho visto pochissimo. L’ho visto giocare due settimane fa nel campionato a squadre in Germania, le nostre squadre hanno giocato contro. Lui ha battuto Garin, ho visto la partita e già stava giocando a un grande livello, come si è visto anche oggi e negli altri giorni qui. Ha battuto Cerundolo e non solo (De Jong, proprio l’avversario di Darderi nella vittoriosa finale di Bastad, ndr) Lui sta giocando bene, è in fiducia, ma penso di poter fare bene domani.”
[Vidovich, Ubitennis] Fisicamente ti abbiamo visto bene, Hai smaltito le tossine di Bastad.
“Sì (sorride, ndr), le prime due partite sono state difficili. Soprattutto ieri nel primo set con Dino (Prizmic, ndr) non mi sentivo al massimo. Poi però, per fortuna, sono riuscito a fare meglio.”
Una domanda: la tua solidità, la potenza che espimi nel gioco, da cosa deriva? La tua preparazione è forse superiore a quella di tanti altri tennisti?
“Non so, sinceramente, al 100% come si preparano gli altri tennisti. Io però comunque sono un lavoratore, negli ultimi due anni ho spinto più di prima. Quindi credo che io e mio padre stiamo facendo un bel lavoro insieme, anche fisicamente sono migliorato tanto. Sennò due tornei di fila, sulla terra, fisicamente è difficile. Qui poi non ho avuto giorni di riposo: ho iniziato mercoledì e ho giocato tutti i giorni di fila. Non è la normalità nei tornei ATP ed è la prima volta che mi succede dopo aver vinto un titolo. È una cosa che da una parte ti dà ritmo, il giocare tutti i giorni, però dall’altra parte è abbastanza dura, la pressione di giocare una partita dietro l’altra non è semplice da gestire. Però per fortuna mentalmente sto molto bene, ho fiducia in me stesso, ho tanta voglia di giocare domani la mia quarta finale ATP.”
Nella seconda parte della conferenza stampa, in inglese, è stato poi chiesto a Darderi cosa significhi per lui il fatto che, quest’anno, solo un giocatore abbia disputato più finali sulla terra rossa e che il suo nome è Carlos Alcaraz. Molto umile nella risposta il tennista azzurro, che poi ha rivelato il suo obiettivo stagionale in termini di ranking.
“Io non posso paragonarmi ad un giocatore come Carlos, una leggenda. Fa piacere essergli così vicino in questo dato, ma non si possono fare paragoni. Io cerco di fare il mio meglio, di continuare così. L’obiettivo è di entrare nella top 20 entro la fine dell’anno.”
L’ultima domanda è stata quella relativa alle sue aspettative sulla stagione sul cemento nordamericano, che per lui dovrebbe iniziare la prossima settimana con il Masters 1000 di Toronto.
“Sul cemento outdoor lo scorso anno è stata dura per me, anche perché ho contratto un virus quando ero negli Stati Uniti. Sicuramente gioco meglio sulla terra. Ma sono fiducioso che quest’anno sarà diverso, ho più esperienza su quella superficie. Lo scorso anno è stato il primo anno nel circuito ATP, ho fatto il salto direttamente dai Challenger. Quest’anno sarà diverso. Spero (sorride, ndr). Non avrò molto tempo per preparare Toronto, vediamo come va domani e poi deciderò se giocare a Toronto o no.”