“I discografici pagano i TikToker per sponsorizzare i brani? Io li mando in vacanza. In passato ho sofferto per le critiche sul mio corpo esile”: così Vito Shade
Reinventarsi sempre, cavalcando l’ironia senza mai prendersi sul serio. Parola d’ordine: normalità. Shade ha pubblicato lo scorso giugno il singolo “Iconica” (“la hit estiva meno estiva dell’estate”), totalmente autoprodotto dopo anni con la major Warner Music Italia. Il rapper e freestyler ha alle spalle 12 dischi di platino e 4 dischi d’oro e collaborazioni con, tra gli altri, J-Ax, Elettra Lamborghini e Nello Taver. Ma non è tutto.
È proprio sui social che Shade ha espanso il suo raggio d’azione e i risultati sono concreti: su TikTok ha oltre un milione e centomila follower, mentre su Instagram arriva a quasi 900mila seguaci. Gli argomenti trattati sono i più disparati: dalla guerra a Gaza, all’incontro con la pornostar Lisa Ann, dal fisico scultoreo ai segreti della cucina ipocalorica, ma gustosa.
I tuoi numeri su TikTok sono clamorosi. Come sei riuscito ad attrarre così tanti follower?
È stato in verità più semplice del previsto: ho semplicemente iniziato a pubblicare con costanza portando le persone all’interno mia vita! Dai video più strutturati a quelli spontanei in cui non c’è nemmeno montaggio sono sempre io e in molti hanno scoperto di avere tante cose in comune con me, abbiamo costruito il nostro “posto sicuro” dove si canta, si cucina, si parla di tematiche importanti, ci si allena, si ride e non ci si prende troppo sul serio.
Alla fine la tua attività social è un vero e proprio lavoro. Come ti organizzi con le riprese, il montaggio?
Non mi piace delegare. Il che è un bene per la spontaneità e la genuinità dei contenuti ma un male per la mia gestione del tempo!
Facendo tutto da solo devo incastrare i video tra gli impegni di musica, tour, doppiaggio e vita privata: ormai sono un campione di tetris!
Nei tuoi video si toccano diversi temi come ad esempio i TikToker pagati dalle discografiche per spingere sui brani affinché diventino virali. Tu hai deciso di farlo ma regalandogli un viaggio. Com’è nata questa idea?
L’idea nasce dalla necessità di provare quanto meno a far girare il brano su tiktok, i costi dei tiktoker sono proibitivi, per quanto spesso non lo indichino con l’apposito hashtag sono “adv” organizzate dalla discografica di turno (cosa che io non ho al momento!) Quindi mi sono detto: perché non regalare qualcosa a qualcuno che lo merita? Sarò ben felice di spendere i miei soldi per loro!
Ci sono i vincitori?
Ora ho visionato più di metà dei video (ne sono arrivati quasi 1000) ma ho già preselezionato un paio di possibili vincitori.
Ci sto mettendo un po’ perché faccio tutto io in prima persona, non voglio delegare!
Un altro elemento della tua storia virtuale è il tuo fisico. Quando nasce esattamente la “svolta” e perché hai deciso di curare il tuo corpo in maniera così imponente?
Inizia tutto nel 2020 quando dopo aver preso il Covid ho preso anche diversi kg (ero a casa di mamma, pugliese, ti lascio immaginare la quantità di focaccia, panzerotti e pasta al forno che arrivava a tavola). Così ho iniziato un percorso inizialmente solo per rimettermi in forma e ora mi è un po’ sfuggita di mano, molti vorrebbero addirittura vedermi su un palco a fare una gara di body building! Pensano che potrei addirittura vincere!
Cosa rappresenta il tuo fisico per te oggi?
È solo un modo come un altro per migliorare un aspetto di me che non mi faceva impazzire. Mi ha aiutato ad apprendere meglio la disciplina e l’importanza di una sana alimentazione.
È anche un simbolo di rivalsa nei confronti di fatti del passato?
Non ti nascondo che in passato ho sofferto molto i commenti sul mio aspetto e sul mio esile corpicino, ora non mi turberebbero.
Piacersi aiuta a prendere consapevolezza dei propri mezzi, ma il fisico non è tutto! Mi sento più sicuro di me a prescindere, saranno l’età e l’esperienza!
Il tuo ultimo singolo è “Iconica” come nasce questo brano?
Iconica nasce dalla voglia di fare qualcosa dopo un lungo periodo di inattività, in parte forzata dall’ospedale ma per buona parte anche dall’attesa di qualcosa che non è mai arrivato! Nel brano racconto come anche la normalità possa essere speciale, iconica come gli esempi citati nelle strofe.
Perché hai deciso di mettere in copertina la tua gatta?
La mia micia è sopravvissuta per anni in strada, ha perso un occhio, tutti i denti, ma non la voglia di vivere. Esiste qualcosa più iconico di lei?! È stata una benedizione nella mia vita.
A che punto è il tuo percorso discografico da quando ti stai autoproducendo e come è terminato il tuo rapporto precedente con Sony da 330mila euro?
Diciamo che il mio percorso discografico è sempre stato un po’ incostante e traballante e mi assumo le mie responsabilità per questo. Sono tanto umano ed emotivo negli approcci e mi dimentico che dall’altra parte ci sono dei “datori di lavoro” e non degli amici con cui fare il barbecue della domenica. Ho mollato quel contratto perché non pensavo di meritare quei soldi e perché non vedevo un futuro all’interno di quel contesto per il mio progetto sia musicalmente che umanamente. I soldi sono importanti ma ci tengo ancora molto alla musica, al poterla pubblicare quando ne sento il bisogno e nella modalità che ritengo migliore.
Non voglio sentirmi ostaggio né che gli altri si sentano ostaggio di un contratto che loro stessi mi hanno offerto quando c’erano ben altre premesse.
Cosa bolle in pentola e se hai intenzione di mandare il tuo brano a Sanremo?
Sicuro non mi fermerò qui, ho tante canzoni nuove sia nel dropbox che nella testa! Sanremo sarebbe un sogno ma so che c’è tanta concorrenza e sarà difficile, se non dovesse arrivare non sarebbe un dramma ma sicuramente giocheremo le nostre carte fino alla fine.
Sembra che quest’anno ci siano pochi tormentoni estivi. Si è esaurito un ciclo? Escono troppi “tormentoni” durante l’anno? Crisi degli autori?
Penso che se la mia “hit dell’estate” fosse uscita quest’anno avrebbe raccolto la metà degli ascolti, la percezione della musica è cambiata e nonostante in top20 ci siano diversi “tormentoni canonici” sono percepiti meno dal pubblico. Mettiamoci anche che essendo sempre gli stessi 5/6 autori a scriverli dopo tot anni un pochino di ridondanza si sia inevitabilmente creata. Nulla togliere alle loro incredibili penne, è semplicemente fisiologico. Per questo motivo molti ricorrono all’utilizzo di campionamenti e remix, o a quei 10/15 secondi da viralizzare su tiktok.. io ho preferito virare sul sound rock di iconica tanto non sarei stato comunque premiato né da radio né da digital store e almeno ho fatto qualcosa che mi piaceva!
Sei finito in ospedale per il tuo polmone. Come stai e come ti sei rimesso in sesto?
Purtroppo a inizio aprile il mio polmone mi ha fatto un brutto scherzetto e ha deciso di collassare su se stesso! Ho preso un brutto adenovirus e sono arrivato al pronto soccorso respirando a malapena, quando ho visto le infermiere spaventate ho iniziato a pensare che forse non ce l’avrei fatta. Per fortuna grazie a una lunga terapia sono lentamente guarito, non ringrazierò mai abbastanza medici e infermieri dell’ospedale oftalmico di Torino. Mi hanno salvato la vita. Ora sto bene, respiro meglio anche se non sono proprio freschissimo riesco a portare a casa abbastanza tranquillamente due ore di concerto live. Ho fatto molto cardio e molta attività fisica per affrontare questo tour e per tornare sul palco al meglio, perché chi viene ai concerti si merita quello!
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