Ford Ranger Raptor, la prova de Il Fatto.it – Anima da deserto, cuore da salotto – FOTO
Il Ford Ranger Raptor è l’ultima, muscolosa evoluzione di quei veicoli da lavoro con anima dura e cuore tecnologico, nati per il fango ma finiti chissà come nei garage del centro città. Ufficialmente è un N1, quindi un autocarro leggero. Nella pratica è un colosso da 5,38 metri che affronta i sampietrini di Roma con la stessa naturalezza delle dune del Sahara.
Linee robuste, ma mai arroganti. Più da supereroe Marvel che da buttafuori di provincia. La carrozzeria incornicia cerchi in lega da 17 pollici avvolti da pneumatici LT285/70 All-Terrain, e il frontale, tra fari LED e griglia nera, sembra strizzare l’occhio a chi ama la forma quanto la funzione.
A bordo si cambia registro. Il Raptor coccola. Sedili in pelle Ebony, regolabili elettricamente e riscaldabili, quadro strumenti digitale da 12”, illuminazione interna a LED, volante sportivo in pelle con logo dedicato. L’infotainment SYNC 4, con schermo touch da 12”, comandi intuitivi e connessione FordPass, è completato da un impianto audio B&O a 8 altoparlanti che trasforma il cassone in salotto. E proprio lì, nel cassone, si trova uno dei segreti meglio custoditi del Raptor: il vano di carico da oltre un metro e mezzo, coperto da un telo rigido motorizzato, si apre e chiude con un pulsante. E anche questo è comfort.
Ma è su strada – e fuori – che il Raptor gioca le sue carte migliori. In città, nonostante la stazza, si muove con sorprendente disinvoltura. I sensori a 360° e le telecamere perimetrali aiutano in manovra, ma resta un dettaglio: trovare parcheggio è un’impresa da app dedicata. In viaggio, invece, sorprende. Silenzioso, stabile, comodo. La trasmissione automatica a 10 rapporti lavora in silenzio, le sospensioni “performance” filtrano tutto: è come viaggiare in Business Class, con l’aria condizionata sempre perfetta anche sotto il sole estivo e la schiena che ringrazia.
E poi c’è lui: il fuoristrada. Il vero habitat. Qui, con la trazione 4×4 inserita e la telecamera anteriore a inquadrare il terreno, il Raptor si arrampica ovunque, in caso di necessità si possono inserire anche le ridotte. Le sospensioni assorbono sassi, dossi e buche senza scomporsi, e anche la vernice ha dato prova di tempra: dopo il passaggio tra rovi e sterpaglie, ne è uscito lucido come prima. L’ultimo test? Un campo appena mietuto, sterrato e polveroso. Alta velocità, assetto piatto, tenuta esemplare. Puro godimento.
Consumi? Non da utilitaria, certo: il dichiarato WLTP è 10,6 l/100 km, e la nostra prova reale è andata poco oltre. Ma per un mezzo che pesa 3,2 tonnellate, con 500 Nm di coppia, sono valori assolutamente coerenti. Infine il listino: si parte da 63.200 euro + IVA. Il nostro esemplare, full optional (vernice Blue Lightning, pacchetti Tech e Dress Up), ha un prezzo finale in promozione di 66.350 euro.
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