“Disarmare Hezbollah”: il governo libanese approva il piano Usa. Proteste contro la decisione: “Umiliazione di fronte all’aggressore”
Una “marcia di umiliazione” e di resa a Israele e agli Stati Uniti. Così il vice capo del consiglio politico di Hezbollah, Mahmoud Komati, ha definito la decisione del governo libanese – su proposta Usa – di disarmare Hezbollah che sta scatenando proteste in queste ore. “Non esiste stato o governo al mondo che si opporrebbe alla resistenza sul proprio territorio mentre il nemico è ancora lì a occupare e a compiere aggressioni contro il Libano ogni giorno”, ha detto ad Al Jazeera. Komati ha aggiunto che Hezbollah manterrà il suo diritto di resistere a Israele in base alla Carta delle Nazioni Unite che sancisce un “diritto intrinseco all’autodifesa individuale o collettiva”. “La nostra presenza è legale, legittima, etica e umana, e lo sono anche le nostre armi come movimento di resistenza”, ha aggiunto. Ieri il governo libanese ha accettato i principi della proposta statunitense, tra cui “la graduale fine della presenza di gruppi armati non statali nel Paese sia a nord che a sud del fiume Litani”.
Tuttavia, tra i principi sottoscritti dal Libano c’è anche la garanzia “del ritiro di Israele dal territorio libanese e la cessazione di tutte le ostilità, comprese le violazioni terrestri, aeree e marittime”, nonché l’istituzione di un confine permanente tra Israele e Libano e tra Siria e Libano. Il ministro dell’Informazione libanese Paul Morcos ha ribadito che l’attuazione di questi principi dipende dall’impegno di tutti i paesi menzionati nell’accordo (incluso Israele) a rispettare gli obblighi delineati nel documento. Gli Stati Uniti hanno chiaramente espresso il loro plauso: l’inviato Tom Barrack ha dichiarato che il governo libanese ha preso una decisione “storica”, decidendo di disarmare Hezbollah. In un post su X, Barrack si è congratulato con i leader libanesi “per aver preso questa settimana la decisione storica, coraggiosa e corretta di iniziare a dare piena attuazione” al cessate il fuoco di novembre, che ha posto fine a oltre un anno di ostilità tra Hezbollah e il vicino Israele. “Le risoluzioni del Consiglio dei Ministri di questa settimana hanno finalmente messo in atto la soluzione ‘Una Nazione, Un Esercito’ per il Libano. Siamo al fianco del popolo libanese”, ha dichiarato Barrack.
Questi i punti dell’accordo:
1- Il Libano si impegna ad attuare l’accordo di Taif, nonché la Costituzione libanese e le risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, in particolare la risoluzione 1701 (2006), e ad adottare le misure necessarie per estendere la sua piena sovranità su tutto il suo territorio, allo scopo di rafforzare il ruolo delle istituzioni legittime, consacrando il monopolio della decisione sulla guerra e sulla pace nelle mani dello Stato e garantendo il monopolio delle armi nelle mani dello Stato su tutto il territorio libanese
2- Garantire la sostenibilità del cessate il fuoco, compresa la fine di tutte le violazioni terrestri, aeree e marittime, attraverso misure organizzate che conducano a una soluzione duratura, completa e garantita
3- Porre gradualmente fine alla presenza armata di tutte le fazioni non statali, tra cui Hezbollah, in tutto il territorio libanese, a sud e a nord del fiume Litani, fornendo al contempo un adeguato supporto all’esercito libanese e alle forze di sicurezza interna
4 – Dispiegare unità dell’esercito libanese nelle principali zone di confine e nelle regioni interne, con adeguato supporto all’esercito e alle forze di sicurezza interna
5- Il ritiro di Israele dai “cinque punti” e l’impegno a risolvere le questioni di confine e dei prigionieri attraverso negoziati indiretti e mezzi diplomatici
6- Garantire il ritorno degli abitanti dei villaggi e delle località di confine
7 – Garantire il ritiro completo di Israele dal territorio libanese e la cessazione di tutte le ostilità, comprese le violazioni terrestri, aeree e marittime
8 – Delimitazione permanente e visibile del confine internazionale tra Libano e Israele
9 – Delimitazione e definizione permanente del confine tra Libano e Siria
10 – Organizzazione di una conferenza economica con la partecipazione di Stati Uniti, Francia, Arabia Saudita, Qatar e altri amici del Libano, a sostegno della ricostruzione dell’economia libanese e in attuazione della visione del presidente Donald Trump di rendere il Libano un paese prospero
11 – Fornire ulteriore supporto internazionale alle forze di sicurezza libanesi, in particolare all’esercito libanese, fornendo loro i mezzi militari necessari per attuare questa iniziativa, in modo da garantire la protezione del Libano.
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