Quattro casi di tubercolosi a Alcamo (Trapani), due adulti e due bambini. L’Asp: “Situazione sotto controllo”
Era da un po’ che non se sentiva parlare, tranne che nei report dell’Oms che l’ha nell’ottobre scorso l’ha segnalata come prima minaccia alla salute globale nel mondo. Ma il focolaio di tubercolosi polmonare è stato individuato in Sicilia ad Alcamo, nel Trapanese, non preoccupa l’autorità sanitaria. “La situazione è attualmente sotto controllo”, rassicura l’Asp di Trapani, spiegando di avere attivato “tempestivamente tutte le misure previste per l’identificazione, il tracciamento e la gestione dei contatti a rischio. Ad oggi, complessivamente – riporta l’azienda sanitaria – i casi accertati di tubercolosi attiva sono 4, di cui 2 adulti e 2 minori, tra cui una bambina di 11 mesi. Tutti sono stati sottoposti a terapia e presi in carico dalle strutture competenti”.
l caso indice, notificato il 6 giugno – ricorda l’Asl – è quello di un uomo residente ad Alcamo, successivamente ricoverato presso l’Uoc di Malattie infettive del Policlinico di Palermo: il paziente ha iniziato la terapia antitubercolare ed è stato dimesso il 12 giugno. L’azienda sanitaria trapanese ricorda che la tubercolosi attiva viene diagnosticata sulla base di test microbiologici e di evidenze clinico-radiologiche, come la positività alla radiografia del torace. La positività al test Mantoux o al Quantiferon non equivale a una diagnosi di malattia tubercolare attiva. Questi test sono strumenti di screening che rilevano una precedente esposizione, ovvero il contatto avvenuto in passato con il batterio, ma non indicano la presenza della malattia, né una condizione contagiosa. Durante l’indagine epidemiologica, grazie anche alla collaborazione dei medici di medicina generale e dei pediatri – riferisce l’Asl – sono stati individuati 24 contatti stretti di cui 5 sono risultati positivi al test Mantoux e 7 al test Quantiferon. Tutti sono stati successivamente avviati ad approfondimenti diagnostici e presi in carico per consulenza infettivologica presso l’Uo di Malattie infettive dell’ospedale di Marsala. In via prudenziale e seguendo il principio di massima precauzione, l’Uoc Sanità pubblica ha esteso la presa in carico anche ai soggetti dell’Ipab frequentata da uno dei minori: tra i 31 soggetti sottoposti a screening con Mantoux, tra adulti e minori, 4 sono risultati positivi, pertanto si è proceduto con radiografia toracica e visita specialistica. L’azienda precisa che 2 dei soggetti risultati positivi avevano precedentemente comunicato una pregressa Tbc”.
L’Asl comunica anche ci sono state “tante le richieste spontanee da parte della popolazione per l’esecuzione di test di screening. Nelle ultime settimane sono stati prescritti 59 test su iniziativa individuale. Tra questi – fa sapere l’Asp – sono emerse 6 positività al test Quantiferon: 4 soggetti sono già stati presi in carico congiuntamente ai medici di medicina generale, mentre gli altri 2 casi sono attualmente in fase di gestione da parte dei servizi competenti. “La collaborazione tra i medici di medicina generale, i pediatri, le famiglie e le strutture sanitarie è stata determinante per l’efficacia dell’intervento – rimarca l’Asl di Trapani – L’azienda resta impegnata nel garantire la tutela della salute pubblica e continuerà a monitorare l’evoluzione del contesto epidemiologico, mantenendo attiva la sorveglianza sul territorio“.
Lo scorso autunno il apporto dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) segnalava che nel corso del 2024 8,2 milioni di persone hanno ricevuto una nuova diagnosi di Tbc, il “numero più alto registrato da quando” l’Agenzia Onu per la salute “ha iniziato il monitoraggio globale nel 1995”.
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