Simona Cinà, la procura smentisce: “I vestiti non trovati perché sequestrati. C’erano anche bicchieri e alcolici”
Prima era sto il legale della famiglia. Poi direttamente il fratello, la sorella e genitori di Simona Cinà hanno chiesto chiarimenti su quelli che sono stati definiti i punti oscuri relativi alla morte della pallavolista 21enne, trovata senza vita in una piscina di una villa di Bagheria dove era in corso una festa. I vestiti della vittima non trovati, ma anche la villa apparentemente ripulita da bicchieri e alcolici: sono queste alcune delle “anomalie” segnalate dai familiari. La procura di Termini imerese è però intervenuta con una nota stampa per “effettuare alcune doverose precisazioni” sulle ricostruzioni “non vere” circolate nelle scorse ore.
I vestiti sequestrati – “I vestiti di Simona Cinà non sono stati trovati dai familiari in quanto sottoposti a sequestro e, di conseguenza, sono attualmente a disposizione dell’autorità giudiziaria per il compimento dei successivi atti di indagine”, si legge nel comunicato dove si sottolinea anche che al momento dell’arrivo dei carabinieri “si è provveduto ad identificare e a sentire tutti i soggetti ancora presenti all’interno della villa” che “hanno avuto un comportamento collaborativo“.
C’erano bottiglie di alcolici e bicchieri – Per quanto riguarda le notizie sul mancato rinvenimento di bottiglie e bicchieri nei pressi della piscina per la procura si tratta di informazioni “infondate“: “In detti luoghi – e, in particolare, nei pressi del bancone adibito a bar – sono stati rinvenuti, tra l’altro, bicchieri e bottiglie di alcolici, come debitamente documentato; ciò a riprova di quanto affermato dai vari partecipanti sin dalle prime battute. Anche il predetto materiale è stato posto sotto sequestro, così come ogni altro oggetto presente sulla scena ed utile a fini investigativi. Allo stato, dunque, non vi sono elementi in ragione dei quali ipotizzare che taluno abbia alterato la zona ove sono accaduti i fatti, facendo scomparire oggetti; anche tale circostanza, in ogni caso, sarà oggetto di ulteriori approfondimenti“, sottolineano i pm. Tutti i luoghi tra l’altro, viene specificato, sono stati fotografati.
Due ragazzi si sono tuffati per recuperare il corpo – Per quanto riguarda la ricostruzione dei minuti immediatamente successivi al ritrovamento del cadavere la procura sottolinea che “il corpo della giovane ragazza è stato rinvenuto da alcuni degli ultimi partecipanti ancora presenti alla festa intorno alle ore 4.00: lo stesso si trovava esanime sul fondo della piscina, in un angolo distante, e dotato di scarsa illuminazione, rispetto alla zona ove erano collocati bar, consolle musicale e i servizi igienici”. Secondo quanto emerso “almeno due ragazzi si sono immediatamente tuffati nella piscina ed hanno recuperato il corpo della ventenne, praticando le manovre di rianimazione salvavita in attesa dell’arrivo dei soccorritori”. Anche il personale del 118 ha provato poi a rianimare la ragazza ma senza successo. Il decesso di Simona Cinà è stato constatato alle 5.
L’autopsia – Intanto le indagini proseguono: il fascicolo per omicidio colposo è ancora a carico di ignoti. L’autopsia è slittata a giovedì e verrà eseguita all’istituto di medicina legale del policlinico di Palermo. L’esito dell’esame autoptico permetterà alla procura di chiarire le cause della morte della giovane pallavolista.
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