Carofiglio a La7: “Il successo di Trump? Solo statistica. Come alcuni criminali, è una tartaruga marina scampata ai gabbiani”
Ospite della trasmissione In Onda, su La7, lo scrittore ed ex magistrato Gianrico Carofiglio riflette sul concetto di successo e, in particolare, sul caso di Donald Trump.
“Un errore che spesso si fa – spiega – è ritenere che, se si è arrivato molto in alto, questo significa che sei molto bravo o molto brava. Naturalmente a volte è così, cioè a volte si arriva in alto per fortuna naturalmente, questa conta sempre, e per doti personali. Ma altre volte si arriva in alto semplicemente per una sequenza statistica. Cerco di spiegare questa cosa con due esempi, uno preso dal mondo della biologia e un altro della criminologia”.
Carofiglio utilizza l’immagine delle tartarughe marine per chiarire il suo pensiero: “Pensate alle testuggini, le tartarughe di mare: depongono le uova sulla spiaggia, poi, quando le uova si schiudono, escono le mini tartarughine che vanno verso l’acqua perché là troveranno la salvezza, ma arrivano i gabbiani e le prendono quasi tutte. Alcune sopravvivono semplicemente come un fatto statistico e quelle poi continueranno a popolare il mondo di altre tartarughe, ma moltissime vengono uccise. Questo succede anche in molti casi di successo personale: nel caso di Trump e di alcuni soggetti come lui c’è una componente di questo tipo. E succede per esempio anche ai criminali”.
Richiamando la sua esperienza di magistrato, Carofiglio racconta: “Io ho fatto per tanti anni un lavoro in cui mi occupavo professionalmente di criminali e c’erano alcuni di costoro agli alti livelli delle organizzazioni che erano effettivamente persone munite di una certa intelligenza strategica e anche di doti umane e altri che invece erano dei cretini. Io ne ricordo uno (ovviamente non lo menzionerò poi alla fine ha fatto una brutta fine). Io – continua – non riuscivo a capire perché questo fosse una leggenda. Era una leggenda perché era sfuggito a quattro attentati in condizioni rocambolesche, in realtà era sfuggito a questi attentati per pura fortuna. Era arrivato là come una delle tartarughe dalla spiaggia e poi a un certo punto ha fatto uno stupido errore tipico degli stupidi“.
Da qui, l’ex magistrato mette in guardia da una lettura superficiale del successo: “Non dobbiamo interpretare il mondo e il successo come il risultato delle qualità: a volte lo è, a volte non lo è, ma per decifrare i progressi, per decifrare quello che accade dobbiamo guardare quello che è successo nel percorso, non il fatto che sei lì in alto. Trump – conclude – è un evento atmosferico clamorosamente grave e pericoloso. E come tale andrà trattato da noi tutti, in un percorso non facile per elaborare questo shock che il mondo ha subito e sta subendo“.
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