Sondaggi politici TP, Palestina: per 1 italiano su 2 è vergognoso non averla ancora riconosciuta
Sondaggi politici TP, Palestina: per 1 italiano su 2 è vergognoso non averla ancora riconosciuta
Ben ritrovati con il nostro consueto appuntamento del venerdì, dedicato ai dati di attualità politica raccolti nel corso degli ultimi giorni. Oggi vi presentiamo i risultati del sondaggio focalizzati su due temi chiave: l’accordo commerciale Ue–Usa e il riconoscimento dello Stato palestinese. A questo aggiungiamo anche la valutazione dell’adesione italiana all’Unione Europea. Chiudiamo, come sempre, con le intenzioni di voto aggiornate al primo agosto.
Sondaggi politici TP, accordo dazi USA-UE: un plebiscito di negatività. E ora bisogna rinegoziare
Partendo proprio dall’accordo commerciale sottoscritto da USA e UE, l’opinione degli italiani è, in larghissima parte, negativa. L’accordo è di fatti positivo per appena il 4,1% del campione che considera che la UE ha un avanzo commerciale eccessivo verso gli Usa, che hanno sempre pagato per la sua difesa, era giusto effettuare un riequilibrio. C’è un 21,9% che sostiene che fosse “il meno peggio. I dazi del 15% li pagano prevalentemente aziende e consumatori americani, sono gli Usa a ottenere gli svantaggi maggiori”.
Dall’altra parte, troviamo 7 italiani su 10 che giudicano negativamente la negoziazione portata avanti dall’UE. Per il 39,6% “non ha saputo negoziare, doveva essere più dura, mettendo dazi equivalenti a quelli Usa per costringere Trump a fare marcia indietro”. Per un altro 30,5% “la UE è un totale fallimento, avremmo dovuto negoziare per conto nostro, persino San Marino ha avuto condizioni migliori di noi”.
Ed ecco che, allora, si evidenzia la necessità di rinegoziare l’accordo in maniera più o meno marcata. Infatti, soltanto l’11,6% del campione si dichiara favorevole a ratificarlo subito, anche se non lo considera un accordo completamente positivo, “perché meglio dell’incertezza e di una guerra commerciale prolungata”.
Ben il 33,5% vorrebbe invece rigettare l’accordo e chiederne la rinegoziazione alla Commissione Europea, magari con eventuali ritorsioni verso gli USA. Altri (27%) sarebbero disponibili ad approvarlo solo se l’Italia riuscisse a strappare maggiori esenzioni in settori chiave (farmaceutico, alimentare, automotive). Infine, il 24,5% chiede uno strappo netto: niente più accordi tramite Bruxelles, ma una trattativa bilaterale diretta tra Roma e Washington, per ottenere condizioni migliori.
Sondaggi politici, Italia-UE: nonostante le critiche, meglio rimanere insieme
Riproponiamo, allora, una di quelle domande sempreverdi, utili da riproporre a distanza di tempo per valutare l’andamento: Secondo lei l’Italia ha fatto bene ad aderire all’Unione Europea?
Il 47,9% degli italiani crede che sia stato un bene aderire e che uscirne ora sarebbe dannoso sotto ogni punto di vista. A questo aggiungiamo un 14% che ritiene non si sarebbe mai dovuto aderire, ma giudica oggi l’uscita troppo rischiosa.
In generale c’è una importante area di disincanto europeista: il 14,8% pensa che “sulla carta fu una buona idea, ma ora sarebbe meglio uscire” per via delle opportunità mancate. Infine un 21,6% chiede l’uscita appena possibile. Tradotto: un italiano su cinque vorrebbe uscire dall’Unione Europea.
Sondaggi politici TP, Palestina: per 1 italiano su 2 è vergognoso non averla ancora riconosciuta
Chiudiamo con una delle tematiche che faranno parlare di più da qui fino alla prossima riunione dell’Assemblea dell’ONU a settembre: il riconoscimento dello Stato palestinese. Francia, Canada e UK sono tra i Paesi che hanno affermato che riconosceranno ufficialmente la Palestina. In Italia, Meloni e Tajani temporeggiano, mentre la Lega parla di regalo ai terroristi. Le opposizioni spingono per riconoscere la Palestina.
Andando al campione, la risposta dell’opinione pubblica è netta: per il 51,7% degli intervistati lo Stato della Palestina va riconosciuto al “più presto possibile, è una vergogna che ancora non sia stato fatto”. Poi, una parte consistente del campione (23,4%) si mostra favorevole ma con prudenza: per questi, il riconoscimento dovrebbe arrivare solo “dopo un processo di pace che assicuri che a guidare la Palestina non siano gruppi terroristici come Hamas”.
Più scettico (ma non marginale) il 18,4% degli intervistati, che nega l’esistenza di un’autorità statale funzionante e reputa per ora impossibile un riconoscimento. Solo il 4,5% sposa una posizione più radicale: la Palestina, a loro avviso, “non esiste”, ed è una “invenzione”, sostenendo che solo Israele sia in grado di garantire sicurezza e stabilità nell’area. Gli indecisi o non rispondenti si fermano al 2%, dato particolarmente basso quando si tratta di questioni di politica internazionale e segno, per ende, dell’interesse degli italiani sulla tematica.
Sondaggi elettorali TP, intenzioni di voto 1 agosto 2025: FdI scende al di sotto del 29%
Chiudiamo, al solito, con intenzioni di voto e fiducia nella premier Meloni. Proprio il primo partito italiano continua a calare e, dopo molto tempo, ritorna al di sotto del 29%, fermandosi al 28,8%. Il Partito Democratico si conferma secondo al 22,3%, con un incremento del +0,2%. Leggera flessione di un decimo per il Movimento 5 Stelle al 12,4%, mentre Lega (8,7%) e Forza Italia (8,5%) continuano la loro corsa appaiata in cui nessuna delle riesce a staccare l’altra.
Alleanza Verdi Sinistra risale al 6,5%, mentre Azione (3,1%) fa registrare un ottimo +0,2% che gli permette di superare la soglia di sbarramento toccando un nuovo massimo. QUI, il sondaggio della scorsa settimana
Infine, la fiducia in Giorgia Meloni torna a calare (36,3%, in flessione di oltre un punto rispetto al 37,4% della scorsa settimana e il dato aggregato di nulla+poca fiducia che tocca il 63,1%).
Nota metodologica: sondaggio realizzato con metodo CAWI, 2.500 interviste raccolte tra il 29 e il 31 luglio 2025
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