Venticinque anni di attività per i Luf celebrati con un doppio album
di Giordano Casiraghi
“Sotto la neve il fuoco” è l’unico inedito della raccolta “JÜSTO 25”, pubblicato per celebrare le nozze d’argento per i Luf di Dario Canossi. L’artista, che ha vissuto per decenni in Brianza, sta tornando a vivere con cadenza regolare nella sua Val Camonica, in provincia di Brescia. Prima di formare i Luf, Canossi ha esordito come solista con gli album “Miner 85” (Autoproduzione, 1985), “Comunque contro” (Au-toproduzione, 1993), “Una maglia rossa col Che” (Autoproduzione, 1998) e “Quasi Luf” (PSP, 2000). Un passo alla volta, come raccomanda la sua provenienza d’origine, nessun colpo di testa, semmai tanto lavoro nell’ombra per arrivare a confezionare uno spettacolo a tutto campo, non più solo cantautore ma musica di gruppo, dai connotati decisamente folk rock. Un po’ quello che hanno fatto i Modena City Ramblers e altri gruppi nati all’inizio degli anni Novanta, ma per Canossi il cambio di passo significa calarsi sempre più convintamente nel mondo del folk rock, sconfinando nel combat rock. Scorrendo il grande volume “Dizionario Pop Rock” della Zanichelli leggiamo titoli e commenti dei tanti album confezionati. Da “Ocio ai Luf” (2002) con la vincente ballata “Vento (Hasta Siempre)” con già testi in dialetto camuno e la partecipazione di Vincenzo Zitello all’arpa. Ci prendono gusto i Luf nella nuova e corposa formazione e nel 2005 fanno uscire “Bala e fa balà”, uno dei loro album migliori, qui con la partecipazione dei Gang e un collegamento con i cugini Van De Sfroos per “Breva e Taiwan”, per i quali in qualche occasione aprono i concerti. Con “Fiore del sambuco” iniziano le pubblicazioni a cofanetto, in questo caso per rendere omaggio alla Brianza, dove il cantante Dario Canossi ha abitato per lungo tempo. Il successivo “Aris del Paradis” (2006) è un libro fotografico con musiche dei Luf cantate con Flavio Oreglio. Due cd con tanto di libro per raccontare una carriera ventennale, comprendendo anche quella da solista (“Peace & Luf”, 2006). E con tante esibizioni live in feste di piazza prende corpo e forza l’insieme sonoro che ben si esprime con “Paradis del diaol” (2007), festa di colori folk rock nelle canzoni “Cünta e canta” e “Turna mia ndré”. Come ospiti nell’album troviamo Massimo Priviero e i Gang.
“Giù” del 2008 è un album totalmente condiviso con Flavio Oreglio, tra le canzoni una rivisitazione di “Un’idea” di Giorgio Gaber. Per incuriosire gli ormai numerosi fans che li segue nei tanti concerti, il gruppo fa uscire “Luna di rame e d’ottone”. Altro album che gira veloce è “Fel” che si avvale della presenza vocale di Davide Van De Sfroos. Ed è tempo di un live con tanto di libro fotografico e tante notizie per raccontare una storia ormai consolidata, con la registrazione a un concerto di “Note di condivisione”, rassegna di cui Canossi è direttore artistico. E dopo il minicd “Note per sognare”, i Luf si cimentano nelle canzoni di Francesco Guccini (2011), cantautore seguito fin dai tempi andati. “Mat e Famat” è l’album del 2013, con un ricordo per Vittorio Arrigoni (“Ballata per Vik”). Partecipano all’album Daniele Ronda e Vincenzo Zitello. Intanto si susseguono i concerti e altri album: “Terra e Pace” (2015), Delaltèr (2016) e Tornando al monte (2020). Con qualche variazioni la formazione attuale vede Dario Canossi (chitarra e voce e autore di testi e musiche), Sergio Pontoriero (banjo, mandolino, chitarra, basso, batteria e voce), Pier Zuin (cornamusa e fiati popolari), Ranieri Fumagalli (baghet e fiati popolari), Lorenzo Marra (fisarmonica e voce), Mattia Ducoli (fisarmonica e voce), Alberto Freddi (violino, mandolino e voce), Milo Molteni (violino e voce), Fabio Biale (violino, mandolino e voce), Cesare Comito (chitarra e voce), Alberto Boffelli (contrabbasso), Alessandro Rigamonti (basso e contrabbasso), Alessandro Conti (basso e contrabbasso), Andrea Cattaneo (batteria).
Per celebrare i 25 anni di attività con “JÜSTO 25” vengono passati in rassegna i brani “Vecchio lupo”, “Il canto delle manere”, “Dove sarai sarò”, “Ballata per Vik”, “Fiore amore disertore”, “Le tapine del caser de töc” (cantato nell’antica lingua Gaí), quindi “Vento”, cantato dal coro Clandestino di Brescia. Altri cinque brani: “Verso un altro altrove”, “Sotto il ponte del diavolo”, “Ave Maria migrante”, “Sic Sac de soc sec” e “Africa”, riarrangiati e suonati in Malawi da musicisti Africani. Infine “Pihini”, “Vivi la vita ballando”, “Signora dai lunghi pensieri” e “Trebisonda”.
Prossimi appuntamenti live
03/08/25 Cucciago (Co) – Madonna della Neve
10/08/25 Colere (Bg) – Rifugio Albani
11/08/25 Schilpario Fraz. Barzesto – Festa
16/08/25 Breno (Bs) – Festa Di Ferragosto
23/08/25 Valfurva (So) – Festa in Piazza
13/09/25 Lozio (Bs) – Falesia
20/09/25 Bergamo – Teatro
27/09/25 Orleans (Francia) – Festival della Loira
28/09/25 Orleans (Francia) – Festival della Loira
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